Colle, oggi vertice del centrodestra. Berlusconi si ritira o no?

Berlusconi dovrebbe sciogliere la riserva e annunciare cosa ha deciso sulla sua candidatura al Colle. Ieri a Villa San Martino, ad Arcore, si è tenuto un vertice tra il Cavaliere e lo stato maggiore azzurro, i capigruppo di Camera e Senato e il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri. Sempre in giornata B. si è sentito telefonicamente con gli alleati, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Su iniziativa proprio del leader del Carroccio è stato convocato per oggi il secondo vertice del centrodestra per sbloccare l’impasse causata dalla candidatura avanzata dal capo degli azzurri e che ha tenuto tutti sulla corda. Non è ancora chiaro dove i responsabili di Lega, Fratelli d’Italia e FI si vedranno. E non è nemmeno detto che Berlusconi scenda a Roma. In ogni caso il leader di Forza Italia non sarebbe disposto a fare altri nomi dopo il suo, sempre se optasse per un ritiro dalla corsa.

Nel totonomi che imperversa e anima il confronto politico sulla sfida del Quirinale a Mario Draghi si è aggiunto Pierferdinando Casini, provenienza centrodestra, ex presidente della Camera dell’Udc e alle ultime politiche eletto al Senato nelle file del Pd. Ma come detto più volte l’attenzione adesso è rivolta anche sui nuovi equilibri che potrebbero interessare Palazzo Chigi. Al posto di Draghi si parla da giorni del ministro dell’Innovazione Tecnologica, Vittorio Colao o di Marta Cartabia, ministra della Giustizia. Conquista posizioni anche Filippo Patroni Griffi, ex ministro della Pubblica amministrazione nel governo a guida Mario Monti e prossimo alla nomina di giudice costituzionale. Altro componente della Corte nella rosa dei papabili è Giuliano Amato.

Nei Cinque Stelle, nel frattempo, scoppia il caso Fraccaro. Il deputato ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio secondo alcuni colleghi avrebbe condotto trattative parallele per il Colle rispetto a quelle del leader Giuseppe Conte e incontrato Matteo Salvini senza alcun mandato. Il Movimento fa sapere però che “non è stata assunta nessuna misura disciplinare”. In una nota è stato specificato che “qualsiasi sanzione nel caso in cui venisse riscontrata la violazione dei doveri stabiliti dalla Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico dei Cinque Stelle, non potrà che essere comminata all’esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali statutariamente previste e del principio del contraddittorio”. La vicenda però la dice lunga sul clima di sospetto che si respira all’interno dei pentastellati.  

L'ex sottosegretario non ha smentito l'incontro con il segretario della Lega ma ha precisato che “non si è parlato di numeri, né di voti per le prossime elezioni del presidente della Repubblica. La conversazione ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale rispetto alle quali”, afferma, “ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con Conte”.

Inerente alle imminenti elezioni del nuovo capo dello Stato c’è poi il tema della partecipazione agli scrutini dei parlamentari e delegati delle Regioni che risultano positivi al Covid. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge ‘Grandi elettori’. Il provvedimento autorizza “i componenti membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, sottoposti alla misura dell’isolamento o della quarantena precauzionale, e previa comunicazione all'azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto. Con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora”.