moralità e integrità

Colpo di scena politico a Bari: primarie sospese, M5S si ritira

La decisione del leader pentastellato Giuseppe Conte arriva in seguito alle indagini sulla corruzione elettorale che hanno scosso la Regione e enti locali

Colpo di scena politico a Bari: primarie sospese, M5S si ritira

Bari si trova al centro di un vortice di eventi che hanno sconvolto l’equilibrio delle primarie e del tessuto politico locale. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha preso una decisione drastica, annunciando il ritiro del suo partito dalle primarie, quale risultato diretto delle recenti indagini giudiziarie che hanno gettato un’ombra sulle elezioni, sollevando questioni di moralità e integrità all'interno del centrosinistra.

 

Terremoto politico a Bari

La città di Bari è stata scossa da un vero e proprio terremoto politico. La decisione di Conte di ritirare il M5S dalle primarie è stata una mossa inaspettata che ha lasciato molti a chiedersi sul futuro del processo elettorale. Le fonti del Nazareno hanno bollato la scelta “incomprensibile”.

Il caso Bari, con radici nella piccola Triggiano, ha assunto quindi proporzioni nazionali. L’indagine della Procura, incentrata su associazione finalizzata alla corruzione elettorale, ha messo in luce un sistema di voto di scambio e possibili infiltrazioni mafiose, facendo così infiammare ancor più la lotta per la carica di Sindaco di Bari.

L’inchiesta giudiziaria ha colpito il centrosinistra proprio mentre si organizzavano le primarie, influenzando il processo elettorale. Nonostante le controversie, la città si prepara a votare per il nuovo sindaco l’8 e 9 giugno, con i candidati Michele Laforgia e Vito Leccese pronti a confrontarsi nei prossimi giorni.

 

Scontro Emiliano e Decaro

Le tensioni politiche a Bari hanno raggiunto il culmine in un acceso scontro verbale tra il sindaco Antonio Decaro e il governatore Michele Emiliano. Crisi che ha avuto ripercussioni dirette sul Movimento 5 Stelle (M5S), dove l’arrivo ieri di Giuseppe Conte è stato preceduto di continue smentite e conferme, creando un clima di incertezza. 

La notizia poi che il candidato Michele Laforgia avesse assunto la difesa di tre indagati nell’inchiesta “Codice interno” ha provocato ulteriori turbolenze all’interno del M5S, sfociate nella decisione di prendere le distanze dalla campagna delle primarie, in un contesto già macchaito da sospetti di corruzione elettorale e possibili infiltrazioni mafiose.

E così il centrosinistra pugliese ha subito un duro colpo con la repentina uscita di Giuseppe Conte dal processo delle primarie. Una mossa che ha sollevato interrogativi anche su un più ampio scenario politico. “La realtà è chiara a tutti: le condizioni per le primarie non esistono più,” ha dichiarato Conte, annunciando l’intenzione di chiedere pubblicamente la sospensione del voto anche all’altro candidato, Vito Leccese. La speranza è quella di trovare un accordo che mantenga unita la coalizione, nonostante la destra approfitti della situazione giudiziaria per guadagnare terreno.

 

Fibrillazioni e reazioni: la risposta del Centrosinistra

Non mancano però voci che collegano le recenti indagini della Procura alle tensioni interne al centrosinistra pugliese. Un noto avvocato barese ha espresso perplessità sul tempismo degli arresti, proprio in prossimità delle primarie. Una situazione resa ancor di più esacerbata dall’annuncio della presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, di voler indagare ulteriormente su Decaro ed Emiliano.

Ignazio Zullo, senatore pugliese di Fratelli d’Italia, ha criticato aspramente la dichiarazione di Decaro riguardo al voto di scambio, sottolineando la gravità della situazione. Nel frattempo, Elly Schlein, segretaria del Pd, ha espresso incomprensione per la scelta del M5S di ritirarsi dalle primarie, invitando il partito a rispettare gli elettori e a non impartire lezioni di moralità. Teresa Bellanova di Italia Viva ha chiesto trasparenza e chiarezza sugli eventi, enfatizzando la necessità di luce sulla gestione del potere in Puglia.

 

Il governo interviene

Giorgia Meloni, ieri ospite a “Porta a Porta”, è intervenuta sul caso Bari, esprimendo la necessità dell’intervento governativo nella città, sottolineando l’invio di una commissione d’accesso come un atto dovuto e non una forzatura politica. Ha ribadito che non ci possono essere trattamenti preferenziali per le amministrazioni di sinistra rispetto ad altre, enfatizzando l’equità di diritti tra le parti politiche.

Nel frattempo Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dei Trasporti, ha annunciato una manifestazione a Bari.

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