Con il nuovo anno, come di consueto, scattano una serie di rincari dalle sigarette alle auto.
A partire dal 2021 il costo della revisione auto e moto aumenterà di circa 10 euro, 9,95 euro per essere precisi, per via di un emendamento alla Legge di Bilancio 2021 che rincara il costo della revisione, introducendo al contempo un buono veicoli sicuri, ossia un bonus per la prima revisione.
Vediamo insieme di cosa si tratta e le varie reazioni al rincaro delle tariffe per la revisione di auto e moto.
Revisione auto e moto più cara di 9,95 euro. Aumento costo in officina e alla Motorizzazione
Dopo 13 anni che la tariffa sulla revisione auto e revisione moto non subiva variazioni, arriva un rincaro di circa 10 euro. Con un emendamento alla legge di Bilancio 2021, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, il costo della revisione auto aumenta esattamente di 9,95 euro, passando da 45 a 54,95 euro se effettuata alla Motorizzazione civile, per arrivare a 76,83 euro se si va in una officina autorizzata.
In particolare, il prezzo della revisione auto che attualmente si paga nei centri di revisione specializzati è composto da:
45 euro da pagare all’officina autorizzata per la revisione;
9,90 euro per l’IVA al 22%;
11,78 euro per i diritti e le spese postali: 10,20 euro per le pratiche automobilistiche da versare sul conto corrente postale 9001 con esonero IVA ex art. 15, per il servizio pagamento e per l’IVA sul servizio più 1,78 euro per le spese postali.
Si tratta in totale di 66,88 euro, considerando l’aumento di 9,95 euro si arriva a 76,83 euro.
Il controllo periodico sui veicoli va fatto dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni. In caso di revisione scaduta o non in regola si rischiano sanzioni pesanti fino a 679 euro mentre nei casi più grazie la multa può sfiorare i 10.000 euro.
Revisione auto 2021 e moto: bonus veicoli sicuri azzera aumento tariffa ma solo la prima volta
Non solo cattive notizie per gli automobilisti, ne arrivano anche delle buone sottoforma di bonus. La norma che introduce il rincaro della revisione auto e moto prevede anche uno sconto sulla prima revisione, un buono veicoli sicuri. In cosa consiste?
“A titolo di misura compensativa dell'aumento, per i tre anni successivi all'entrata in vigore del decreto ministeriale - si legge nella norma - è riconosciuto un buono denominato 'buono veicoli sicuri', ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l'eventuale rimorchio alle operazioni di revisione. Il buono può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L'importo è pari a 9,95 euro".
La prima revisione che verrà fatta entro tre anni sarà esentata dall'aumento, in pratica sarà lo Stato a farsene carico, stanziando circa 4 milioni di euro l’anno nel 2021, 2022 e 2023. Il bonus da 9,95 euro copre integralmente l’aumento delle tariffe. Per la prima volta, dunque, l’aumento non peserà sulle tasche degli automobilisti ma solo sulle casse dello Stato.
Aumento tariffe revisione auto: centri di revisione soddisfatti. Cna: boccata d’ossigeno
Il rincaro della revisione auto e moto deprime gli automobilisti ma al contempo entusiasma i centri di revisione autorizzati, che percepiranno immediatamente l’aumento di 9,95 euro.
Esulta Cna, la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa, impegnata in un confronto continuo con il Parlamento, e in particolare con la Commissione trasporti, e i ministeri interessati per favorire il completamento della riforma sulle revisioni.
L'incremento di 9,95 euro, afferma Cna, rappresenta una boccata di ossigeno per i centri di revisioni privati, una categoria che da anni registra una crescita rilevante dei costi di gestione in termini di nuove tecnologie impiegate e formazione. Inoltre, l'adeguamento delle tariffe per le revisioni auto non peserà sulle tasche degli italiani, visto che lo Stato erogherà un bonus ai proprietari dei veicoli pari all'incremento di 9,95 euro.
Si attende ora il varo dell’aumento delle tariffe per la revisione con un apposito decreto da parte del ministero delle Infrastrutture, di concerto con il Mef, da emanare entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta della legge di Bilancio 2021. Cna spera che tutto ciò avvenga in tempi rapidi, per evitare che il beneficio venga anticipato dalle imprese.
Persa, invece, l'occasione di intervenire sul fronte dei collaudi e della revisione dei mezzi pesanti dopo che la Commissione Trasporti della Camera aveva approvato all'unanimità un emendamento per affidarli ai centri privati.