Tensione in Medio Oriente

Raid Usa e Gb, Houthi: “Risponderemo all’escalation con l’escalation”

Stati Uniti e Regno Unito colpiscono 36 obiettivi nello Yemen, in risposta alle minacce al commercio nel Mar Rosso. I ribelli sciiti promettono ritorsioni

Raid Usa e Gb, Houthi: “Risponderemo all’escalation con l’escalation”

La guerra di Gaza, che dura da 121 giorni, ha innescato una serie di reazioni a catena in Medio Oriente, coinvolgendo diversi attori regionali e internazionali. Tra questi, gli Houthi, i ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran, che hanno intensificato i loro attacchi contro le navi nel Mar Rosso, provocando la reazione degli Stati Uniti e del Regno Unito, che li hanno colpiti con raid aerei. Gli Houthi hanno risposto con parole di fuoco, dichiarando di essere pronti a rispondere all’escalation con l’escalation e di essere solidali con Gaza. Nel frattempo, la politica interna americana si occupa di un altro fronte caldo: il pacchetto di aiuti a Israele, che esclude i fondi all’Ucraina, creando tensioni tra la Camera e il Senato.

 

Usa e Gb bombardano gli Houthi in Yemen

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno effettuato una serie di attacchi aerei contro 36 obiettivi houthi in 13 località diverse dello Yemen, con il sostegno di alcuni Paesi alleati. Lo hanno annunciato in un comunicato congiunto, in cui hanno motivato l’operazione come una risposta ai continui attacchi degli Houthi contro il traffico marittimo internazionale e commerciale e le navi da guerra che navigano nel Mar Rosso. Questi raid aerei sono avvenuti il giorno dopo una serie di attacchi americani contro le forze di élite iraniane e dei gruppi armati pro-iraniani in Siria e Iraq, in risposta alla morte di tre militari Usa in Giordania il 28 gennaio.

Gli attacchi di precisione avevano lo scopo di “disturbare e degradare le capacità utilizzate dagli Houthi per minacciare il commercio mondiale e le vite di marinai innocenti”, si legge nel comunicato. Gli obiettivi erano “arsenali sotterranei, sistemi e lanciatori di missili, sistemi di difesa antiaerea e radar”.

Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha assicurato che gli ultimi attacchi contro le postazioni Houthi in Yemen “non sono un’escalation”. Shapps ha ricordato che gli attacchi dei ribelli yemeniti alle navi commerciali e militari nel Mar Rosso sono “illegali e inaccettabili”. “È nostro dovere proteggere vite innocenti e preservare la libertà di navigazione”, ha osservato il ministro, aggiungendo che l’operazione è stata “proporzionata e mirata contro obiettivi militari”.

 

Gli Houthi promettono ritorsioni e solidarietà con Gaza

Gli Houthi non hanno tardato a reagire agli attacchi di Usa e Gb, promettendo di “rispondere all’escalation con l’escalation”. Lo ha detto Nasr al-Din Amer, portavoce dei ribelli yemeniti. “O c’è pace per noi, Palestina e Gaza, o non c’è pace e non c’è sicurezza per voi nella nostra regione”. Gli Houthi hanno anche invocato la solidarietà degli altri Paesi musulmani con Gaza, che subisce da oltre tre mesi i bombardamenti israeliani.

Tra gli obiettivi distrutti dagli attacchi di Usa e Gb c’era anche un missile antinave Houthi pronto per essere lanciato contro le navi nel Mar Rosso. Lo ha riferito il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) che ha parlato di “minaccia imminente”. Si è trattato dunque, si legge in un comunicato, di “un attacco per legittima difesa contro un missile pronto a essere lanciato contro le navi nel Mar Rosso”, “una minaccia imminente per le navi della marina americana e le navi mercantili nella regione”.

Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha detto che gli attacchi contro gli Houthi in Yemen continueranno se i ribelli non cesseranno le loro azioni ostili. “È un’azione collettiva”, ha detto in riferimento all’operazione condotta nella tarda serata da Usa e Gb contro obiettivi Houthi in Yemen, che “invia un chiaro messaggio agli Houthi”: ci saranno “ulteriori conseguenze se non porranno fine ai loro attacchi illegali contro le navi marittime internazionali e navi militari”.

 

La Camera Usa vota un pacchetto di aiuti a Israele, escludendo l’Ucraina

Mentre la tensione in Medio Oriente si fa sempre più alta, la politica interna americana si occupa di un altro tema delicato: il pacchetto di aiuti a Israele, che esclude i fondi all’Ucraina. Il presidente della Camera Mike Johnson ha detto che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti voterà la prossima settimana su un pacchetto di aiuti da 17,6 miliardi di dollari per Israele, escludendo una proposta di 61 miliardi di dollari di finanziamenti militari per l’Ucraina. L’esclusione da parte della Camera dei finanziamenti per gli aiuti all’Ucraina complica gli sforzi in corso da parte dei leader del Senato per ottenere sostegno per un più ampio pacchetto combinato di aiuti Ucraina-Israele. Il pacchetto di aiuti da 110 miliardi di dollari proposto dall’amministrazione Biden, destinato sia a Israele che all’Ucraina, è diventato una resa dei conti politica al Congresso.

Johnson ha detto che la Camera voterà solo sul pacchetto di aiuti a Israele, perché “è una priorità nazionale e una questione di sicurezza”. Ha aggiunto che la Camera non ha ricevuto alcuna richiesta formale dal Senato per includere i fondi all’Ucraina, e che la Camera non ha il tempo di esaminare una proposta così ampia e complessa. Ha anche sottolineato che la Camera ha già approvato una legge di bilancio che include 300 milioni di dollari di aiuti militari all’Ucraina per il 2024.

Il Senato, invece, sta lavorando a un pacchetto di aiuti combinato che include sia Israele che l’Ucraina, in risposta alla richiesta dell’amministrazione Biden. Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, ha detto che il Senato vuole approvare il pacchetto entro la fine di febbraio, e ha chiesto alla Camera di fare lo stesso. Schumer ha detto che il pacchetto di aiuti è necessario per sostenere due alleati strategici degli Stati Uniti, che si trovano in situazioni di crisi e di minaccia. Ha detto che il pacchetto di aiuti a Israele è essenziale per garantire la sua sicurezza e la sua superiorità militare nella regione, mentre il pacchetto di aiuti all’Ucraina è urgente per contrastare l’aggressione russa e sostenere la sua sovranità e la sua integrità territoriale.

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