Scenari dA contrattacco

Tensioni in MO: Israele pondera azione militare in risposta all’Iran

Dopo l’attacco aereo iraniano, Israele considera una replica misurata. Gli USA prevedono azioni limitate contro obiettivi militari iraniani e alleati.

Tensioni in MO: Israele pondera azione militare in risposta all’Iran

In un Medio Oriente segnato da tensioni crescenti, gli occhi del mondo sono puntati su Israele e Iran. Dopo l’assalto aereo che ha visto droni e missili infrangere la quiete di Israele, il governo di Netanyahu si trova a un bivio strategico. Con Teheran che rafforza le proprie difese e minaccia ritorsioni severe, la situazione si carica di una suspense quasi palpabile.

 

Sullo sfondo di una crisi 

A meno di due giorni dall’aggressione aerea, Israele si prepara a rispondere. L’attacco, descritto come “imminente” da alcune fonti, segue una serie di eventi che hanno messo in allerta la regione. Mentre le difese aeree iraniane sono state elevate al massimo grado di prontezza, Teheran ha avvertito che non esiterà a reagire con forza se provocata. In questo clima di incertezza, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sembra aver preso una decisione definitiva, sebbene i dettagli rimangano avvolti nel mistero.

 

Una risposta misurata?

Secondo quanto riportato da NBC News, quattro funzionari statunitensi prevedono che la risposta di Israele sarà contenuta, mirando probabilmente a infrastrutture militari iraniane e alleate fuori dai confini dell’Iran. Questa scelta di moderazione viene attribuita al fatto che l’attacco iraniano non ha causato vittime o danni estesi. Le opzioni israeliane potrebbero includere attacchi mirati in Siria, evitando di colpire direttamente alti funzionari iraniani. Piuttosto, l’obiettivo sarebbero le spedizioni e i depositi di componenti militari avanzati, in particolare quelli destinati a Hezbollah. Le valutazioni americane si basano su discussioni tra funzionari di entrambi i paesi, avvenute prima dell’escalation di tensioni causata dal lancio di oltre 300 droni e missili da parte dell’Iran.

 

La posizione degli Alleati 

L’azione militare che Israele sta considerando incontra la decisa opposizione degli Stati Uniti e degli alleati, che hanno supportato Israele nell’intercettare il 99% dei proiettili lanciati da Teheran. Il presidente americano Joe Biden, che inizialmente aveva rallentato la risposta israeliana, ha sottolineato l’importanza di prevenire un’escalation nel Medio Oriente durante l’incontro con il primo ministro iracheno alla Casa Bianca. John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, ha precisato che nonostante le voci di un possibile coordinamento, Israele sarà l’unico a decidere la natura della sua risposta all’offensiva iraniana.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, ha espresso la necessità di rispondere all’attacco iraniano. Anche il comandante delle Forze di Difesa Israeliane, Herzi Halevi, ha confermato che ci sarà una risposta. Mentre la reazione armata sembra inevitabile, resta da vedere come risponderà Teheran.

Il gabinetto di guerra israeliano, dopo aver già tenuto due riunioni sul dossier Iran e con una terza in programma, sta valutando diverse opzioni, ognuna delle quali promette di essere “dolorosa” per l’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale. Un gruppo ristretto di ministri, tra cui Netanyahu, Gallant e Benny Gantz, è incaricato di scegliere un’azione che non sia ostacolata dagli Stati Uniti e che sia sostenibile. Gli analisti israeliani sottolineano che il paese non può ignorare completamente le preoccupazioni degli Stati Uniti e degli altri alleati occidentali, poiché un’escalation avrebbe conseguenze devastanti per l’intera regione.

 

Strategie e congetture

Scenari di contrattacco. Israele valuta una gamma di scenari in risposta alle tensioni con l’Iran, che spaziano da un attacco diretto sul suolo iraniano a operazioni mirate contro gli alleati regionali del regime degli ayatollah. Tra le opzioni più rischiose, si contempla la possibilità di colpire i siti nucleari iraniani, che secondo il primo ministro britannico Rishi Sunak, non sono mai stati così vicini al completamento.

Dall’altra parte, l’Iran avverte Israele: un attacco limitato è stato solo un segnale di avvertimento, ma ulteriori azioni israeliane porteranno a una risposta ben più severa. Queste parole sono state espresse dal ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian durante una conversazione con il suo omologo russo Serghei Lavrov. Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che l’Iran attende con nervosismo la risposta di Israele, che sarà calcolata e ponderata, non impulsiva.

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