Usa-Russia

Prima telefonata Biden-Putin, di cosa hanno parlato i due leader

Primo colloquio tra il presidente Usa e quello russo su cyberspionaggio, armi, Afghanistan e caso Navalny. Contro il Covid, “un’impresa da tempi di guerra”

Prima telefonata Biden-Putin, di cosa hanno parlato i due leader

A chiedere il colloquio telefonico con Joe Biden era stato Vldimir Putin, fin dalla scorsa settimana, secondo i funzionari di Mosca. Il neo presidente statunitense ha acconsentito, segnando un’inversione di rotta rispetto al suo predecessore, Donald Trump. Nel confronto a distanza, infatti, non ci sarebbe stato alcun atteggiamento di “vicinanza”, quanto piuttosto un tentativo di ribadire le priorità dell’agenda internazionale e degli appuntamenti che attendono le due superpotenze. La prima è il rinnovo del Trattato Start sul controllo degli armamenti nucleari, per altri cinque anni, prima della sua scadenza all’inizio della prossima settimana. I due leader hanno anche discusso di cyber sicurezza, del conflitto in Afghanistan e del caso Navalny, proprio mentre l’oppositore russo è in stato di arresto a Mosca e si prepara a due udienze, in programma il 2 e il 5 febbraio.

 

Dalle armi nucleari alle ingerenze russe nel voto

Secondo quanto trapelato, Joe Biden non avrebbe usato alcun guanto di velluto, né avrebbe teso la mano a Vladimir Putin, andando invece dritto alle questioni più scottanti, come le presunte ingerenze russe nel voto Usa del 2016 e gli attacchi hacker di cui è sospettata Mosca. Altro tema in agenda il caso Navalny, il dissidente russo arrestato non appena tornato in patria, dopo cinque mesi in Germania dove è stato curato per un avvelenamento da gas nervino, di cui ha accusato il Cremlino. Biden si è detto “preoccupato”, mentre ha ribadito la linea della fermezza nella crisi ucraina: gli Usa, insomma, continueranno a sostenere Kiev contro quella che è stata ritenuta “un’aggressione russa”.

 

Il giallo delle taglie contro soldati Usa in Afghanistan

Biden ha anche parlato della difficile situazione in Afghanistan, con i ripetuti recenti attacchi a soldati americani, sui quali penderebbero diverse taglie. Di fronte all’ipotesi che la Russia abbia offerto ricompense ai talebani per uccidere le truppe americane nel Paese, Biden ha affermato che gli Stati Uniti sono disposti a difendersi e prenderanno provvedimenti, comprese nuove sanzioni contro Mosca.

Proprio in funzione di argine contro la politica espansionistica e aggressiva della Russia, il capo della Casa Bianca ha anche avuto un colloquio telefonico con il segretario generale della Nato. A Jens Stoltenberg Biden ha ribandendo l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’Alleanza.

 

Vaccinazioni, un’impresa da guerra

Dalle guerre vere e proprie a quelle figurate, proprio Joe Biden ha paragonato la campagna vaccinale e la lotta al Covid “un’impresa da tempi di guerra”, assicurando di disporre un “una strategia nazionale” contro i contagi. L’obiettivo è vaccinare 300 milioni di americani entro la fine dell’estate, o al massimo entro l’inizio dell’autunno. Tra le azioni previste, l’acquisto di altri 100 milioni di dosi da Pfizer e 100 milioni di Moderna.

 

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