L’accesso alle cure contro il Covid

Ue, al via il summit di Porto. Sul tavolo lo stop ai brevetti

I 27 alla ricerca di una posizione comune sulla proprietà intellettuale dei vaccini. Merkel frena sulla deroga e mette in difficoltà anche Von der Leyen.

Ue, al via il summit di Porto. Sul tavolo lo stop ai brevetti

La discussione sulla sospensione dei brevetti sui vaccini anti-covid impegna i capi di Stato e di governo dell’Ue, riuniti a Porto per la due giorni del ‘social summit’ e del Consiglio informale. Sul tavolo dei Ventisette, che si sono dati appuntamento nella città portoghese, arriva dirompente il tema che in queste ore divide l’Europa.

Ad accendere il dibattito il disco verde del presidente americano, Joe Biden, per liberare la proprietà intellettuale sui vaccini. Differenti le reazioni dei Paesi europei, che rompono il fronte compatto uscito dal Wto – l’Organizzazione mondiale del commercio - di ottobre 2020. Quando l’Ue si era opposta alla deroga respingendo con gli Stati Uniti la proposta di India e Sudafrica di sospendere i brevetti per l’emergenza pandemica.

 

Ieri, l’apertura della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, “a una discussione” sulla proposta di Washington, se da un lato ha visto Francia, Spagna e Italia favorevoli, dall’altro ha incontrato l’opposizione del governo tedesco di Angela Merkel. Per la cancelliera si creerebbero “gravi complicazioni”. “Il fattore limitante per quanto riguarda la realizzazione dei sieri”, ha affermato una portavoce del governo tedesco, “sono le capacità produttive e gli alti standard qualitativi richiesti. La protezione della proprietà intellettuale è fonte di innovazione e dovrà rimanerlo anche in futuro”.

La chiusura della Merkel impone una brusca frenata e mette in difficoltà anche la Commissione che, se pure con cautela, un segnale sulla linea americana l’ha dato. La Germania in  questo momento è, dunque, l’alleata principale di Big Pharma che si oppone alla sospensione.

 

Per il premier italiano Mario Draghi “i vaccini sono un bene comune globale. E’ prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”.  Più netto Emmanuel Macron, presidente francese che si dice “del tutto favorevole”. Ma il dato di fatto è che gli Stati membri ora dovranno chiarirsi e trovare nelle prossime settimane, probabilmente già per il Global Health di Roma del 21 maggio, un posizione comune.  

 

Oltre che di vaccini, nel corso del vertice i Paesi Ue discuteranno di ripresa e di uscita dalla crisi economica post pandemica. Il momento è cruciale e al centro c’è il tema del lavoro. Sarà proprio il presidente del Consiglio italiano a parlarne in una sessione dedicata a sviluppo sostenibile e occupazione. L’Ue punta all’obiettivo di occupare il 78% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni entro il 2030. Insieme alla transizione ecologica pilastro del Next Genreation Eu è quello dei diritti sociali, e in questo ambito si inserisce la sessione dedicata alla ripresa del mercato del lavoro.

 

Presentando il vertice di Porto, il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha sottolineato che l’importanza di concentrarsi “sulle modalità per creare nuovi posti e migliorarne la qualità, combattere la povertà e l’esclusione sociale”. E ha aggiunto. “Affronteremo anche come supportare tutte le persone colpite dalla crisi causata dal Covid-19 e che, per esempio, hanno visto la loro istruzione, formazione o partecipazione al mercato del lavoro interrotte”. Alla fine del vertice, dovrebbe essere adottata la dichiarazione di Porto, che definisce la prospettiva degli Stati membri per una transizione digitale, verde ed equa dell’Europa. A seguire è in programma il vertice Ue-India su pandemia, cambiamento climatico e commercio.

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