
Sergio Mattarella aveva visto giusto, se non ora quando un governo autorevole in Italia e nel mondo con l’unico giocatore che nessun allenatore avrebbe mai potuto lasciare in panchina? E infatti Mario Draghi ha portato in dote al Paese prima del governo un capitale persino più prezioso, che si chiama fiducia: prima di quella politica del Parlamento (che i partiti si apprestano ad esprimergli a larghissima maggioranza, sinora solo con il voto contrario o l’astensione di Fratelli d’Italia), c’è quella degli italiani, che stanno inondando il web di meme, tweet e frasi celebri sui poteri taumaturgici di MD, a cui tutto è possibile, da “affittò un pedalò a Rapallo e scoprì l’America”, a “non si è mai visto un Grillo mangiare un drago” (attribuita a Riccardo Muti), a “scese dal letto col piede sbagliato ma ebbe ugualmente una grande giornata", a “convinse Maometto e la montagna a incontrarsi a metà strada”, a “richiuse il vaso di Pandora lasciando fuori solo la speranza”, oppure a “svelò a tutti il verso del coccodrillo”.
Ma sulla rete ve ne sono a centinaia, tutti espressione del sollievo di essere finalmente nelle mani giuste. E l’hashtag “quella volta che” va per la maggiore, è trend topic. Eccone alcuni altri esempi:
“quella volta che Draghi fece la lavatrice e alla fine ritrovò tutti i calzini accoppiati”,
“quella volta che ordinò un Negroni sbagliato e lo aggiustò”,
che “moltiplicò i pani e i pesci e Gesù si prese il merito ma lui non fece la spia alla maestra”,
oppure quando “ottenne un risultato diverso dalla calcolatrice e la calcolatrice si corresse scusandosi”.
Oppure quando viene presa in giro la piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio: “Draghi, cosa ne pensate? Il 70 per cento ha risposto, si esistono”.
E ovviamente, vi sono anche i più colti, quelli che richiamano l’ex presidente francese Francois Mitterrand che soleva dire: “nella vita politica, come del resto in ogni attività umana, un professionista è sempre meglio di un amatore”. Oppure quelli che contrappongono Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei gesuiti (Draghi ha studiato a Roma al liceo Massimo dalla Compagnia di Gesù) ai metodi notturni e scoordinati del governo tuttora in carica per gli affari correnti: “non prendere decisioni in base ad alcuna propensione che sia disordinata”.
Infatti MD ascolta tutti, anche se il tempo stringe e Mattarella magari vorrebbe che chiudesse presto, non ha fretta poichè in questo caso, è proprio il caso di dire, anche nell’attesa il tempo è danaro guadagnato per il Paese: lo spread sceso dopo oltre cinque anni sotto quota cento è un guadagno sui tassi d’interesse che di fatto già mette fuorigioco il Mes che ha dilaniato i partiti da un anno; la Borsa che sale stabilmente è un’altra chiara iniezione di fiducia, e tra poco arriveranno certamente dati positivi sulla fiducia dei consumatori e delle imprese.