Lavoratori da remoto

Bonus smart working 2021 allo studio per chi lavora da remoto. Cos’è

I sindacati stanno pensando ad un bonus smart working 2021 per coprire la mancata erogazione dei buoni pasto, le spese per utenze domestiche e straordinari

Bonus smart working 2021 allo studio per chi lavora da remoto. Cos’è

Tra la pioggia di bonus previsti per il 2021 potrebbe comparirne uno mai visto prima d’ora che interessa i lavoratori in smart working.

 

I sindacati stanno pensando ad un bonus smart working 2021 visto che la pandemia ha costretto molte aziende ad attivare il lavoro da remoto e che ormai molti lavoratori si avvalgono del lavoro agile da marzo 2020.

 

Cos’è il bonus smart working e cosa prevede?

 

Bonus smart working allo studio per il 2021. Incentivi per chi lavora da remoto

Governo e sindacati si stanno confrontando su un importante tema che interessa molte aziende e lavoratori: lo smart working.

 

I lockdown hanno costretto molte aziende a scegliere il lavoro da remoto per proseguire la propria attività, mossa che si è rilevata vincente ma che visto il perdurare dell’emergenza sanitaria necessità di regole ben precise.

 

Inoltre, sembra che molte imprese siano interessate a proseguire con il lavoro agile anche a pandemia conclusa, a fronte del notevole risparmio sui costi che ne deriva.

 

I vantaggi dello smart working sono ben noti a tutti da entrambe la parti, ma se si sceglie di proseguire su questa via servono delle regole da fissare e degli incentivi per coprire determinate spese.

 

Bonus smart working 2021: cosa prevede il bonus spese per chi lavora da casa

I lavoratori da remoto quasi sempre svolgono la propria attività lavorativa tra le mura della propria abitazione, questo si traduce inevitabilmente in bollette più care basti pensare alla luce, alla connessione internet, all’acqua, al riscaldamento e all’aria condizionata.

 

Per coprire una parte di queste spese extra i sindacati stanno ragionando con l’esecutivo su un bonus smart working, riservato a chi è costretto a svolgere le proprie mansioni lavorative da casa anziché in ufficio, da inserire nella pioggia di bonus 2021.

 

In cosa potrebbe consistere questo bonus smart working, cosa prevede?  Prima di tutto dovrebbe sopperire all’assenza dei buoni pasto che non vengono più erogati per chi lavora da remoto per poi comprendere una sorta di rimborso spese per le utenze domestiche.

 

Da considerare anche un indennizzo per gli inevitabili “straordinari” dei lavoratori da remoto, che con gran sorpresa lavorano molto più da casa che in ufficio.

 

Florindo Oliverio, segretario Fp Cgil, spiega che “i buoni pasto valgono circa 160 euro al mese. Se si considerano anche gli straordinari si capisce perché ci sono stati lavoratori che avrebbero avuto diritto a continuare a lavorare in smart working da settembre e che hanno chiesto una certificazione speciale di buona salute pur di tornare in ufficio: non si potevano permettere uno stipendio decurtato”.

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