la visione futuristica del Gruppo

Intesa Sanpaolo: rivoluzione verde nel cuore del design milanese

La prima banca italiana ed europea illumina il Salone del Mobile.Milano con un talk sull’arredo italiano di eccellenza, lo sviluppo e la sostenibilità

Intesa Sanpaolo: rivoluzione verde nel cuore del design milanese

In un mondo dove l’innovazione e la globalizzazione si intrecciano, il settore dell’arredamento italiano si distingue per la sua capacità di unire tradizione e modernità. Quest’anno, al Salone del Mobile.Milano, Intesa Sanpaolo si conferma ancora una volta come pilastro di questo settore vitale, portando alla luce le strategie e i successi delle imprese italiane che si affacciano sul palcoscenico globale.

 

Il futuro dell’arredo italiano: una visione strategica

 Nel cuore pulsante del design mondiale, il Salone del Mobile.Milano, Intesa Sanpaolo si impone come protagonista con un evento imperdibile. Il talk “Il Comparto Arredo, Eccellenza del Made in Italy ha aperto nuove prospettive sul futuro dell’arredo italiano. Con un finanziamento di circa 4 miliardi di euro, la banca ha sostenuto oltre 45.000 imprese nel loro cammino verso l’internazionalizzazione e l’export. Un impegno che si traduce in 40 contratti di filiera attivati, coinvolgendo 450 fornitori e circa 3.200 dipendenti, per un giro d’affari che supera i 2 miliardi di euro.

 

Innovazione e tradizione: le chiavi del successo

All’Arena Drafting Futures, illustri imprenditori e designer hanno condiviso la loro visione, discutendo di innovazione tecnologica e digitale, nonché di riposizionamento geografico e generazionale. Questi temi sono stati riconosciuti come le leve principali per una crescita sostenibile e di lungo periodo. Il dibattito si è concluso con le riflessioni di Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano, che ha sottolineato l’importanza di un approccio strategico per mantenere la posizione di leader del Made in Italy nel mondo.

 

Dopo l’approfondita analisi economica del settore dell’arredamento a cura di Stefania Trenti, Responsabile Industry Research Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il palco è stato ceduto a un dialogo stimolante tra gli architetti e designers Ludovica Serafini e Roberto Palomba. La loro prospettiva, che fonde una visione contemporanea con la profonda consapevolezza delle radici storiche e culturali del design, ha aperto un dibattito ricco e variegato. I temi dell’innovazione e della tradizione, insieme alle pratiche sostenibili, sono stati al centro della discussione, che ha visto la partecipazione di Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo.

 

Tra i partecipanti, Giorgio Castagno, CEO e Co-fondatore di WAVE, ha presentato un innovativo sistema IoT per la gestione idrica che promette di ridurre il consumo d’acqua fino al 30% e quello energetico del 20%. Augusto Ciarrocchi, Presidente di Ceramica Flaminia, ha condiviso l’impegno settantennale della sua azienda nella produzione di sanitari in ceramica e articoli per l’arredo bagno, sottolineando la leadership nel Made in Italy e l’attenzione verso pratiche ecosostenibili e circolari delle risorse. Infine, Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale della Fondazione ALTAGAMMA, ha evidenziato l’importanza della crescita e della competitività delle imprese dell’industria culturale e creativa italiana, un settore chiave per l’economia del paese.

 

Verso un futuro sostenibile: design e zero impatto

L’evento ha evidenziato come l’evoluzione verso pratiche green e una gestione energetica efficiente stiano diventando fattori chiave per il settore del design e dell’arredamento. Questa trasformazione non solo riduce l’impatto ambientale, ma posiziona anche il settore come leader nella promozione dell’eco-sostenibilità e dell’innovazione digitale, elementi fondamentali per il successo aziendale e l’influenza sull’economia locale. Il Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo ha già dato vita a circa 40 contratti di filiera, coinvolgendo 450 fornitori e 3.200 dipendenti, generando un fatturato di oltre 2 miliardi di euro. Questo programma mira a creare nuovi processi produttivi e a migliorare quelli esistenti, facilitando l’accesso al credito per le piccole realtà imprenditoriali e supportandole nel loro percorso di digitalizzazione e transizione ecologica.

 

Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo commenta: “Il comparto del mobile e dell’arredo trova una delle sue leve di sviluppo nel sistema delle filiere, unico nel panorama internazionale e che ha determinato un posizionamento distintivo dell’intero comparto tra i prodotti di punta del Made in Italy. Questa qualità e unicità deve oggi essere supportata da strategie di investimenti attente a innovazione e sostenibilità, passaporto per i mercati esteri. Nel triennio 2020-2023 Intesa Sanpaolo ha giocato un ruolo rilevante nel supportare i flussi di import/export, sostenendo con circa 4 miliardi di euro di finanziamenti oltre 45.000 imprese clienti nei processi di internazionalizzazione e nell’export”.

 

Innovazione, sviluppo sostenibile e l’esplorazione di nuovi mercati rappresentano i tre pilastri su cui si basa la visione futuristica di Intesa Sanpaolo. Con un fondo di 120 miliardi di euro disponibili fino al 2026, la banca si impegna a sostenere i progetti imprenditoriali e a stimolare nuovi investimenti per rafforzare la competitività italiana. Questo approccio accelera le performance positive del sistema produttivo e garantisce l’attuazione immediata di strategie sostenibili a lungo termine. Questi interventi fanno parte delle iniziative del Gruppo per raggiungere gli obiettivi del PNRR, per i quali sono stati allocati oltre 410 miliardi di euro, come annunciato dal CEO Carlo Messina.

 

Il mobile italiano: prospettive e innovazione sostenibile

L’industria del mobile italiano, fiore all’occhiello del Made in Italy, ha dimostrato una resilienza notevole nel post-Covid, diventando un motore chiave della ripresa economica. Con 15.000 aziende e oltre 128.000 dipendenti, ha superato la Germania nel 2022, diventando il principale produttore europeo per fatturato. Nel 2023, nonostante una lieve contrazione, ha mantenuto una posizione di leadership con un fatturato di 25,8 miliardi di euro. Un risultato questo che riflette una cautela negli acquisti interni e un naturale adeguamento della domanda internazionale.

 

Guardando al futuro, si prevede che l’export dell’industria del mobile italiano continuerà a crescere, avvicinandosi al 50% entro il 2026, con esportazioni che potrebbero toccare i 13 miliardi di euro. A livello domestico, si attende un miglioramento dei consumi familiari, grazie alla diminuzione dell’inflazione e al recupero del reddito disponibile.

Le sfide che attendono il settore sono molteplici. L’incertezza globale e la complessità dello scenario economico spingono le aziende a ottimizzare i processi, sia organizzativi che logistici, e a investire in energia, con un focus particolare sugli impianti di autoproduzione. La diversificazione dei mercati di esportazione, già superiore rispetto ai concorrenti, è una priorità, soprattutto nei distretti industriali.

 

Sul fronte ambientale, le strategie “green” mirano a una maggiore circolarità, con iniziative come la raccolta differenziata, l’uso di materie prime riciclate e la riduzione degli imballaggi. Le grandi e medie imprese stanno guidando questa transizione verso la sostenibilità, sostenendo le proprie filiere di fornitura nel percorso verso un’economia più verde e circolare.

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