si tratta sui futuri equilibri di Bruxelles

Ursula von der Leyen verso un secondo mandato: le dinamiche post-voto

Dopo le elezioni europee, la presidente uscente della Commissione Europa avvia contatti con Liberali e Socialisti per garantire la sua rielezione

Ursula von der Leyen verso un secondo mandato: le dinamiche post-voto

Le elezioni europee del 2024 hanno segnato una svolta politica significativa per l'Unione Europea, con una netta avanzata delle destre in paesi chiave come Francia e Germania. Questo scenario ha scosso i partiti tradizionalmente europeisti, generando un intenso dibattito sulle future alleanze politiche necessarie per la prossima legislatura del Parlamento europeo. Al centro di queste trattative c'è Ursula von der Leyen, presidente uscente della Commissione Europea, che punta a un secondo mandato. Von der Leyen ha già avviato i primi contatti con Liberali e Socialisti, ma rimane aperta al dialogo con altri gruppi parlamentari per formare una coalizione solida.

 

Le elezioni e l’avanzata delle Destre

Con le urne chiuse e i risultati ormai chiari, il tema dominante delle elezioni europee del 2024 è stato l'avanzata delle forze di destra, specialmente in Francia e Germania. Questo spostamento verso destra ha messo in crisi le fondamenta dei partiti europeisti e delle istituzioni di Bruxelles. Nonostante le previsioni, gli equilibri all'interno del Parlamento Europeo non cambieranno drasticamente. La cosiddetta “maggioranza Ursula”, composta dalle forze del Partito Popolare Europeo (PPE), dei Socialisti e Democratici (S&D) e di Renew Europe, continua a mantenere una posizione predominante, con una chiara maggioranza tra i 720 deputati eletti nei 27 Stati membri.

 

La strategia di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen, rappresentante del PPE e presidente uscente della Commissione Europea, ha subito festeggiato i primi risultati favorevoli. Dichiarando di voler "un'Europa forte e capace", von der Leyen ha sottolineato la necessità di continuità in tempi turbolenti e ha espresso la volontà di collaborare con tutti i gruppi pro-europei, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto. Dalla sede della CDU a Berlino, ha confermato l'inizio dei colloqui con Socialisti e Liberali, mantenendo però una porta aperta anche verso altri gruppi, a partire dai Verdi.

 

Le possibili alleanze

Il gruppo politico più numeroso rimane il PPE, che guadagna 186 seggi rispetto ai 176 della precedente legislatura. L'alleanza progressista dei Socialisti e Democratici segue con 135 seggi, mentre i Liberali di Renew Europe ottengono 79 seggi. Questi tre gruppi, che formano la "maggioranza Ursula", totalizzano 400 seggi, superando la soglia della maggioranza relativa. Tuttavia, l'inclusione di ulteriori gruppi potrebbe rafforzare questa coalizione. Se si allargasse al gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), presieduto da Giorgia Meloni, la maggioranza raggiungerebbe 473 seggi. Alternativamente, un'alleanza con i Verdi, che ora rappresentano il sesto gruppo più grande con 53 seggi, porterebbe la coalizione a 453 seggi.

 

La sfida della Destra

Un'ulteriore possibilità sarebbe una maggioranza composta solo dal centrodestra, unendo Popolari, Liberali e Conservatori per un totale di 396 seggi. Anche se superiore alla maggioranza relativa, questa configurazione non raggiungerebbe la soglia psicologica dei 400 seggi. Inoltre, l'alleanza con gruppi più estremi, come Identità e Democrazia (ID), guidato da Marine Le Pen e Matteo Salvini, potrebbe creare tensioni all'interno della coalizione. Con 58 seggi, ID potrebbe contribuire a formare una maggioranza alternativa, ma l'inclusione di questi gruppi estremi potrebbe compromettere i voti di Socialisti e Liberali.

 

Il ruolo dei non iscritti

Un altro elemento di incertezza è rappresentato dai deputati non iscritti, che costituiscono un gruppo consistente di 45 membri. La loro posizione potrebbe essere determinante nelle votazioni cruciali, poiché non appartenendo a nessun gruppo politico, mantengono una certa autonomia. La loro distribuzione tra i vari gruppi potrebbe influenzare significativamente l'esito delle trattative e la formazione della maggioranza.

 

Il futuro della Commissione Europea

L'obiettivo primario di Ursula von der Leyen è assicurarsi la rielezione alla presidenza della Commissione Europea. Tuttavia, il cammino è irto di ostacoli, e le trattative politiche si preannunciano complesse e intense. Le manovre post-elettorali vedono von der Leyen e i leader del PPE impegnati a negoziare con vari gruppi parlamentari, cercando di consolidare una coalizione che possa garantire stabilità e continuità all'Unione Europea. Il successo di queste trattative determinerà non solo il futuro di von der Leyen, ma anche il volto delle istituzioni europee nei prossimi anni.

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