sotto la pressione dei conti pubblici

Dl Superbonus 2024, miglioramenti in cantiere con nuove salvaguardie

Il bonus edilizio è sotto revisione: il governo pone fine agli incentivi ma salva i progetti in corso. Forza Italia e l’Abruzzo chiedono miglioramenti

Dl Superbonus 2024, miglioramenti in cantiere con nuove salvaguardie

Il Superbonus, incentivo cruciale per la riqualificazione edilizia, si trova a un bivio. Il governo, sotto la pressione dei conti pubblici, ha deciso di porre fine a questo strumento, ma non senza proteggere chi ha già intrapreso il percorso. Forza Italia, colta di sorpresa del blitz in Consiglio dei Ministri, chiede ora un rafforzamento delle misure, soprattutto per le zone più fragili come quelle terremotate.

 

Miglioramenti in cantiere

Il decreto riforma del Superbonus è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma Forza Italia, sorpresa dall’improvviso annuncio in consiglio dei ministri, si prepara a proporre emendamenti migliorativi

Alla luce del nuovo apparato normativo, maggioranza e voci dal territorio sollevano la necessità di apportare modifiche. Forza Italia, portavoce delle esigenze imprenditoriali, insiste in Parlamento per un’evoluzione positiva delle normative, evidenziando l’urgenza di “un miglioramento” significativo. Dall’Abruzzo, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il presidente della Regione, Marco Marsilio, lanciano un appello per preservare gli incentivi dei bonus edilizi nelle zone colpite dai sismi del 2009 e del 2016-17. L’obiettivo è salvaguardare la rinascita già in corso. 

Il governo, nel frattempo, valuta attentamente le richieste provenienti dalle aree più vulnerabili e dai cittadini con redditi più bassi, pur consapevole delle imminenti scadenze del Def e dei margini di manovra ridotti.

 

Riforma Superbonus, le nuove regole

Il fulcro della questione è la cessazione dello sconto diretto e della cessione del credito, misure che hanno sostenuto onlus, edilizia popolare e, crucialmente, le aree colpite da calamità naturali. Nonostante ciò, il decreto non opererà retroattivamente, tutelando coloro che hanno già iniziato i lavori. Tuttavia, la riforma appena approvata in CdM comporterà l’eliminazione dei meccanismi di agevolazione previsti fino al 31 dicembre 2025.

L’articolo 1 del decreto, ancora suscettibile a modifiche, introduce anche restrizioni per il terzo settore, le cooperative abitative e gli Iacp, escludendo però gli spogliatoi delle società sportive dilettantistiche dalle nuove limitazioni. Nonostante le restrizioni, sono previste deroghe complesse per chi ha già intrapreso azioni concrete prima dell’entrata in vigore del decreto, assicurando una continuità per i progetti già avviati.

 

Ecco le nuove norme in merito al Supebonus approvate in Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

 

Misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali. In particolare, le disposizioni sono volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica. L’intervento si è reso necessario anche alla luce degli ultimi dati certificati dall’ISTAT, che hanno portato alla revisione del deficit relativo all’anno 2023 arrivando alla misura del 7,2 per cento, revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022. 

Il decreto prevede, tra l’altro:
- l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni;
- al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, si esclude l’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024;
- al fine di garantire un’adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto, l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili. È, inoltre, previsto, un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale;
- al fine di evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario, come già previsto nel nostro ordinamento in altri casi, si dispone la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi  in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a euro 10.000, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza;
- l’introduzione di misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE, riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette.

 

Eccezioni e monitoraggio 

Salvaguardie per i progetti avviati: Il decreto in attesa di entrare in vigore prevede eccezioni specifiche per chi ha anticipato l’applicazione delle misure. Per i lavori non condominiali, lo sconto e la cessione del credito rimangono applicabili se è stata già presentata la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (Cila). Per i condomini, invece, le condizioni preesistenti si applicano se è stata presa una decisione assembleare e presentata la Cila.

Deroghe e vigilanza: Ulteriori deroghe sono previste per i titoli abilitativi di demolizione e ricostruzione che rientrano nel Superbonus. Per gli interventi non coperti dal maxisconto, le agevolazioni persistono con la presentazione della richiesta di titolo abitativo. Se non necessario, i lavori in corso o quelli con accordi vincolanti e acconti versati sono protetti. Queste disposizioni si estendono anche all’eliminazione delle barriere architettoniche. Il decreto impone un controllo più severo delle spese da parte dell’Enea, con sanzioni per la mancata segnalazione dei cantieri. Il contatore ufficiale dell’Enea segna 114 miliardi di euro, ma il governo ne registra 147 miliardi, con la possibilità di un ulteriore aumento. La necessità di bilanciare i conti pubblici è evidente, e la preoccupazione per un’onerosa “maledizione” del 110% è condivisa da molti, non solo da Giorgetti.

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