Olimpiadi a porte chiuse

Olimpiadi Tokyo 2021: il Giappone: “Si faranno, ma pubblico a rischio”

Le autorità giapponesi respingono l’ipotesi di un rinvio al 2032, ma valutano un piano B: far disputare le gare senza pubblico, per garantire i diritti tv

Olimpiadi Tokyo 2021: il Giappone: “Si faranno, ma pubblico a rischio”

Smentita l’ipotesi di far saltare nuovamente i Giochi olimpici, già in programma per l’estate 2020 e rinviati al 2021 a causa dell’emergenza Covid, ora il Governo giapponese è dovuto intervenire per negare l’eventuale di una nuova cancellazione. «Tutti i nostri partner, tra cui il governo nazionale, il governo metropolitano di Tokyo, il Comitato organizzatore di Tokyo 2020, il Cio e l’Ipc (Comitato paralimpico internazionale) sono completamente concentrati nell'ospitare i Giochi questa estate» si legge in una nota, che arriva dopo le parole ancora più nette del governatore di Tokyo, Yuriko Koike, ha detto che «non ho mai sentito una cosa del genere» riferendosi all’idea di posticipare le Olimpiadi al 2032, dal momento che i Giochi del 2024 e del 2028 sono già stati assegnati (rispettivamente a Parigi e Los Angeles).

 

L’allarme del Time e la smentita ufficiale

A lanciare per primo l’allarme su un nuovo rinvio delle Olimpiadi 2021 era stato il giornale britannico Times. Immediata la smentita da parte di Managu Sakai, vice capo segretario di gabinetto e alleato del primo ministro nipponico, che ha affermato: «Non esiste un fatto del genere e neghiamo chiaramente». Ma se le autorità giapponese valutano anche un’azione legale contro il giornale di Londra, si studia un piano B, cioè l’eventualità di far disputare le gare a porte chiuse.

 

Il piano B: Olimpiadi senza pubblico

L’ipotesi di far slittare la manifestazione al 2032 è stata subito respinta dagli organizzatori, per l’impossibilità di sostenere i costi di gestione delle sedi e dell’organizzazione: Tokyo ha già speso circa 25 miliardi di dollari, per lo più di fondi pubblici. Difficile, se non impossibile, mantenere i contratti di sponsorizzazione per un periodo tanto lungo. Da qui l’idea di far disputare le gare a porte chiuse, senza pubblico, per evitare problemi di sicurezza sanitaria e rischio contagi. Frena Thomas Bach, presidente del Cio, secondo cui “Non c’è alcun piano B” e “In questo momento non abbiamo alcun motivo per credere che i Giochi Olimpici di Tokyo non si apriranno il 23 luglio allo stadio Olimpico di Tokyo”.

In realtà le Olimpiadi a porte chiuse permetterebbero di garantire almeno gli introiti dei diritti tv, dai quali il Cio riceve il 73% delle proprie entrate, sostenendosi principalmente solo con quelle che provengono dai giochi estivi e invernali.

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