Crisi Napoli

Napoli, la crisi parte dalla difesa: Gattuso deve reinventare tutto

Mesi difficili per i partenopei tra crisi di spogliatoi, rotture nella società e risultati scadenti. La retroguardia è il punto più debole, come si spiega?

Napoli, la crisi parte dalla difesa: Gattuso deve reinventare tutto

Un Napoli ormai irriconoscibile, che non solo fatica a fare risultati, ma non sembra avere più nessun tipo di controllo nello spogliatoio. Il colpevole numero uno viene visto in Gattuso: l’allenatore sta perdendo pian piano il controllo del timone partenopeo, senza possibilità di ricucire ciò che di buono è stato fatto per un periodo.

 

La difesa in particolare modo è irriconoscibile: si prospettava lo scorso anno che fosse una delle migliori d’Europa, ora invece si parla di un vetro in mille pezzi, un muro tutt’altro che indistruttibile. Ora arriva la Juventus, l’ultima barca, per un mister che sembra però già condannato.

 

Napoli, difesa inesistente

Non bisogna promettersi l’infinito, ma la stabilità è elemento fondamentale per una squadra di calcio mentre Napoli e sull’orlo di una crisi di nervi. Altri tre goal subiti mercoledì sera nella semifinale di ritorno persa con l’Atalanta. Ennesima goaleada per una difesa alquanto inesistente, fragile e prima di punti su cui fare riferimento. Maksimovic in primis su tutti: giocatore che sta subendo un momento psicologico difficile. Dopo la figuraccia con il Genoa di ripete contro la Dea, lasciando ogni tipo di spazio possibile. Basta guardarlo però per capire che non è in lui, che non sa nemmeno come rimanere in posizione o adattarsi ai tempi di marcatura. Un tracollo senza fine per il serbo, si perde gli avversari senza che questi debbano fare nessuna fatica evitando il problema a monte. Ma non è di certo l’unico problema della retroguardia azzurra.

 

L’intesa tra il quartetto arretrato è complicata. La mancanza di gestione di alcuni elementi, scegliendo di far giocare sempre gli stessi (Manolas-Koulibaly) ha messo sul piedistallo elementi assolutamente non pronti ne preparati a certe sfide, per mancanza di continuità. Rrahmani che in quattro mesi aveva fatto qualche presenza si è ritrovato ad essere il fulcro della difesa per necessità. E i risultati negativi sono palesi, al giocatore manca affinità con il resto del quartetto Ci sono colpe anche in questa mancata ricerca di nuove soluzioni, nel restare aggrappato a certe convinzioni e a certi uomini spremuti fino all’osso, che ora si trovano infortunati entrambi, lasciando Gattuso nel buio più totale. Non è mai riuscito sin o in fondo a  valorizzare la rosa.

 

I terzini che un tempo erano la forza del Napoli, nel sovrapporsi e creare superiorità numerica nella fase offensiva. Niente corsa, poca visione nel gestire gli spazi e mancanza totale di imbucate in area avversaria. Quattro difensori fermi. E nervosi, bisognerebbe aggiungere: l’immagine di Hysaj che uscendo infortunato nega la mano al compagno di reparto è stata la goccia che ha traboccato da un vaso ormai rotto, privo di coesione e animo di gruppo. Ci sono molte delle risposte alle domande che ci facciamo sui problemi di questo gruppo. Un campo minato, dall’interno, da piccoli vizi e aspettative mancate. Tutto quello che si nasconde ancora , prima o poi, troverà il modo per venire fuori sotto la forma di grosse esplosioni.

 

L’intervista post gara dell’allenatore calabrese è l’immagine del periodo Napoli :”Un’altra squadra poteva prendere cinque gol”. Dove è finita la grinta e l’amore per lo sport Rino?

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