La variante inglese

Variante covid inglese: cos’è, virus in Italia e mondo, vaccino

In isolamento una coppia atterrata a Roma. Stop ai voli dal Regno Unito. L’Europa verso un cordone sanitario, il vaccino anti-Covid funzionerebbe lo stesso

Variante covid inglese: cos’è, virus in Italia e mondo, vaccino

La variante inglese del Sars-Cov2 è già in Italia: il primo caso riguarda una coppia italiana di rientro a Fiumicino dal Regno Unito: il Dipartimento scientifico dell’ospedale militare del Celio a Roma ha sequenziato su una donna e il suo compagno il genoma del virus. Entrambi sono in isolamento.

 

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato i timori: la mutazione inglese “non sembra fare maggiori danni sull’individuo, ma si propaga più velocemente. Questo vuol dire più contagi ed è un problema”. Da qui lo stop ai voli dal Regno Unito, scattata alla mezzanotte del 20 dicembre e in vigore fino al 6, presa dall’Italia dopo analoghi provvedimenti scattati anche in Germania, Austria, Olanda e Belgio. Stessa decisione anche per il Canada, mentre gli Usa attendono verifiche.

 

Su sollecitazione della Spagna, è stata convocata anche una riunione europea per adottare misure comuni come una sorta di cordone sanitario nei confronti del Regno Unito, dopo che le autorità inglesi hanno spiegato che la nuova variante del coronavirus è capace “di procedere fino al 70% più rapidamente del Sars-Cov2 già noto” e dopo che i contagi sono aumentati nel paese del 50% in una settimana, raggiungendo il record di quasi 36mila in 24 ore

 

La mutazione è già stata trovata anche in Danimarca e Australia e “potrebbe incidere sull’efficacia di alcuni metodi diagnostici”, anche se gli esperti spiegano che non inficerebbe gli effetti positivi del vaccino. 

 

Cos’è la variante inglese Covid

“Si tratta di un virus mutato che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/01. Sembra più contagioso ovvero che si trasmette più facilmente da un individuo all’altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso”. Così ha spiegato il virologo Matteo Bassetti, direttore del Dipartimento di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. Si tratta di una delle 17 mutazioni del virus registrate finora, che però preoccupa più delle altre. 

 

Perché il virus è mutato e perché spaventa?

Che i virus possano mutare è noto e la nuova variante inglese non è che una di quelle registrate fino a questo momento: “Ci sono state 17 mutazioni, la più significativa delle quali è la N501Y nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane – spiega ancora sul proprio profilo Instagram Bassetti, secondo cui “Questa mutazione lo renderebbe più facilmente diffusibile”.

 

Non si tratta, dunque, della prima “e non sarà l’ultima. Simili mutazioni erano già descritte in Spagna e altri paesi. I virus cambiano continuamente. E’ il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere”. 

A destare allarme, però, è la rapidità di diffusione e contagio. 

 

Variante inglese covid: più contagioso, ma non più letale 

“Quello che preoccupa è che la variante sembra avere un impatto sull'Rt, l'indice di trasmissibilità, molto più forte; ha la stessa forza sulle persone, non è più violenta, ma aumenta i numeri” ha chiarito il ministro della Salute, Speranza. Secondo i dati in mano agli esperti il nuovo ceppo avrebbe un indice di trasmissibilità Rt superiore di 0,5 rispetto al precedente. La sua diffusione in Italia, quindi, vanificherebbe gli sforzi di arrivare a fine gennaio con un Indice Rt a 0,5 come negli obiettivi delle autorità sanitarie, soprattutto per alleviare il carico sulle terapie intensive che al 19 dicembre erano occupate al 32% (39% per i pazienti Covid non gravi). 

 

I vaccini saranno ancora efficaci con mutazione covid Gran Bretagna?

Su questo punto ci sono meno apprensioni da parte degli esperti: “I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte” spiega Bassetti, che esorta a non farsi prendere dal panico: “Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini”. 

 

Stessa posizione per Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità: “E' altamente improbabile che si perda l'efficacia del vaccino, vorrei rassicurare gli italiani dicendo che la risposta per uscire da questa situazione è il vaccino nel quale dobbiamo tutti porre massima fiducia”.

 

Stop ai voli dal Regno Unito anche in Italia

Intanto prevale la linea della prudenza, con la firma dell’ordinanza di stop ai voli dal Regno Unito, firmata dal ministro degli Esteri, Di Maio, su sollecitazione del collega alla Salute, per non compromettere la tenuta del sistema sanitario già sotto pressione. La sospensione dei collegamenti, scattata alla mezzanotte del 20 dicembre proseguirà fino al 6 gennaio e prevede il tampone per chiunque sia rientrato nelle ore precedenti lo stop. L’ordinanza vieta anche “l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da questo territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione” ha aggiunto Speranza. 

 

Vertice europeo sul “caso inglese” della variante Covid

Stessa decisione anche per altri Paesi europei, come Irlanda (“per almeno 48 ore”), Olanda, Austria, Germania, Lussemburgo, mentre non ci sono ancora limitazioni agli spostamenti tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord. Chiuso, invece, il terminal traghetti a Dover, che si affaccia sul Canale della Manica, in uscita dal Regno Unito verso la Francia, che ha deciso una prima sospensione cautelativa dei collegamenti ferroviari per 48 ore tramite il tunnel sottomarino. Previsti controlli anche lungo le strade. La Grecia ha optato per la quarantena di 7 giorni dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio per chi proviene dal Regno Unito (3 per chi arriva da altri Paesi) e chiunque entri deve presentare un test Pcr negativo effettuato nelle 72 ore precedenti, sottoponendosi poi a test rapido. 

 

La Spagna ha chiesto un vertice europeo per decisioni comuni, altrimenti procederà in modo autonomo come hanno già fatto altri Stati Ue. Per questo la presidente tedesca ha convocato una riunione, per lunedì 21 dicembre alle 11, nel giorno in cui è atteso il via libera dell’Ema al vaccino. Infine, se il Canada ha bloccato i voli, gli Usa per ora attendono l’evolversi della situazione per verificare che la variante del virus sia già presente nel territorio americano. 

 

Situazione “fuori controllo” nel Regno Unito

Di fronte all’aumento esponenziale di casi, il premier inglese Boris Johnson ha deciso un dietrofront rispetto all’allentamento delle restrizioni previste tra i 23 e il 27 dicembre: Londra e il Kent sono in lockdown e il ministro della Salute britannico, Matt Hancock ha parlato di situazione “fuori controllo”. Il livello 4 di allerta e le conseguenti limitazioni potrebbero restare in vigore per mesi, fino a quando la campagna vaccinale non sarà avviata in modo organico. 

 

Da quanto circola la variante inglese del Covid

Tra i primi ad avvertire del rischio che la nuova variante potesse arrivare in Italia o essere già presente fuori dai confini inglesi è stato il virologo Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano: “I rapporti parlano di una prima circolazione di questa variante già il 20 e 21 settembre”. Ad individuare la mutazione è stato il consorzio britannico Genomics UK. Nonostante ciò, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato la sua esistenza solo il 14 dicembre dopo l’impennata di casi a Londra e nel Kent, a sud-est del Regno Unito. La mutazione è stata trovata anche in Danimarca e in Australia e, secondo l’Oms, “potrebbe incidere sull’efficacia di alcuni metodi diagnostici” oltre ad essere “più contagiosa”, anche se l’Organizzazione ha precisato che non ci sono prove “di un cambiamento nella gravità della malattia”. 

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