A cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo, avvenuta il 25 gennaio del 2016, non c’è ancora la parola “fine” sulla morte del giovane ricercatore friulano, il cui corpo fu ritrovato diversi giorni dopo lungo la strada che collega la capitale egiziana ad Alessandria. Gli inquirenti italiani non si sono, però, dati per vinti e nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro agenti dei servizi segreti egiziani. L’udienza preliminare del processo potrebbe essere fissata per la primavera, mentre il caso arriva oggi all’attenzione dell’UE.
Il caso Regeni oggi in Europa
In occasione dei cinque anni dall’inizio della vicenda, che ha visto la morte dello studente dell’Università di Oxford, sono molte le iniziative in sua memoria che, però, a causa dell’emergenza sanitaria, si svolgeranno per lo più via streaming, compreso il ricordo da parte della comunità di Fiumicello, suo paese natale, in Friuli. Il caso, però, sarà discusso anche a livello europeo, dove finora ci si è limitati a una risoluzione che chiede un processo indipendente sui fatti. In particolare, a parlarne sarà il responsabile della Farnesina, Luigi Di Maio, in occasione del Consiglio Esteri europeo, in programma oggi. Sarà proprio il titolare degli Esteri a fare il punto dell’inchiesta.
Il monito di Mattarella: “L’Egitto risponda”
A intervenire, nel giorno dell’anniversario, è anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: "L'azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli. Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia". Parlando di “doloroso anniversario” e di “crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell'Unione europea”, Mattarella ha aggiunto: "In questo giorno di memoria desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità, per chiedere che vengano ricostruite le responsabilità e affermare così quel principio di giustizia che costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona".