La rivincita

Segretario Pd, Letta ci pensa e prende tempo: “48 ore per decidere”

Nel partito Orlando e Franceschini d’accordo sull’ex premier. Ma Base Riformista vuole anticipare il Congresso. Domenica l’Assemblea nazionale del partito.

Segretario Pd, Letta ci pensa e prende tempo: “48 ore per decidere”

In politica si vive anche di rivincite. E quella di Enrico Letta, su cui i maggiorenti del Pd da qualche giorno sono in pressing per affidargli la segretaria del partito, avrebbe il sapore di una riconquista in piena regola. L’ex presidente del Consiglio prende tempo: “Sono grato per la quantità di messaggi di incoraggiamento che sto ricevendo. Ho il Pd nel cuore e queste sollecitazioni toccano le corde più profonde. Ma questa inattesa accelerazione mi prende davvero alla sprovvista. Avrò bisogno di 48 ore per riflettere bene. E poi decidere”. Dunque, due giorni ancora. Giusto il tempo di arrivare alla vigilia dell’Assemblea nazionale, che doveva spalmarsi sul 13 e 14 marzo e che, invece, si svolgerà solo domenica. L’assise dovrà decretare le sorti della segreteria e sciogliere il nodo del congresso: anticiparlo al 2022 o arrivare alla scadenza naturale del mandato nel 2023.

 

Sul nome di Enrico Letta c’è già l’accordo dei due capicorrente: Dario Franceschini per Areadem e Andrea Orlando per la sinistra. Quest’ultimo più incline, in un primo momento, a candidature più marcatamente di area, come Anna Finocchiaro e l’ex ministro, Giuseppe Provenzano. Manca però il via libera degli ex renziani di Base Riformista, la corrente di Lorenzo Guerini e Luca Lotti. E di cui fa parte il deputato Andrea Romano, che parlando stamattina ai microfoni di una trasmissione Rai, ha definito Enrico Letta “figura di indiscutibile autorevolezza e prestigio che in una fase tanto difficile per la vita del Pd garantirebbe equilibrio e saggezza. Un nome assolutamente adatto”. Ma precisando anche che resta “inevitabile una discussione di tipo congressuale sui tanti temi che sono emersi in questi mesi'”. Pure il sindaco di Firenze, Dario Nardella, insiste: Letta è “persona autorevolissima, è giusto che l’Assemblea voti un segretario ma credo che sia altrettanto necessario stabilire l'opportunità, il bisogno impellente del Partito democratico di avere un congresso. Non in questi giorni, in queste settimane di crisi del Covid, ma dopo l'emergenza e le elezioni amministrative”.

E’ proprio l’apertura anticipata della fase congressuale che agita le anime del Pd ancora in bilico sull’ipotesi di Letta segretario. E che verrà posta come condizione per un appoggio unitario alla sua candidatura. Se il traguardo è quello del dopo elezioni amministrative, il partito si troverebbe domenica a votare un reggente, un segretario pro-tempore. Un incarico a metà, sulla carta depotenziato in partenza. E’ probabile perciò che a Letta le 48 ore di tempo servano più per comprendere le intenzioni dei blasonati dirigenti piddini che per riflettere sulle proprie. Vuole sondare il terreno e verificare i presupposti per una leadership piena, di guida e di federatore delle tante facce di un partito dilaniato da livori e dissensi.

 

Docente universitario, ministro, eurodeputato, Letta è stato presidente del Consiglio dal 2013 al 2014: 9 mesi e 25 giorni alla guida del primo governo della XVII legislatura terminati con l’arrivo alle spalle, rapido e felino, del fagocitatore Matteo Renzi. Che solo poche ore gli aveva raccomandato “di stare sereno”, che non era il governo la sua ambizione. Allora, la classe dirigente Pd accettò senza batter ciglio che bussola, anche dell’esecutivo, diventasse l’ex primo cittadino di Firenze. La cerimonia della campanella, il gelo tra i due al momento del passaggio delle consegne, rimarrà negli annali della politica nazionale. Ma a al professor Letta oggi il destino offre la mano della rivincita. Non solo verso il senatore di Rignano, finito agli ultimi posti di gradimento e con la sta creatura, Italia Viva, inchiodata ad appena il 2,5 per cento dei consensi. Ma anche verso un partito che ora ha bisogno di lui e potrebbe incoronarlo segretario.

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