132esimo giorno di conflitto

Guerra a Gaza, gli Usa bocciano la risoluzione Onu dell’Algeria

L’America punta a un accordo sugli ostaggi con Israele e Hamas. Intanto, continua la violenza a sud della Striscia di Gaza con raid e attacchi israeliani

Guerra a Gaza, gli Usa bocciano la risoluzione Onu dell’Algeria

La situazione a Gaza resta drammatica dopo 132 giorni di conflitto tra Israele e Hamas. Mentre i media locali riferiscono di oltre 60 vittime palestinesi nelle ultime 24 ore, il Consiglio di sicurezza Onu si prepara a votare una nuova proposta di risoluzione algerina che chiede un cessate il fuoco umanitario. Ma gli Stati Uniti hanno già annunciato che non la appoggeranno, preferendo puntare a un accordo sugli ostaggi che garantirebbe una tregua di sei settimane. Il Qatar, che sta mediando i negoziati, ha però espresso scetticismo sulle prospettive di successo.

 

Gli attacchi israeliani a Khan Yunis e al Nasser

L'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi. Il portavoce militare ha dichiarato che le forze armate stanno continuando a operare nella zona occidentale di Khan Yunis, da cui si raggiunge Rafah, e all'interno dell'ospedale Nasser della città. Ha aggiunto che sono stati effettuati "colpi selettivi su obiettivi terroristici", "eliminati militanti e scoperte grandi quantità di armi nell'area". Le operazioni proseguono anche nel centro della Striscia. La tv Al Jazeera ha denunciato gli attacchi israeliani su Khan Yunis e Rafah, mostrando immagini di edifici distrutti e corpi senza vita.

 

La risoluzione algerina su Gaza, gli Usa la respingono

"Gli Stati Uniti non appoggiano l'iniziativa su questa bozza di risoluzione. Se dovesse essere sottoposta al voto così come è formulata, non passerà". Queste le parole dell'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, riguardo alla proposta di risoluzione algerina sulla situazione in Medio Oriente. 

Nel comunicato si legge inoltre: "Gli Stati Uniti stanno lavorando a un'intesa sugli ostaggi tra Israele e Hamas, che porterebbe un periodo di quiete immediato e duraturo a Gaza per almeno sei settimane, e da cui potremmo poi prendere il tempo e i passi per costruire una pace più stabile. Nell'ultima settimana, il presidente Biden ha ricevuto diverse telefonate dal primo ministro Netanyahu, nonché dai leader di Egitto e Qatar, per portare avanti questa intesa. Sebbene ci siano ancora delle differenze, gli elementi principali sono sul tavolo. In definitiva, crediamo che questa intesa rappresenti la migliore opportunità. La risoluzione presentata dal Consiglio di Sicurezza, invece, non raggiungerebbe questi obiettivi e, anzi, potrebbe ostacolarli".

 

L'Algeria chiede per martedì il voto al Consiglio Sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe esprimersi martedì della prossima settimana, su richiesta dell'Algeria, su un nuovo testo che sollecita un "immediato cessate il fuoco umanitario" a Gaza, un appello che è stato ostacolato più volte dagli Stati Uniti.

L'Algeria ha avviato le discussioni su un nuovo progetto di risoluzione dopo la decisione della Corte internazionale di giustizia di fine gennaio che ha esortato Israele a prevenire ogni eventuale atto di "genocidio" a Gaza. L'ultima versione del testo visionata dall'AFP, su cui l'Algeria ha chiesto un voto entro martedì, "sollecita un immediato cessate il fuoco umanitario che deve essere rispettato da tutte le parti". Secondo il ministero della sanità di Hamas, l'offensiva israeliana a Gaza ha ucciso 28.858 persone, la stragrande maggioranza delle quali civili.

 

Qatar, negoziati non promettenti

Il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha dichiarato che i negoziati per un accordo di cessate il fuoco per il conflitto tra Israele e Hamas a Gaza "non sono molto promettenti"

"L'evoluzione degli ultimi giorni non è molto promettente ma, come ripeto sempre, rimarremo sempre ottimisti e continueremo a spingere", ha detto Sheikh Mohammed alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. 

Lo sceicco Mohammed, che è anche ministro degli Esteri, ha detto di non poter entrare nei dettagli dei negoziati ma, come per gli accordi precedenti, c'erano due elementi, le condizioni umanitarie a Gaza e il numero di palestinesi che sarebbero stati liberati in cambio di ostaggi detenuti da Hamas. "Credo che di questo accordo stiamo parlando su una scala più ampia e vediamo ancora alcune divergenze".

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