Il piano Bonomi

Bonomi, Confindustria: «Servono scelte per l'Italia del futuro»

Dal palco dell’assemblea di Confindustria, Carlo Bonomi invita il governo a scrivere «un nuovo patto per l’Italia» e a puntare su una nuova produttività

Bonomi, Confindustria: «Servono scelte per l'Italia del futuro»

L’assemblea pubblica di Confindustria, all'interno dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, si è aperta con l’intervento del suo presidente Carlo Bonomi.

Lo slogan scelto per l’evento è “Il coraggio del futuro” ed è proprio su questo tema che si è focalizzato il primo discorso ufficiale del numero uno degli industriali.


Presenti all’evento, oltre al premier Giuseppe Conte, anche la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico e la vicepresidente Mara Carfagna; i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Luigi Di Maio, Teresa Bellanova; il governatore del Lazio e segretario Pd, Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma, Virginia Raggi e la leader FdI, Giorgia Meloni.

 

Bonomi: necessario puntare su una nuova produttività

«Serve un nuovo grande patto per l’Italia» ha dichiarato Bonomi.

 

«La nuova produttività che serve all'Italia dopo 25 anni di stasi- ha spiegato- deve considerare contestualmente le politiche di innovazione, la formazione e l'advance knowledge, la regolazione per promuovere l'efficienza dei mercati, le infrastrutture abilitanti sia fisiche, sia istituzionali e interventi strutturali per la coesione sociale.»

 

Secondo l'imprenditore infatti «è su questo concetto ampio di produttività che si devono concentrare le azioni e le politiche dei prossimi anni, con l'obiettivo di massimizzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro, e dare nuova centralità alla manifatture.»

Non sono mancate le considerazioni in merito al discusso Recovery Fund: al Patto per l'Italia è infatti richiesta «una visione alta e lungimirante» su diversi temi.


«Il governo ora dovrà stabilire priorità per usare, in pochi anni, oltre 200 miliardi che ci vengono dall'Europa; si trova di fronte proprio a una scelta di visione, prima che di misure concrete.»

 

Una visione di fondo «che deve scrutare in profondità i mali italiani, ma guardare lontano. Perché neanche 200 miliardi possono risolverli dandone una goccia a tutti» ha evidenziato Bonomi.


Poi, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio presente in platea: «Presidente, lei ha detto: 'se sbaglio sull'utilizzo del Recovery Fund, mandatemi a casa'. No, signor presidente. Se si fallisce, nei pochi mesi che ormai che ci separano dalla definizione delle misure da presentare in Europa, non va a casa solo lei. Andiamo a casa tutti. percepisci il danno per il Paese sarebbe immenso». 

 

Bonomi su Mes, sussidi, pensioni

Il presidente di Confindustria ha toccato anche altri temi nel suo discorso all’Assemblea generale della Confederazione.

 

Sul Mes ha sottolineato: «Nell'entusiamo per i 208 miliardi dall'Europa, e che si aggiungono al Sure e alle nuove linee di credito Bei, tende a svanire l'attenzione sul danno certo per il Paese se il Governo rinuncia al Mes sanitario privo di condizionalità.»

 

Mentre per ciò che riguarda i sussidi, ha dichiarato: «Non vogliamo diventare un sussidistan».

 

All’esaurirsi di Quota 100, in vigore per un altro anno, non bisogna «immaginare nuovi schemi previdenziali basati su meri ritocchi, come leggiamo quando si parla di Quota 101. Cioè nuovi regimi che continuerebbero a gravare sulle spalle dei più giovani». Perché la visione che serve al paese deve mettere al centro i giovani e le donne, «vere vittime da anni della crisi italiana.»


Il suo discorso si è concluso citando il campione paralimpico Alex Zanardi, ancora in ospedale dopo l’incidente dello scorso giugno: all'Italia infatti  servono «scelte difficili, ma non impossibili. Come le sfide affrontate e vinte da un grande sportivo come Alex Zanardi.»

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA