giornata di lutto nazionale

Attentato a Mosca: la ricerca della verità tra accuse e sospetti

L’attacco terroristico alla Crocus City Hall scuote il mondo con i suoi 133 morti. Zelensky e leader occidentali respingono le accuse della matrice ucraina

Attentato a Mosca: la ricerca della verità tra accuse e sospetti

In un mondo dove la pace è fragile, l’attentato di Mosca diventa un triste promemoria della minaccia costante del terrorismo. Mentre le voci dei leader mondiali si intrecciano in un coro di condanne e sospetti, la verità rimane avvolta nell’ombra, lasciando spazio a speculazioni e accuse incrociate. Questo tragico evento non solo ha colpito la Russia, ma ha anche risuonato a livello internazionale, sollevando questioni sulla sicurezza collettiva e le relazioni geopolitiche.

 

Attentato a Mosca, lutto nazionale e sospetti Internazionali

Un’eco di dolore risuona attraverso la Russia, mentre il Crocus City Hall di Mosca si è ormai trasformato per sempre da luogo di festa a monumento del lutto. La nazione si unisce nel ricordo delle 133 vittime dell’attentato più sanguinoso degli ultimi decenni e nel sostegno degli oltre 150 feriti durante l'attacco rivendicato con ferocia dall’Isis.

Oggi la Russia piange i suoi figli caduti e osserva una giornata di lutto nazionale, mentre le immagini del pannello digitale che annuncia il lutto si diffondono come un velo oscuro su tutto il paese.

E mentre le indagini sull'accaduto si intensificano, e i riflettori si posano su quattro persone arrestate, sospettate di essere gli artefici materiali dell’attentato, e nonostante il gruppo terroristico dell'ISIS abbia già ammesso le sue responsabilità dell'attacco al teatro, il presidente russo Vladimir Putin continua a lanciare accuse contro l’Ucraina, insinuando un suo possibile coinvolgimento nella strage. Dichiarazioni che hanno scatenato una tempesta di reazioni internazionali, con l’Ucraina che ha respinto con forza ogni accusa. 

 

Kiev si dissocia dalla strage

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, ribadisce con forza: “L’Ucraina è estranea all’attacco terroristico di Mosca. Siamo una democrazia e come tale condanniamo ogni forma di terrorismo”. Queste parole arrivano in un momento di alta tensione, dove ogni accusa si carica di significati politici. Podolyak accusa Putin di utilizzare l’attentato per distogliere l’attenzione da altre questioni e preparare il terreno per un’escalation militare, sottolineando l’attacco missilistico alla centrale idroelettrica Dniprohes a Zaporizhzhia come esempio di azioni aggressive russe.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky respinge le accuse di Putin, definendole un tentativo di “scaricare la colpa” sull’Ucraina per l’attentato al Crocus City Hall. Su Telegram, Zelensky attacca: “Putin e i suoi seguaci cercano di incolpare altri, come è già successo in passato. Usano sempre gli stessi metodi”.

 

Le reazioni internazionali alla matrice ucraina

L'Italia esclude coinvolgimenti ucraini. Guido Crosetto, ministro della Difesa italiano, sottolinea l’assenza di legami tra Ucraina e Isis, nonostante il persistente pericolo del terrorismo islamico in Europa. “L’attacco dimostra la capacità di azione dei terroristi nella regione, ma non ci sono collegamenti con l’Ucraina”, dichiara Crosetto, ricordando un recente attacco russo a un nucleo dell’Iskp e l’avviso americano sulla sopravvivenza parziale del gruppo. Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, rivela che l’attentato era prevedibile e che i cittadini italiani erano stati avvisati di evitare viaggi in Russia e partecipazioni a eventi. Tajani esprime la speranza che Putin non utilizzi l’attentato per intensificare le tensioni.

La Casa Bianca identifica l’Isis come unico responsabile. Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli USA, attribuisce la responsabilità dell’attacco esclusivamente all’Isis, escludendo qualsiasi coinvolgimento ucraino. Watson ricorda che gli USA avevano condiviso informazioni con la Russia su un possibile attacco e avevano emesso un avviso agli americani in Russia all’inizio del mese.

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