emergenza covid

Cts, prorogare lo stato di emergenza fino al 31 luglio, nuovo Dpcm

Il Comitato tecnico scientifico vorrebbe estendere la misura di altri sei mesi. Il ministro riferisce alle Camere. Cosa cambia per visite e impianti da sci

Cts, prorogare lo stato di emergenza fino al 31 luglio, nuovo Dpcm

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, conferma la preoccupazione del Comitato Tecnico Scientifico, secondo il quale lo stato di emergenza dovrebbe essere prolungato fino al 31 luglio 2021. “La fase critica continua” ha detto Speranza, che oggi riferisce alle Camere. Intanto, in vista del nuovo Dpcm al vaglio del Governo entro il 16 gennaio, gli esperti suggeriscono di proseguire con le misure straordinarie.

 

A preoccupare, infatti, sono soprattutto la tenuta degli ospedali (e in particolare la disponibilità di posti letto nelle terapie intensive), l’efficacia della campagna vaccinale, la situazione internazionale con la variante inglese del virus e la concomitanza con l’influenza. Proprio da quest’ultima, infatti, ci si aspetta un maggior ricorso di pazienti nei Pronto Soccorso e un numero crescente di ricoveri per le complicanze respiratorie, in vista del picco stagionale tra fine gennaio e l’inizio di febbraio.

Ecco che conseguenze immediate potrebbe avere.

 

Covid, Speranza: “Ancora in fase critica”

Non è ancora il momento di allentare le misure, al contrario. Ne è convinto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che oggi è in Parlamento per riferire alle Camere, in vista del nuovo Dpcm atteso entro venerdì. Ci si aspetta una stretta e soprattutto il ritorno di alcune Regioni in zona rossa, come nel caso della Lombardia, dove anche il Governatore, Attilio Fontana, già nei giorni scorsi aveva lasciato intendere un ritorno ai livelli di allarme più elevati. A confermare la situazione sono gli andamenti dei contagi, che in molte aree sono in crescita con l’indice Rt superiore a 1. Le nuove norme dovrebbero, infatti, prevedere la zona arancione con Rt superiore a 1 e la rossa con Rt superiore a 1,25.

 

Stretta su ristoranti e bar chiusi

I primi effetti della nuova stretta dovrebbero riguardare la possibilità di asporto per i bar dopo le 18, che verrebbe meno. Rispetto alle prime norme relative alle zone rosse, però, dovrebbe essere mantenuta la possibilità di fare visita a parenti o amici in massimo due adulti alla volta (più eventuali minori di 14 anni), una volta al giorno, come permesso durante le festività e come vorrebbe il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini. Sarebbero confermati, poi, i divieti di spostamento tra Regioni, a prescindere dal colore, e il coprifuoco dalle 22 alle 5. Con le scuole chiuse, poi, sarebbe impensabile riaprire gli impianti di sci.

 

Mondiali di sci a porte chiuse

A ritenere inevitabile un nuovo stop alla riapertura degli impianti da sci, già rinviato più volte e al momento previsto per il 18 gennaio, è il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. La data, infatti, difficilmente sarà rispettata, data la crescita dei contagi dopo le festività natalizie. Il Cts, infatti, fa notare che molte delle Regioni in cui si trovano le principali stazioni sciistiche sono quelle con il maggior numero di casi di positività al virus, come Veneto e Friuli. Da qui la "grande preoccupazione" espressa dagli esperti, che suggeriscono anche che i Mondiali di Cortina d’Ampezzo, in programma dal 7 al 21 febbraio si svolgano a porte chiuse, dunque senza pubblico presente a bordo piste. 

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