due anni di guerra in Ucraina

Biden accusa Putin per la morte di Navalny e annuncia nuove sanzioni

Il presidente americano ha incontrato la vedova e la figlia dell’oppositore russo e ha espresso la sua solidarietà. Lavrov dal G20 respinge ogni ingerenza

Biden accusa Putin per la morte di Navalny e annuncia nuove sanzioni

La tensione tra gli Stati Uniti e la Russia si fa sempre più alta dopo la morte di Alexei Navalny, il leader dell’opposizione russa che si è spento in carcere lo scorso 20 febbraio. Il presidente americano Joe Biden ha incontrato ieri a San Francisco la vedova Yulia e la figlia Dasha Navalnaya e ha espresso loro le sue condoglianze e la sua ammirazione per il coraggio di Navalny. Biden ha anche annunciato che oggi imporrà nuove sanzioni contro il Cremlino, ritenendo il presidente russo Vladimir Putin responsabile della morte dell’attivista.

 

Biden: “Navalny era un uomo di incredibile coraggio”

“Per esprimere le sue più sentite condoglianze per la loro terribile perdita”, si legge nella nota della Casa Bianca, nella quale si sottolinea che il presidente “ha espresso la sua ammirazione per lo straordinario coraggio di Navalny nella lotta contro la corruzione e per una Russia libera e democratica”. Biden ha sottolineato che l’eredità dell’oppositore continuerà “attraverso le persone in tutta la Russia e in tutto il mondo che piangono la sua perdita e lottano per la libertà, la democrazia e i diritti umani”. Il presidente ha ricordato che oggi annuncerà nuove pesanti sanzioni contro Mosca.

Dopo l’incontro con Yulia e Dasha Navalnaya, Joe Biden ha detto che è chiaro che la moglie di Alexey Navalny “continuerà la lotta”. “Non molleremo”, ha aggiunto il presidente americano, raccontando ai giornalisti di avere avuto “l’onore di incontrare la moglie e la figlia di Navalny ed affermare che era un uomo di un coraggio incredibile”. “Oggi (domani, ndr) annunceremo le sanzioni contro Putin che è responsabile della sua morte”, ha aggiunto.

 

Lavrov: “Nessuna ingerenza nei nostri affari interni”

La reazione della Russia non si è fatta attendere. Il ministro degli esteri, Serghei Lavrov, in una conferenza stampa a margine del G20, ha respinto ogni ingerenza negli affari interni russi e ha rifiutato un’indagine internazionale sulla morte di Navalny. “Su Navalny nessuno ha il diritto di interferire nei nostri affari interni” visto poi cosa hanno fatto con Julian Assange. “Rifiutiamo un’indagine internazionale sulla sua morte. Ci pensiamo da soli. Questa è arroganza. Queste sono forme di neocolonialismo”, ha detto Lavrov, descrivendo l’andamento dell’incontro. “Nessuno in realtà sa cosa sia stato fatto a Navalny in Germania - ha poi aggiunto -. Hanno detto che era stato avvelenato e ci hanno accusati. Ma a noi non hanno consentito l’accesso alle sue analisi del sangue: indecente e ingiusto”.

La morte dell’attivista anti-Cremlino Alexei Navalny è stata “messa sul tavolo” alla riunione dei ministri degli esteri del G20 da alcune delegazioni. Tuttavia, di fronte alle osservazioni, la Russia, rappresentata alla riunione dal capo della diplomazia Serghei Lavrov, è “rimasta in silenzio”. Lo ha spiegato l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, ad un ristretto gruppo di media internazionali, rispondendo ad una domanda dell’Ansa.

 

La guerra in Ucraina non si ferma

Nel frattempo, la guerra in Ucraina, che dura da due anni, non accenna a fermarsi. Kiev ha denunciato un nuovo attacco russo nella notte a Odessa e Dnipro, che ha causato tre morti tra i civili. L’Ucraina chiede il sostegno della comunità internazionale per difendersi dall’aggressione russa, che ha già occupato la Crimea e parte del Donbass.

Il Regno Unito ha annunciato che invierà altri 200 missili anticarro Brimstone all’Ucraina, come ulteriore impulso alla sua difesa. Il ministro della Difesa britannico Grant Shapps ha dichiarato che questi missili hanno già dimostrato la loro efficacia sul campo di battaglia, costringendo in un caso le forze russe ad abbandonare e a ritirarsi durante un tentativo di attraversare un fiume. Shapps ha aggiunto che il Regno Unito continuerà a sostenere l’Ucraina nella sua sovranità e integrità territoriale.

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