Le trattative tra il Regno Unito e l’Unione europea sono ormai al bivio: trovare soluzioni alle questioni che hanno creato lo stallo oppure accettare i rischi di una “separazione” non regolata da norme condivise. Si parla di scenari d’incertezza o caos post-Brexit: sono gli effetti a cui si assisterà dopo la scadenza del periodo di transizione (31 dicembre). Mancano solo 20 giorni, eppure, ci sono ancora capitoli importanti da definire, sia a livello politico-istituzionale che tecnico.
In questi due giorni, i capo-negoziatori del Governo Johnson e della Commissione europea sono alle prese con i nodi che impediscono di superare lo stallo e trovare un accordo tale da assicurare l’uscita ordinata di Londra dall’Ue. C’è tempo fino a domenica 13 dicembre, data ultima per ritentare l’intesa e concludere il deal. In caso contrario, non si passerebbe ai “supplementari” perché, a fine anno, sarà il game-over. Resta quindi alta la probabilita' dello scenario di Brexit senza accordo (no-deal). Abbiamo già visto che la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha annunciato la preparazione di una serie di misure di emergenza dell’Ue per garantire una reciprocità di base dei collegamenti aerei e stradali Ue-GB, come pure l’accesso delle navi dei 27 e del Regno Unito alla pesca nelle rispettive acque.
Scopo delle misure - temporanee e straordinarie - è quello la gestione ‘disciplinata’ del periodo in cui non sarà stato raggiunto un accordo. Anche considerando che tutte le nuove disposizioni avrebbero comunque bisogno di un ‘tempo’ tecnico prima di entrare in vigore.
Dal 1º gennaio 2021: misure d’emergenza
Ecco come le misure studiate dall’Esecutivo Ue per attenuare le “gravi perturbazioni che si verificheranno in caso di mancato accordo”:
trasporto aereo operato dall’Ue: proposta di regolamento che garantisca per 6 mesi la fornitura di determinati servizi aerei tra GB e Paesi dell’Ue, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso trattamento;
Sicurezza aerea: proposta di regolamento che garantisca l’utilizzo ininterrotto di vari certificati di sicurezza per i prodotti, evitando così il fermo operativo sugli aeromobili dei voli operati dai 27 Paesi Ue.
Trasporto stradale: proposta di regolamento che garantisca per 6 mesi la connettività di base del trasporto stradale di merci e di passeggeri, a condizione che il Regno Unito garantisca lo stesso agli autotrasportatori dei 27 Paesi Ue.
Pesca: il 16 dicembre, il Consiglio Ue ha approvato la proposta di Regolamentoper definire il quadro giuridico appropriato fino al 31 dicembre 2021 o fino alla conclusione di un accordo di pesca con il Governo britannico - se questa data è anteriore - per l'accesso reciproco delle navi europee e del Regno Unito alle rispettive acque dopo il 31 dicembre 2020. Per non penalizzare i pescatori, tutte le piccole o grandi comunità che vivono di ‘economia blu’ e la sostenibilità delle attività in mare, vanno agevolate le procedure di autorizzazione dei pescherecci.
Trattandosi di una questione “urgente”, la procedura di adozione di questo Regolamento è “accelerata”. La palla ora passa all’Eurocamera che dovrà votare la proposta entro il 18 dicembre.
Il trilogo Commissione Ue-Europarlamento-Consiglio lavoreranno a stretto contatto per garantire che le norme (di tutti e quattro i Regolamenti proposti) sia adottate entro la fine dell'anno ed entrino in vigore a partire dal primo giorno del 2021.
Prove di Brexit tra Francia e Inghilterra - Come si viaggerà dal 1º gennaio?
È un grande punto di domanda, a cui si sta cercando ancora riposta. Si sa intanto che gli spostamenti dall’Ue al Regno Unito (e viceversa) diventeranno più complicati con l’anno nuovo.
Ad esempio, il 24 novembre 2020, le autorità francesi hanno fatto una simulazione dei controlli che si prevede vengano applicati sui veicoli industriali in arrivo e in partenza per la Gran Bretagna dal 1 gennaio e se non ci fosse l’accordo sperato. In poche ore, nella sponda britannica del Canale della Manica (che fa parte della contea del Kent) si è formata una colonna di veicoli industriali lunga otto chilometri. Stando a quanto riportato da The Guardian, i camion sono stati costretti a fermarsi in prossimità di uno svincolo importante dell’autostrada che va in direzione dell’Eurotunnel e del porto di Dover.
La causa principale dell’intasamento sono le nuove procedure sui controlli contro l’emigrazione clandestina da parte della Polizia di frontiera francese. Sulla base degli accordi di Le Torquet, gli agenti francesi possono operare anche sul versante britannico del porto dell’omonima località e dell’Eurotunnel, oltre che a Calais. Durante il test, sono stati controllati tutti i veicoli industriali dalle 6.00 alle 15.00. Gli autisti devono esibire il passaporto e i documenti identificativi del veicolo, delle merci e relativo trasporto.
Ma lo scenario reale potrebbe essere peggiore: da uno studio commissionato dal Governo britannico emerge che nel Kent potrebbero formarsi code fino a settemila veicoli industriali lungo le arterie principali che conducono al porto o al terminal ferroviario. Il rischio resta anche nel caso di un accordo, perché ci saranno comunque controlli sulle merci trasportate e sul pagamento dei dazi. Fino ad ora la Brexit è stata una sorta di esercizio intellettuale esoterico ma, per mutuare le parole di Boris Johnson, “tutto cambierà” tra dieci giorni.
Uniti nel ricordo di John Lennon
Nonostante la crisi profonda segnata dalla Brexit, le divisioni nel contesto economico-politico Ue-GB non riusciranno ad estendersi invece ai cult intramontabili dell’arte e della musica “inglese”. Emblema di questa continuità è il ricordo della figura di John Lennon che con Imagine, il suo pezzo master, ha ispirato le vecchie e le nuove generazioni anelando alla pace globale, da Londra fino a Bruxelles e oltre l’Europa.