“Vogliamo sopravvivere, vivere, esistere”

Agricoltori europei in rivolta, l’Ue cerca di placare la protesta

Dopo la Germania e la Francia, il movimento si estende ad altri Paesi, tra cui l’Italia, chiedendo un cambiamento delle politiche dell’Ue che li penalizza

Agricoltori europei in rivolta, l’Ue cerca di placare la protesta

Gli agricoltori europei sono in subbuglio e chiedono un cambiamento delle politiche dell'Ue che li penalizzano. Dopo le manifestazioni in Francia, il movimento si estende ad altri Paesi, tra cui l'Italia. Domani l'Ue presenterà nuove misure per il settore, mentre Macron incontrerà von der Leyen per discutere dell'accordo con il Mercosur, contestato dai produttori francesi.

 

La collera degli agricoltori

"Vogliamo sopravvivere, vivere, esistere". Questo è lo slogan che unisce gli agricoltori europei che protestano contro le scelte dell'Ue che li mettono in difficoltà. Da giorni, le strade sono bloccate dai trattori, che assediano non solo Parigi ma anche Bruxelles e altre capitali. La protesta si è diffusa dal Belgio alla Germania, dall'Italia alla Grecia, fino alla Spagna, dove è stata annunciata una mobilitazione nazionale. Il motivo della contestazione è la richiesta di "un cambio nelle politiche europee" che tengano conto delle esigenze del settore.

 

I punti critici

Gli agricoltori lamentano diversi problemi che li affliggono: redditi troppo bassi, standard ambientali troppo rigidi, mancanza di sostegno per affrontare il cambiamento climatico e le malattie animali, aumento dei costi del carburante e dell'energia, concorrenza sleale. Inoltre, sono contrari all'accordo di libero scambio Ue-Mercosur, che prevede l'apertura del mercato europeo ai prodotti agricoli provenienti da Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Gli agricoltori temono che questo accordo danneggi le loro produzioni e favorisca la deforestazione in Amazzonia. Infine, sono scontenti dei nuovi requisiti della Politica agricola comune (Pac), che impone loro di lasciare il 4% delle superfici a riposo per accedere ai fondi europei.

 

Le risposte dell'Ue

Di fronte a questa ondata di proteste, l'Ue si prepara a presentare giovedì nuove misure per il settore agricolo, in occasione del vertice straordinario dei leader europei. Prima del summit, ci sarà un incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che sarà decisivo per le sorti della protesta. Macron ha infatti espresso le sue critiche all'accordo con il Mercosur, chiedendo che le norme siano omogenee rispetto agli standard europei. Macron ha anche sostenuto la richiesta del suo primo ministro Gabriel Attal di una "eccezione agricola francese" rispetto ai vincoli dell'Ue. Tuttavia, Macron ha anche ammesso che dare "tutta la colpa" all'Europa sarebbe "semplicistico".

L'Ue, infatti, sta lavorando a un piano sull'import del grano ucraino, che prevede delle clausole di salvaguardia automatiche per proteggere gli agricoltori di frontiera, come quelli di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Inoltre, l'Ue sta valutando una nuova deroga per i terreni a maggese, per consentire agli agricoltori di coltivare una percentuale maggiore di superfici, dopo quella concessa lo scorso anno per garantire la sicurezza alimentare dalle conseguenze della guerra in Ucraina.

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