i faccia a faccia con i leader

G7, Meloni da Biden e Trudeau, al centro guerre, sicurezza e AI

La premier italiana, presidente di turno del G7, si reca negli Stati Uniti e in Canada per discutere le priorità del gruppo in vista del summit di giugno.

G7, Meloni da Biden e Trudeau, al centro guerre, sicurezza e AI

La premier Giorgia Meloni ha iniziato il suo fine settimana oltreoceano con una visita alla Casa Bianca, dove stasera incontrerà il presidente americano Joe Biden. Domani sarà a Toronto per il bilaterale con il primo ministro canadese Justin Trudeau. Si tratta della seconda volta in sette mesi che Meloni si reca negli Stati Uniti, dopo il primo colloquio con Biden a settembre.

L’obiettivo della visita è condividere le priorità del G7, di cui l’Italia ha la presidenza di turno, in vista del summit che si terrà in Puglia a giugno. Come spiegano fonti italiane, i faccia a faccia con i leader di Stati Uniti e Canada serviranno a rafforzare il coordinamento su temi cruciali per la stabilità globale, come la difesa del sistema internazionale basato sul diritto, il sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione russa, il conflitto in Medio Oriente, con le ripercussioni sull’agenda mondiale, l’attenzione all’Africa, con la volontà di costruire un modello di cooperazione vantaggioso per tutti (ispirato al Piano Mattei), la regione dell’Indo-Pacifico, le questioni migratorie e l’Intelligenza artificiale.

 

Ucraina e Medio Oriente, le urgenze geopolitiche

Il clou del viaggio sarà l’appuntamento nello Studio Ovale, fissato per sabato alle 13 ora locale (le 19 in Italia), un passaggio molto importante per ogni inquilino di Palazzo Chigi. Meloni avrà davanti un presidente degli Usa in corsa verso il Super Tuesday, il martedì (quest’anno cade la settimana prossima) in cui si definiranno i candidati repubblicano e democratico per la Casa Bianca.

Sull’Ucraina i due si erano già confrontati pochi giorni fa nel G7 in videoconferenza, da cui era emersa la pressione statunitense per liberare gli asset russi congelati in Occidente, da destinare a Kiev. Una mossa su cui in Europa c’è più prudenza, anche se questa linea è stata appena confermata dai ministri delle Finanze G7, a San Paolo.

Nel giro di una settimana, poi, inizierà il Ramadan, e si attende di capire se si realizzerà il cessate il fuoco di Israele su Gaza, invocato nei giorni scorsi dallo stesso Biden ma che inevitabilmente subirà dei rallentamenti a causa dellae ripercussioni che avrà la sparatoria avvenuta ieri al confine della Striscia, in cui sono state uccise 112 persone e ferite 760 mentre erano in coda per il pane. Alla Casa Bianca si parelerà anche della situazione del Mar Rosso, dove gli Stati Uniti guidano la coalizione anti Houthi e l’Italia ha il comando tattico in pectore della missione europea Aspides, ma per muoversi attende il via libera parlamentare.

 

Africa e Indo-Pacifico, le aree strategiche

Tra le priorità del G7, c’è anche l’attenzione all’Africa, con l’obiettivo di costruire un partenariato equo e sostenibile con il continente, che affronti le sfide dello sviluppo, della sicurezza, della salute, della governance e dei diritti umani. L’Italia si ispira al Piano Mattei, il progetto di cooperazione energetica lanciato negli anni '50 dal fondatore dell’Eni, che prevedeva la partecipazione dei paesi produttori di petrolio ai profitti e agli investimenti delle compagnie petrolifere.

Un’altra area di interesse è la regione dell’Indo-Pacifico, dove si gioca il futuro dell’equilibrio geopolitico e commerciale tra le grandi potenze. Il G7 vuole promuovere una visione inclusiva e cooperativa della regione, basata sul rispetto del diritto internazionale, della libertà di navigazione, della sicurezza marittima e della sovranità dei paesi.

 

Intelligenza artificiale, la sfida del futuro

Un tema su cui Meloni ha voluto mettere l’accento è l’Intelligenza artificiale, che rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’umanità. La premier italiana ha proposto di definire a livello globale dei principi etici per regolare le evoluzioni dell’Intelligenza artificiale generativa, quella che crea contenuti autonomamente, con il rischio di produrre fake news, deepfake, cyberattacchi e manipolazioni.

L’obiettivo è contenere i pericoli e sfruttare le opportunità di questa tecnologia, che può avere applicazioni positive in vari settori, come la sanità, l’istruzione, l’ambiente, la cultura. Washington condivide questa visione, ma ha una tendenza a non imporre troppi limiti alle aziende che sviluppano i sistemi più avanzati, puntando piuttosto sulla necessità di condividere le informazioni vitali con il governo Usa.

 

Il caso Forti, una questione umanitaria

Pur non nell’agenda formale, tra i temi bilaterali non è escluso che sia stato affrontato il caso di Chico Forti, il cittadino italiano condannato nel 2000 a Miami per un omicidio di cui si dichiara innocente, che chiede il trasferimento in Italia. Si tratta di una questione umanitaria, visto che Forti ha 63 anni e soffre di una grave malattia. L’Italia ha chiesto più volte agli Stati Uniti di concedere la grazia o la revisione del processo, ma finora senza successo. Meloni ha espresso la sua solidarietà a Forti e alla sua famiglia, auspicando una soluzione positiva.

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