crediti, donazioni e garanzie

La premier Meloni lancia il piano Mattei per l’Africa da 5,5 miliardi

L’Italia investe per una cooperazione paritaria e sostenibile con il continente africano. L’Ue appoggia l’iniziativa, l’Unione Africana chiede più dialogo

La premier Meloni lancia il piano Mattei per l’Africa da 5,5 miliardi

L'Africa è il continente del futuro e l'Italia vuole essere al suo fianco. Questo il messaggio che Giorgia Meloni ha voluto trasmettere al vertice Italia-Africa, il primo evento internazionale organizzato dall'Italia nel suo anno di presidenza del G7. La premier ha presentato il piano Mattei, un progetto da 5,5 miliardi di euro per creare una partnership "paritaria", "non predatoria", con "mutui benefici" tra l'Italia e i Paesi africani. Un piano che ha ricevuto il sostegno dell'Ue, ma che ha suscitato anche delle perplessità da parte dell'Unione Africana, che ha lamentato una "mancata consultazione" nella sua elaborazione. Meloni ha assicurato che il piano è "aperto alla condivisione" e ha invitato a una maggiore collaborazione tra i due continenti.

 

Il vertice Italia-Africa

Il vertice Italia-Africa si è svolto a Roma il 28 e 29 gennaio 2024, con la partecipazione di rappresentanti di 46 Paesi africani (inclusi capi di Stato e di governo) e di 25 organismi multilaterali. L'obiettivo era quello di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra l'Italia e l'Africa, in vista anche del summit del G7 che si terrà in Puglia a giugno. Il vertice è stato ospitato dal Senato, che il presidente Ignazio La Russa ha definito un "luogo della rappresentanza e del dialogo" per "capirci tra noi superando ogni approssimazione". Meloni ha sottolineato che l'Africa è "un continente che può e deve stupire, ma ha bisogno di poter competere ad armi pari nel contesto globale". Ha aggiunto che "il nostro futuro dipende dal futuro del continente africano" e che l'Italia vuole essere un partner "affidabile" e "amico".

Il piano Mattei

Il punto centrale del vertice è stato il piano Mattei, così chiamato in onore di Enrico Mattei, il fondatore dell'Eni e uno dei primi a intuire l'importanza strategica dell'Africa. Il piano prevede un investimento di 5,5 miliardi di euro da parte dell'Italia per sostenere lo sviluppo sostenibile e inclusivo dell'Africa, attraverso crediti, donazioni e garanzie.

Di questi, circa 3 miliardi provengono dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo. Il piano si articola in cinque aree di intervento: istruzione e formazione professionale, salute, acqua, energia, agricoltura. Coinvolge 12 società partecipate italiane, tra cui Eni e Leonardo. Prevede anche dei progetti pilota in diversi Paesi africani, tra cui Marocco, Kenya, Algeria, Mozambico, Egitto, Etiopia.

Meloni ha spiegato che il piano Mattei vuole creare una partnership "paritaria", "non predatoria", con "mutui benefici" tra l'Italia e l'Africa, basata sul rispetto, sulla fiducia e sulla trasparenza. Ha detto che il piano vuole anche contribuire a contrastare i fenomeni dell'immigrazione irregolare e del traffico di esseri umani, creando più opportunità di lavoro e di crescita in Africa. Ha affermato che il piano non è "una scatola chiusa", ma "una piattaforma programmatica aperta alla condivisione" con gli altri partner europei e africani.

 

Le reazioni dell'Ue e dell'Unione Africana

Il piano Mattei ha ricevuto il plauso dell'Ue, che ha espresso il suo appoggio all'iniziativa italiana. La presidente della Commissione europea Ursula von del Leyen ha detto che il piano rappresenta un "importante contributo alla nuova fase della nostra partnership con l'Africa" e si integra con lo European Global Gateway, il progetto da 150 miliardi di euro lanciato dall'Ue per finanziare le infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha elogiato il modello italiano di "una partnership tra pari dove ognuno dà il proprio contributo, nel rispetto e nella fiducia reciproche". La vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha ringraziato "Meloni e Tajani per un vero e proprio cambiamento di mentalità atteso da tempo" nei rapporti con l'Africa.

 

L'Unione Africana, invece, ha espresso delle riserve sul piano Mattei, lamentando una "mancata consultazione" da parte dell'Italia nella sua elaborazione. Il presidente della Commissione dell'Unione Africana Moussa Faki ha criticato direttamente Meloni, dicendo che "sul Piano Mattei avremmo voluto essere consultati". Ha aggiunto che "l'Africa è protagonista del suo destino" e che "non accetta più di essere oggetto di decisioni prese altrove". Ha chiesto quindi più dialogo e coinvolgimento da parte dell'Italia e dell'Ue. Il presidente di turno dell'Unione Africana Azali Assoumani, invece, ha espresso un giudizio più positivo sul vertice, definendolo "un successo" e lodando l'Italia per aver dato una "bellissima lezione di un Paese fratello" sulla necessità di una nuova relazione paritaria con l'Africa.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA