Coppa Italia

Profondo giallorosso: Roma, due espulsioni e sconfitta a tavolino

La Roma di Fonseca esce in casa con lo Spezia per 2-4, dopo 120’ minuti di gioco: finiscono la gara in nove e rischiano una penalizzazione a tavolino

Profondo giallorosso: Roma, due espulsioni e sconfitta a tavolino

Ieri sera è andata in scena l’ultima parte degli ottavi di finale della Coppa Italia 2020/2021: all’Olimpico dopo 120’ minuti di follia pura passa il turno lo Spezia, che vola ai quarti contro il Napoli di Gattuso. La squadra giallorossa era già uscita con i liguri, ai rigori, quattro anni fa. La maledizione prosegue, ma stavolta Fonseca se l’è cercata e i social lo stanno (giustamente) condannando.

 

Roma- Spezia, la gara:

La gara è terminata dopo i tempi supplementari con un risultato che difficilmente poteva essere pronosticato per l’importante differenza di rose e per il riscatto che i giallorossi dovevano tirare fuori dopo la pesante sconfitta nel derby venerdì scorso. Invece alla fine è un pirotecnico 2-4 per i liguri, che passano il turno lasciando ancora più in difficoltà la Roma

 

La partita è iniziata subito con il goal su calcio di rigore procurato da Kevin Agudelo e trasformato da Galabinov, che ritrova la rete dopo un lungo infortunio di quasi quattro mesi. Un giocatore importante, soprattutto quando Nzola non c’è causa infortunio. La Roma tenta più volte di reagire, ma la parola della serata è “imprecisione”. Da Mayoral, che si divora per poca rigorosità due reti fatte a Pellegrini, sempre distante dalla porta per tentare lanci in area che terminano lontano. I liguri sono astuti e pungono nuovamente dopo aver sofferto un paio di minuti: Riccardo Saponara riceve e di prima a giro insacca il raddoppio. Gran goal su cui Lopez può poco.

 

La Roma tenta di accorciare le distanze sempre su penalty (stavolta più dubbioso di quello dello Spezia) con Pellegrini che segna ridando speranza alla fine della prima frazione. Nel secondo tempo i padroni di casa riescono a pareggiare con il solito armeno Mkitarian, predominando totalmente il campo, ma giungendo alla fine solo ai tempi supplementari. Da lì inizia lo sprofondo giallorosso: in due minuti dal ritorno sul terreno di gioco vengono espulsi in ordine prima Gianluca Mancini per secondo giallo e poi il portiere Pau Lopez che prende rosso diretto, per un calcio all’avversario, dopo aver bellamente ciccato il pallone. In 9 contro 11 la sfida è tutta in salita e Fonseca allora in modo inspiegabile decide di peggiorare ancora la situazione. Infatti, dopo aver inserito Daniel Fuzato (il secondo portiere) viene messo in campo anche Roger Ibanez, che però non sarebbe potuto entrare perché la Roma aveva già effettuato le 5 sostituzioni.

 

Morale della triste favola? Verde, ex di turno, sigla di testa il 2-3 e già lì la partita sembrava conclusa. Ma fino alla fine la dea bendata ha deciso di restare dalla parte della squadra di Italiano: Saponara con un pallonetto “alla Totti” chiude definitivamente la gara. Il risultato è solo statistico, poiché a causa della svista sul sesto cambio, la Roma avrebbe perso, per la seconda volta in questa stagione,  la gara a tavolino. Una figuraccia che pesa e non poco, soprattutto perché sabato in campionato ci sono di nuovo i liguri. E allora lì perseverare (a perdere) sarebbe davvero diabolico.

 

Fonseca, ma ci sei o ci fai?

Perdere di nuovo una gara a tavolino nella stessa stagione, è un evento mai visto. Eppure la Roma, dopo la performance alla prima giornata contro il Verona che gli è costata la sconfitta, si ripete incredibilmente anche in Coppa Italia. In Veneto fu l’ingresso di Diawara (che non era in lista per entrare) a causare la sconfitta, nonostante sul campo fosse terminata a reti bianche. Già lì furono criticate le mosse dello staff tecnico, che regalò la gara agli avversari per un errore non da Serie A. Ieri ci ha pensato direttamente Fonseca, che sui social oggi è diventato il bersaglio principale. “Un tempo era 6 unica (maglia di Totti), oggi 6 cambi”, “Fonseca deve imparare a fare i conti in Italia: i numeri Ucraini sono diversi” e ancora “Mister sei un genio, così invece di 4 ce ne contano contro solo 3”.

Insomma, il mister ha fatto una figuraccia, così come l’intera società che deve rivedere i membri dello staff, ancora una volta incapaci di gestire la situazione.

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