La battaglia di Patuanelli

Etichette Ue: NO al Nutriscore, si modello “a batteria” Made in Italy

Da Mipaaf, MISE e Sanità a Bruxelles: ragioni e iter del dossier che difende il NutrInform Battery al posto del controverso Nutriscore proposto da Francia.

Etichette Ue: NO al Nutriscore, si modello “a batteria” Made in Italy

Sul Nutriscore, Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche Agricole e alimentari, ha parlato chiaro all’audizione della Commissione Agricoltura martedì alla Camera; sia rispetto alle linee programmatiche da adottare che sulla posizione da mantenere ai tavoli di Bruxelles. “Il sistema a semaforo è inconcepibile, ingiustificato e inaccettabile. (...) È una battaglia che l’Italia deve fare come sistema Paese. (...) Il Nutriscore è un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano”. Ecco perché – ha spiegato il Ministro – è nato “il sistema a batterie”.

Come abbiamo già visto, il dilemma “Nutriscore o NutrInform Battery?” parte dalla proposta franco-tedesca contrapposta al modello italiano. Per Patuanelli, una giusta etichetta alimentare non valuta solo i singoli cibi, quanto piuttosto la loro incidenza nell’alimentazione, “perché riteniamo sia giusto mettere in evidenza la percentuale di alcuni elementi nutritivi rispetto alla quantità giornaliera raccomandata. Ma il Nutriscore no, sarebbe fuorviante”, ha dichiarato.

 

Da Roma a Bruxelles: iter del Decreto NutrInform Battery

Il Decreto è stato firmato ad ottobre 2020 da tre Ministri (MISE/Sviluppo Economico, Salute e MiPAAF/Politiche Agricole). Stabilisce le regole di utilizzo dell’etichetta ed introduce il logo del modello italiano (ad applicazione volontaria italiana). Il Decreto è stato notificato alla Commissione Ue a fine gennaio 2021. Inoltre, il MISE ha pubblicato il “Manuale d'uso NutrInform Battery”, linee guida per le aziende su questo sistema di etichettatura proposto all’Europa che è entrato in vigore in Italia lo scorso dicembre. “Ci aspettiamo che venga opportunamente valutato dall’Europa dal punto di vista scientifico, in quanto esperienza nazionale”, scriveva Teresa Bellanova valorizzando il lavoro delle a tutela del Made in Italy. È il frutto di un lungo percorso di condivisione e approfondimenti scientifici sia con la filiera agroalimentare che con la Information Resources Inc. Italia, l’Istituto Superiore di Sanità e dal CREA.

 

 

#Nutriscore e #Ricciardi trending su Twitter

A difesa delle eccellenze italiane e dell’impegno finora svolto in Europa, molti esponenti dei partiti politici ed osservatori italiani si sono espressi sui Social. La vicenda che ha fatto scattare gli hashtag riguarda Walter Ricciardi, Consulente del Ministro Speranza. Ricciardi sarebbe stato uno dei presunti firmatari di un appello a favore del Nutriscore, il sistema di etichettatura che penalizza i prodotti italiani. Notizia che ha scatenato la netta reazione di Salvini e Meloni per chiedere le dimissioni di Ricciardi.

 

 

La battaglia di Patuanelli

Il Ministro ha ereditato il follow-up del dossier con cui si chiede a Bruxelles di avviare una valutazione d‘impatto sulla futura legislazione Ue in materia di etichettatura nutrizionale fronte-pacco e a carattere volontario. Inoltre, l’Italia chiede a Bruxelles di vigilare attentamente sulle norme del Mercato Unico: alcune catene della grande distribuzione pretendono l’ok all’etichettatura con il Nutriscore, minacciando ritorsioni commerciali. L’Italia continuerà a chiedere agli Stati membri (in particolare, la Francia) di adoperarsi per mettere fine al reiterarsi di questa pratica sleale, che peraltro è in contrasto con la nuova Direttiva europea di settore.

 

“La cruda verità” - cosa aspettarsi dal Consiglio AGRIFISH

Lunedì 22 marzo, Patuanelli è atteso alla due-giorni del Consiglio europeo Agricoltura e Pesca in presenza a Bruxelles. Anche se non è tra i punti dell’odg, ha spiegato detto che ribadirà la posizione italiana sul Nutriscore, cercando il consenso dei “partner” Ue. “La cruda realtà è che le esportazioni italiane coprono mercati che fanno gola ad altri (...)”, ha affermato il Ministro, spiegando che si usa il Nutriscore per “portare via quella parte di grande capacità del nostro Paese di esportare prodotti con alto valore aggiunto a favore di chi invece non ha accesso a quei mercati”.

 

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