Elezioni in Catalogna

Elezioni in Catalogna: vincono gli indipendentisti (di nuovo)

Gli exit poll danno la vittoria del blocco dei partiti che chiedono l’indipendenza della regione da Madrid. Pesa il forte calo dell’affluenza, causa Covid

Elezioni in Catalogna: vincono gli indipendentisti (di nuovo)

Nessun cambio di rotta: la Catalogna continua a manifestare il proprio spirito indipendentista e la volontà di autonomia rispetto a Madrid. Lo fa, questa volta, attraverso le urne. Ieri, infatti, seggi aperti per le elezioni regionali per il rinnovo del parlamento della Catalogna, comunità autonoma della Spagna.

I tre partiti indipendentisti catalani, già alla guida della regione nell’ultima legislatura, hanno ottenuto un numero di seggi totale (74) da permettere loro di avere la maggioranza assoluta. Potranno quindi scegliere un nuovo presidente della Generalitat, il “parlamentino” catalano, che rispecchi le loro posizioni.

 

L’esito delle elezioni

Nonostante i tre partiti indipendentisti Erc, Junts per Catalunya e Cup si siano presentati singolarmente, in caso di coalizione – come sembrerebbe scontato – otterrebbero 74 seggi, 6 in più rispetto ai 68 necessari per avere la maggioranza assoluta. E questo nonostante il partito più votato sia stato il Partito socialista catalano (PSC), contrario all’indipendenza e formazione locale del Partito socialista attualmente al potere al governo centrale. Il PSC, infatti, ha ottenuto il 23% dei voti e 33 seggi, insufficienti però a governare.

ERC, di centrosinistra e ancora presieduta da Oriol Junqueras, in carcere per il referendum illegale e la dichiarazione d'indipendenza del 2017, ha ottenuto il 21,3% dei voti e 33 seggi; Insieme per la Catalogna (Junts per Catalunya, o semplicemente Junts, dell'esule in Belgio Carles Puigdemont), di centrodestra, raggiunto il 20% e 32 seggi, mentre Candidatura popolare unita (CUP), di estrema sinistra, si è fermato al 6,6% e 9 seggi. Quest’ultimo, che durante la scorsa legislatura aveva dato il suo appoggio esterno al governo, potrebbe ora entrare in una coalizione indipendentista, che per la prima volta supera il 50% del consenso.

 

“Vince” l’astensionismo

Il vero “vincitore” è l’astensionismo con un’affluenza alle urne al minimo storico, in parte a causa della pandemia: ha votato il 53,5% dei catalani, il 25% in meno delle elezioni del 2017.

Quanto ai partiti minori, il partito neofranchista e di estrema destra Vox, che ha superato le aspettative dei sondaggi, ha incassato il 7,6% di preferenze; En Comú Podem, un gruppo di formazioni politiche che si ispira al partito nazionale Unidas Podemos (sinistra) ha ottenuto il 6,8%; duro colpo intanto per Ciudadanos, formazione di centrodestra che con il 5,5% scende da 30 a 6 deputati. Infine il Partito popolare, espressione dell’omonimo partito nazionale di destra, ha visto il proprio consenso al 3,8%.

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