fiori come simbolo di libertà e di speranza

Solidarietà a Navalny, i partiti in piazza a Roma. Contestata la Lega

Tra gli attacchi più duri da parte di alcuni manifestanti, quelli rivolti alla Lega, accusata di avere una posizione troppo ambigua sulla vicenda russa.

Solidarietà a Navalny, i partiti in piazza a Roma. Contestata la Lega

Un gesto di solidarietà verso il dissidente russo Alexei Navalny, morto in carcere in Siberia in circostanze misteriose. Questo il senso della manifestazione organizzata dal leader di Azione Carlo Calenda sul colle del Campidoglio a Roma, dove la politica italiana si è ritrovata per esprimere il proprio sostegno. “Sono felice che oggi ci siano tutte le forze politiche”, ha dichiarato Calenda.

 

La piazza divisa, polemiche tra i partiti

Ma la piazza non è stata unanime, anzi ha mostrato le divisioni e le polemiche tra i partiti, sia in Parlamento che fuori. Tra gli attacchi più duri, quelli rivolti alla Lega, accusata di avere una posizione troppo ambigua sulla vicenda russa. Il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo è stato accolto da fischi e insulti da parte di alcuni manifestanti, che gli hanno gridato “vergogna, vergogna” e lo hanno invitato a tornare a Mosca. Lui ha reagito con un sorriso e ha replicato: “eccoli i democratici, noi non cadiamo nelle vostre provocazioni”.

La Lega, che nei giorni scorsi aveva evitato di puntare il dito contro il Cremlino, chiedendo “prove oggettive” sull’avvelenamento di Navalny, ha ribadito la sua richiesta di “chiarezza”. Il segretario Matteo Salvini non era presente, ma il presidente dei senatori ha precisato la linea del partito: “Non sappiamo cosa sia successo in Russia, ma il pensiero va a qualcosa di molto negativo, il sospetto è venuto anche a noi”. E ha aggiunto: “che il leader dell’opposizione venga ucciso è una cosa grave e vergognosa”. A chi gli ha chiesto se la Lega fosse ipocrita, ha risposto con forza: “Ipocrita è chi si dice liberale e democratico e poi vuole negare la piazza alla Lega, che invece è qui per difendere la libertà”. E ha ricordato che c’era chi “stringeva la mano a Putin e, con un Forza Milano, diceva che Putin era un personaggio che meritava tutte le attenzioni del mondo”. Un riferimento al club di Forza Italia dedicato al presidente russo, nato a Milano.

La Lega ha trovato la difesa di Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia e dello stesso Calenda, che hanno condannato gli insulti.

 

L'attacco ai 5 Stelle

Ma la polemica è proseguita con Riccardo Magi di +Europa, che ha ricordato il “fiancheggiamento della Lega per Putin” e ha detto: “Penso che fosse scontata e un pò naturale la contestazione, una partecipazione è benvenuta se non è fatta in modo furbo e ipocrita”.

La Lega non è stata l’unico bersaglio delle critiche. Enrico Borghi di Italia Viva ha ricordato il “protocollo di collaborazione tra la Lega e Russia Unita” e ha attaccato i 5 stelle: “ogni quarto d’ora ci spiegano che dobbiamo smettere di mandare armi all’Ucraina, creando le condizioni per una vittoria di Putin”.

Il Movimento ha replicato: “Basta strumentalizzazioni, chiedere la pace non è in contraddizione con la condanna dell’omicidio di Navalny”. Il vicepresidente Ricciardi ha spiegato: “Giuseppe Conte, che non partecipa alla manifestazione, si inchina di fronte alle battaglie dell’attivista russo, anche se non condivide le sue posizioni politiche”.

 

Fiori come simbolo di libertà e di speranza

La manifestazione si è conclusa con la deposizione di fiori davanti alla foto di Navalny, come simbolo di libertà e di speranza per il suo risveglio. Un gesto che ha unito, almeno per un momento, la politica italiana.

Anche il Pd e Fdi, che con Donzelli celebrano “una grande notte per i principi dell’Occidente”, scelgono di non entrare nel conflitto. “Siamo qui - afferma la segretaria Schlein - contro un regime che nega la libertà, la colpa della morte di Navalny è del regime di Putin”. Mentre Roberto Gualtieri interviene dal palco, i leader dei partiti in piazza sono pochi. Oltre a Conte e Salvini, non c’è Renzi, ma, tra capigruppo e primi ranghi, ci sono tutte le forze politiche. Presenti anche la Cgil e la Cisl, con i segretari Maurizio Landini e Luigi Sbarra. E poi i rappresentanti di 35 Paesi: presenti tutte le 27 ambasciate dell’Ue più 8 extra Ue, inclusi gli Stati Uniti.

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