177esimo giorno di conflitto

Guerra a Gaza, riprendono i negoziati al Cairo tra Israele e Hamas

I colloqui mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar con l’obiettivo di raggiungere una nuova tregua nella Striscia e, ottenere il rilascio dei 130 ostaggi

Guerra a Gaza, riprendono i negoziati al Cairo tra Israele e Hamas

Oggi, al Cairo, si riaprono i difficili negoziati indiretti tra Hamas e Israele. I colloqui mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno come obiettivo quello di raggiungere una nuova tregua nella Striscia di Gaza e, contemporaneamente, ottenere il rilascio dei circa 130 ostaggi a Gaza. La notizia è stata annunciata ieri sera dalla Tv egiziana Al-Qahera News.

 

I difficili negoziati tra Israele e Hamas

I negoziati al Cairo rappresentano un passo cruciale verso la stabilità nella regione, ma le posizioni di Hamas e Israele rimangono distanti. La comunità internazionale osserva con attenzione, sperando in una soluzione che porti a una pace duratura. Hamas ha ribadito che non accetterà alcuna intesa con Israele a meno che quest’ultimo non ritiri le sue truppe. Inoltre, a nome delle Fazioni palestinesi della Striscia, Hamas ha etichettato come “una trappola” la proposta, attribuita ad Israele, di istituire una forza militare multinazionale. Questa forza dovrebbe essere composta da truppe provenienti da Paesi arabi e avrebbe il compito di garantire la sicurezza nella Striscia e scortare i convogli di aiuti. Secondo Hamas, questa proposta è “un inganno dei sionisti per attirare alcuni Paesi arabi a servire i loro piani e progetti dopo il loro grande fallimento sul campo”.

 

Hamas ha anche espresso una ferma condanna nei confronti dell’amministrazione Biden per aver dato il via libera al trasferimento di migliaia di bombe e aerei da combattimentoall’esercito israeliano. Questa notizia è stata riportata dal Washington Post due giorni fa. Secondo il movimento islamista al potere nell’enclave palestinese, questa decisione rappresenta la conferma della piena collaborazione degli Stati Uniti nella brutale guerra di sterminio in corso nella Striscia di Gaza.

In un comunicato Hamas ha accusato gli Stati Uniti di coprire i crimini in corso da parte di Israele e ha lanciato un appello alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite affinché impongano un divieto totale sulla fornitura di armi all’entità criminale sionista. L’obiettivo è fermare l’aggressione e costringere l’occupazione e i suoi leader a rispondere delle violazioni e dei crimini contro l’umanità che hanno commesso.

 

Nel frattempo, sembra confermata la missione di una delegazione israeliana di alto livello che si recherà a Washington lunedì. Questo incontro è stato richiesto dal presidente Joe Biden e avrà lo scopo di fare il punto sulla situazione. Nel contesto di una possibile operazione di Israele a Rafah, nel sud della Striscia, la delegazione cercherà di frenare gli sviluppi e trovare soluzioni diplomatiche. 

 

 

Il quotidiano Haaretz ha inoltre riferito dell’intenzione di Israele di creare una zona cuscinetto al confine con Gaza. Questa zona potrebbe occupare circa il 16% della Striscia e rappresenterebbe un’ulteriore mossa strategica nell’ambito dei negoziati e delle tensioni regionali.

 

L’assedio all’ospedale Shifa

Hamas ha anche riferito che l’esercito israeliano ha ucciso oltre 400 palestinesi durante 13 giorni d’assedio all’ospedale Shifa, situato nella città di Gaza. Inoltre, oltre 1.050 case nelle vicinanze del nosocomio sono state danneggiate. Eventi questi che hanno ulteriormente acuito le tensioni nella regione e sollevato gravi preoccupazioni per la sicurezza dei civili.

 

Gaza: raid mortali su civili in attesa di aiuti umanitari

L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha segnalato una terribile tragedia nella Striscia di Gaza. Ieri sera, 17 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite a causa di un bombardamento israeliano che ha colpito un gruppo di persone in attesa dei camion di aiuti umanitari alla rotonda del Kuwait, nella città di Gaza.

Nel centro della Striscia di Gaza, il campo profughi di Maghazi è stato teatro di un altro tragico evento. Tre persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite a causa di un bombardamento aereo israeliano che ha colpito una casa. Inoltre, raid simili sono stati segnalati anche nelle aree meridionali di Deir al-Balah, al centro dell’enclave palestinese.

Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è spaventoso: almeno 32.705 morti e oltre 75.190 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

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