145esimo giorno di conflitto

Guerra a Gaza, primo attacco Houthi respinto da una fregata tedesca

Intanto, proseguono gli sforzi dei mediatori egiziani e qatarioti, ma non c’è ancora una soluzione per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi

Guerra a Gaza, primo attacco Houthi respinto da una fregata tedesca

La guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, iniziata il 7 ottobre 2023, è entrata nel suo 145° giorno senza una fine in vista. Il bilancio delle vittime è drammatico: secondo l’ultimo rapporto dell’ONU, sono morte 29.878 persone, di cui 27.654 palestinesi e 2.224 israeliani. Il relatore speciale dell’ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, Michael Lynk, ha accusato Israele di “affamare intenzionalmente i civili di Gaza”, imponendo un blocco totale della Striscia e impedendo l’ingresso di aiuti umanitari, acqua, cibo, medicine e carburante. Lynk ha definito la situazione a Gaza “una catastrofe umanitaria senza precedenti” e ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per fermare le violazioni israeliane del diritto internazionale.

 

Gelo di Israele e Hamas sulle speranze di accordo

Nonostante gli sforzi dei mediatori egiziani e qatarioti, non c’è ancora una soluzione per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas. Il quotidiano del Qatar The New Arab ha riferito che c’è un accordo di massima, ma che i dettagli sono ancora un ostacolo. Secondo una fonte diplomatica egiziana, se si raggiungesse l’accordo, domenica al Cairo ci sarebbe un incontro per annunciare il cessate il fuoco. La proposta prevede che nella prima fase Hamas rilasci 40 ostaggi, tra cui adulti, donne soldato e persone malate, in cambio di 400 prigionieri palestinesi. Il rapporto sarebbe di dieci detenuti palestinesi per ogni ostaggio israeliano. I canali di informazione israeliani hanno confermato l’esistenza di questo documento, ma non c’è ancora una risposta ufficiale da parte di Israele e Hamas.

 

Iran all’Onu, le forze straniere lascino immediatamente la Siria

L’Iran, alleato di Hamas e della Siria, ha chiesto all’Onu che le forze straniere cessino immediatamente le loro attività in Siria e se ne vadano senza precondizioni. L’ambasciatore iraniano presso l’Onu, Saeed Iravani, ha sostenuto che il processo politico guidato dalla Siria e facilitato dalle Nazioni Unite è l’unico approccio valido per risolvere la crisi siriana. Iravani ha anche condannato fermamente il regime israeliano per le sue violazioni in territorio siriano, dove ha condotto diversi attacchi contro le milizie filo-iraniane. Iravani ha chiesto che Israele sia costretto a smettere di aggredire la Siria.

 

Attacco israeliano a Jenin, droni e armi pesanti in azione

Non solo Gaza, ma anche la Cisgiordania è teatro di scontri tra Israele e le forze della resistenza palestinese. L’ultima operazione militare israeliana ha preso di mira la città di Jenin, dove si trova il campo profughi più popoloso della zona. Secondo il canale televisivo libanese al Mayadeen, citato dall’agenzia russa Tass, l’esercito israeliano ha lanciato un assalto alla città con droni e armamenti pesanti, distruggendo strade e infrastrutture con i bulldozer. I combattimenti sono stati violenti e hanno causato diverse vittime tra i palestinesi. Il campo di Jenin è considerato una roccaforte delle fazioni armate palestinesi e negli ultimi mesi è stato oggetto di numerosi attacchi israeliani.

 

Mar Rosso, primo attacco Houthi respinto da una fregata tedesca

La tensione nel Mar Rosso si è alzata dopo che una fregata tedesca, la “Hessen”, ha respinto per la prima volta un attacco delle milizie Houthi che controllano una parte dello Yemen. La nave tedesca, che fa parte di una missione internazionale per proteggere le navi mercantili, ha intercettato e distrutto un missile lanciato dagli Houthi contro una nave cargo saudita. L’attacco è avvenuto vicino allo stretto di Bab el-Mandeb, un punto strategico per il traffico marittimo. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno rivendicato l’attacco e hanno minacciato di colpire altre navi nella zona. 

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