Il compromesso

Ue, ecco come è stato convinto Orban: concessioni e mediazione Meloni

I leader europei hanno trovato un compromesso per sbloccare il sostegno finanziario all’Ucraina. Budapest, dopo un’intensa trattativa ha detto sì agli aiuti

Ue, ecco come è stato convinto Orban: concessioni e mediazione Meloni

L’Unione europea ha raggiunto ieri, 1° febbraio, un accordo storico per sostenere l’Ucraina con 50 miliardi di euro, nell’ambito della revisione del bilancio comunitario 2021-2027. La decisione è stata presa dopo un’intensa trattativa con l’Ungheria, che minacciava di porre il veto al piano di aiuti. Grazie a due concessioni politiche, il primo ministro Viktor Orbán ha accettato di ritirare le sue obiezioni, consentendo all’UE di mostrare solidarietà e leadership verso il paese in conflitto con la Russia.

L’accordo, seppur storico, tuttavia, non risolve del tutto le tensioni tra l’UE e l’Ungheria, che rimangono alte su diversi temi, come i diritti umani, la libertà di stampa, lo stato di diritto e i valori europei. Il compromesso raggiunto a Bruxelles potrebbe essere solo temporaneo, e potrebbe essere messo in discussione in futuro, se l’Ungheria dovesse continuare a ostacolare le politiche e le decisioni dell’UE. Il braccio di ferro con Budapest ha lasciato delle ferite nell’unità e nella coesione dell’Unione, che potrebbero richiedere tempo e impegno per essere sanate.

 

Un pacchetto di aiuti senza precedenti

Il nuovo pacchetto Ue di aiuti all’Ucraina è il più grande mai concesso a un paese terzo, e riflette l’importanza strategica che l’Ucraina riveste per la sicurezza e la stabilità del continente. Il finanziamento, che sarà erogato in sette anni, mira a sostenere le riforme economiche, sociali e istituzionali del paese, nonché a rafforzare la sua capacità di difesa e di resilienza. L’UE vuole così aiutare l’Ucraina a superare le sfide poste dall’aggressione russa, dalla pandemia e dalla crisi climatica.

L’accordo è stato annunciato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che ha scritto su X, l’ex Twitter: «Abbiamo un accordo. Tutti i 27 leader hanno concordato un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 50 miliardi di euro per l’Ucraina all’interno del bilancio dell’Unione europea. Questo garantisce all’Ucraina un finanziamento costante, a lungo termine e prevedibile. La UE sta assumendo la leadership e la responsabilità del sostegno all’Ucraina; sappiamo qual è la posta in gioco».

 

Come è stato convinto Orbán

L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga e difficile negoziazione con l’Ungheria, che si opponeva al pacchetto di aiuti per motivi politici. Il governo di Orbán, infatti, ha da tempo un rapporto conflittuale con l’Ucraina, a causa della questione della minoranza ungherese nel paese e della legge sull’istruzione che limita l’uso delle lingue minoritarie. Inoltre, l’Ungheria è in rotta di collisione con l’UE sul rispetto dello stato di diritto, e ha subito il blocco dei fondi europei per le sue violazioni dei valori comunitari.

Per convincere Orbán a ritirare il suo veto, i leader europei hanno dovuto fare due concessioni.

  • La prima: prevedere una possibile revisione del pacchetto di aiuti tra due anni, nell’ambito del prossimo bilancio comunitario 2028-2034. Questo dovrebbe dare all’Ungheria la possibilità di verificare l’efficacia e la correttezza del sostegno a Kiev, e di eventualmente chiedere modifiche. 

  • La seconda: ribadire, nelle conclusioni del vertice, che l’applicazione del meccanismo che lega i fondi europei allo stato di diritto deve essere proporzionata e imparziale. Questo dovrebbe rassicurare l’Ungheria sul fatto che non sarà discriminata o penalizzata ingiustamente da Bruxelles.

 

La mediazione Meloni

Fondamentale, ai fini dell'accordo, il grande lavoro di mediazione dell'Italia e in particolare della premier Giorgia Meloni.

Con Orban "ho lavorato cercando di portare a un punto che ci consentisse di non dividere l'Europa in un momento come questo. Perché noi abbiamo altri problemi in Europa, bisogna saper dialogare con tutti e credo che quello che è accaduto nelle ultime ore dimostri, che è quanto ho sempre sostenuto, che non puoi pensare di risolvere i problemi parlando con due o tre persone ma devi avere una capacità di dialogo con tutti", ha sottolineato Meloni. 

 

Le reazioni e le prospettive

L’accordo ha suscitato reazioni positive da parte dell’Ucraina, che ha ringraziato l’UE per il suo sostegno e la sua fiducia. Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato: «Questo è un grande giorno per l’Ucraina e per l’Europa. Questo pacchetto di aiuti dimostra che l’UE è il nostro partner più affidabile e che condivide la nostra visione di un futuro democratico, prospero e sicuro. Siamo grati ai leader europei per la loro solidarietà e il loro impegno».

L’accordo ha anche riscosso l’approvazione degli Stati Uniti, che hanno espresso il loro appoggio all’Ucraina e alla sua integrazione europea. Il segretario di Stato Antony Blinken ha affermato: «Gli Stati Uniti accolgono con favore l’accordo dell’UE per fornire 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina. Questo è un segnale forte di sostegno alla sovranità, all’indipendenza e alla riforma dell’Ucraina. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con l’UE e con l’Ucraina per contrastare le minacce alla pace e alla sicurezza nella regione».

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