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Pensione anticipata 2021: tutte le misure per uscire prima dal lavoro

Quota 100, Opzione Donna, Ape Social, ma non solo per pensione anticipata 2021. Tutte le opzioni per uomini, donne, gravosi, svantaggiati, usuranti

Pensione anticipata 2021: tutte le misure per uscire prima dal lavoro

L’anno appena trascorso è stato dominato dal Coronavirus, con le persone più avanti con l’età preoccupate per la propria salute. Gli anziani si sono chiusi in casa per limitare al minimo il rischio contagio mentre i sessantenni, ancora giovani e in forze, hanno dovuto affrontare le proprie paure ed andare al lavoro tutti i giorni, tranne quelli in smart working, con il pensiero sempre rivolto al Covid-19.

 

Alla luce del difficile contesto che stiamo vivendo, sempre più persone pensano alla pensione anticipata nel 2021. Quali sono le possibilità di andare in pensione anticipatamente rispetto ai 67 anni previsti dalla legge Fornero? Vediamo tutte le opzioni possibili per l’uscita dal lavoro nel 2021 in vista della Riforma delle Pensioni attesa nel 2022.

 

Pensione anticipata 2021: contributiva per uomini e donne, precoci, svantaggiati, gravosi e usuranti

Come di consueto a fine anno si torna a parlare di pensioni e di misure che consentiranno l’uscita dal mondo del lavoro in via anticipata nel prossimo anno, alla luce delle disposizioni contenute nella legge di Bilancio.

 

La legge Fornero stabilisce la regola generale: si può accedere alla pensione di vecchiaia con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati, disposizione valida anche a partire dal 1° gennaio 2021.

 

Previste soluzioni diverse per chi vuole andare in pensione prima di aver compiuto 67 anni, come Quota 100, Opzione Donna e Ape Social, ma non solo.

 

Prima di tutto vale la pena ricordare che il requisito dell’età cade se si è iniziato a lavorare presto nella propria vita. Potranno andare in pensione con la contributiva prima di aver compiuto 67 anni:

  • gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi;

  • le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi.

 

C’è poi Quota 41: il pensionamento anticipato riservato ai lavoratori “svantaggiati”, ossia:

  • lavoratori precoci, con almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19esimo anno di età che si trovino in alcuni specifici profili meritevoli di una particolare tutela;

  • lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti.

 

Il requisito contributivo per queste categorie si abbassa a 41 anni a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore.

 

Andare in pensione prima dei 67 anni sarà possibile anche per i lavoratori impegnati in attività "usuranti", particolarmente faticose e pesanti, come ad esempio i turnisti.

Più in generale il pensionamento anticipato in questa particolare situazione è possibile solo per coloro che hanno:

  • un’anzianità contributiva di 35 anni e 61 anni e 7 mesi d’età anagrafica per i lavoratori dipendenti;

  • un’anzianità contributiva di 35 anni e 62 anni e 7 mesi d’età anagrafica per i lavoratori autonomi.

 

Pensioni: Quota 100 fino al 31 dicembre 2021. Requisiti

Tra le varie forme di pensionamento anticipato Quota 100 assume un ruolo importante. La misura sperimentale scadrà a fine 2021 e creerà uno scalone di 5 anni che necessita di nuove soluzioni e di una più ampia Riforma delle Pensioni.

 

Grazie a Quota 100, infatti, si può andare in pensione 5 anni prima dei 67 anni fissati dalla legge Fornero, accettando una pensione più bassa, ma rispettano determinate condizioni:

  • età anagrafica non inferiore ai 62 anni;

  • anzianità contributiva non inferiore ai 38 anni.

 

Quota 100 è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021.

 

Pensione anticipata 2021: prorogate Opzione Donna e Ape Social

La legge di Bilancio 2021 ha deciso la proroga di Opzione Donna e Ape Social per il 2021, misure che garantiscono a determinate fasce di lavoratori l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a determinate condizioni e con il possesso di determinati requisiti. Vediamoli in dettaglio.

 

Iniziamo parlando di Opzione Donna, misura di pensionamento anticipato confermata per il 2021, riservata esclusivamente alle donne lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2020, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

 

Da considerare però che il meccanismo di calcolo della pensione sarà quello contributivo e che la decorrenza della pensione sarà pari a 12 mesi dalla maturazione dei requisiti (35 anni contributi, 58 anni di età) e di 18 mesi (35 anni contributi, 59 anni di età) per le lavoratrici autonome.

 

Rifinanziata per il 2021 anche Ape Social. Si tratta di una indennità a carico dello Stato che verrà corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o anticipata. È una misura che mira ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti che si trovano in determinate condizioni, che abbiano compiuto almeno 63 anni di età.

 

L'Ape Social è riservato esclusivamente ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà, o più precisamente a:

  • disoccupati;

  • invalidi;

  • caregivers, ossia soggetti che assistono parenti disabili;

  • addetti a mansioni cd. gravose (Decreto 18 aprile 2018).

 

Tra le altre possibilità che possono portare all’uscita dal mondo del lavoro in via anticipata ci sono poi l’isospensione, che consente il pensionamento a partire dai 60 anni di età, e il contratto di espansione.

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