Avvertimenti ignorati

Sangue e paura a Mosca: l’ISIS rivendica attacco alla Crocus City Hall

Gli assalitori pesantemente armati con fucili d’assalto kalashnikov e abbondanti munizioni hanno ucciso 115 persone e ferite oltre 145 compresi bambini

Sangue e paura a Mosca: l’ISIS rivendica attacco alla Crocus City Hall

La capitale russa è stata scossa da un attacco terroristico che ha trasformato un concerto nella sala Crocus City Hall in una tragedia. Il bilancio delle vittime aumenta di ora in ora, arrivando adesso a 115 persone assassinate e oltre 145 rimaste ferite, tra cui bambini, in seguito a una sparatoria e incendio provocati da uomini armati e camuffati. L’Isis ha rivendicato l’attentato, affermando che i terroristi sono fuggiti e si trovano al sicuro. Il direttore del servizio di sicurezza dell’Fsb russo ha riferito al premier Vladimir Putin però che 11 persone sono state fermate dopo l’attacco, tra cui 4 sospetti direttamente coinvolti

 

Sangue e paura alla Crocus City Hall

L’attacco di ieri ha risvegliato il trauma degli assalti ceceni degli anni '90. Testimoni oculari riferiscono che gli assalitori hanno utilizzato granate o bottiglie incendiarie, causando un incendio che ha avvolto l’edificio. Il ministero delle Emergenze russo ha annunciato che oltre 470 persone sono state impegnate nelle operazioni di soccorso per spegnere l’incendio che ha devastato la Crocus City Hall, colpita da un attacco terroristico. In totale, 477 soccorritori e 183 unità di attrezzature sono stati mobilitati, inclusi 192 operatori e 79 pezzi di equipaggiamento forniti dal ministero stesso. 

Il presidente Putin è stato informato sugli sviluppi delle indagini, mentre l’Fsb ha fornito un bilancio provvisorio delle vittime e ha avviato un’inchiesta per terrorismo. Questo evento sanguinoso segue gli avvertimenti ignorati da Washington, che aveva segnalato il rischio di attacchi da parte dello Stato islamico, e le dichiarazioni di Kiev che si dissocia dall’attacco.

Un video diffuso dal comitato investigativo russo rivela che i terroristi coinvolti nell’attacco alla sala concerti Crocus City Hall erano pesantemente armati con fucili d’assalto kalashnikov e abbondanti munizioni. Tra le armi sequestrate dalle forze di sicurezza figura un kalashnikov personalizzato e una cintura carica di munizioni.

 

Il drammatico bilancio delle vittime

L’attacco terroristico alla sala concerti Crocus City Hall, situata nella periferia di Mosca, ha lasciato un segno indelebile con un bilancio di per ora di 115 morti, come confermato dalle autorità sanitarie russe ma come sottolineato dal comitato investigativo russo, il numero delle vittime è destinato ad aumentare ulteriormente. Gli ospedali della capitale stanno gestendo un flusso costante di feriti, con nove persone in condizioni critiche.

Nel frattempo, la risposta della comunità è stata di straordinaria solidarietà, con molti cittadini che si sono riversati nei centri di donazione sangue. In particolare, al Centro Sangue Gavrilov si sono formate lunghe code già dalle prime ore del mattino, testimoniando l’urgenza di aiutare le vittime dell’attacco. Il Ministro della Sanità, Mikhail Murashko, ha rivelato che 115 persone sono attualmente ricoverate, tra cui cinque bambini, e che 61 individui, tra adulti e bambini, versano in gravi condizioni.

 

La rivendicazione dell'ISIS

Mentre le autorità russe hanno avviato un'inchiesta per terrorismo, poche ore dopo l'attacco, l'Isis ha rivendicato l'attentato tramite un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista. "I nostri uomini sono fuggiti dopo l'attacco, sani e salvi", con queste parole

l'Isis ha rivendicato la sua responsabilità per l’atroce attacco avvenuto a Krasnogorsk, nella periferia di Mosca. Secondo quanto riportato dal Guardian, nella dichiarazione si afferma che i loro combattenti “hanno ucciso e ferito centinaia di persone prima di ritirarsi incolumi”.

Contemporaneamente, fonti di intelligence statunitensi, citate dal Times of Israel, confermano la rivendicazione dell’Isis. La notizia aggiunge un ulteriore strato di tensione internazionale, mentre le autorità proseguono nelle indagini per rispondere a questo atto di violenza inaudita.

 

Avvertimenti ignorati

Il 7 marzo, un’allerta dell’ambasciata statunitense in Russia aveva sollevato preoccupazioni su possibili attacchi estremisti mirati a raduni di massa nella capitale russa. Nonostante l’invito ai cittadini americani a evitare luoghi affollati, il presidente russo Vladimir Putin aveva liquidato gli avvisi come “provocazioni occidentali”, secondo quanto riportato dalla TASS il 19 marzo. Durante un incontro con il FSB, Putin ha denunciato questi avvertimenti come tentativi di “ricatto” e di “destabilizzazione sociale”. Tragicamente, l’attacco terroristico è avvenuto soltanto tre giorni dopo, mettendo in luce la gravità dell’ignorato presagio.

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