Dopo gli ultimi sbarchi a Lampedusa

Migranti, l’Italia chiede più solidarietà. L’Ue, forse, si muove

Lamorgese chiama la commissaria europea Johansson: “Entro l’estate serve un meccanismo di ricollocamento”, in attesa del Patto su immigrazione e asilo

Migranti, l’Italia chiede più solidarietà. L’Ue, forse, si muove

Di fronte alla tragedia dei nuovi sbarchi nell’isola di Lampedusa nell’Unione Europea qualcosa potrebbe muoversi. La commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha sentito oggi la ministra dell’Interno italiana, Luciana Lamorgese. I servizi della Commissione, presieduta da Ursula Von der Leyen, sono in contatto in queste ore con altri Stati membri “per chiedere solidarietà all’Italia per il ricollocamento dei migranti”. Ma quello di cui si discute è anche il Patto Ue su immigrazione e asilo. Da Bruxelles si ammette in maniera chiara la necessità “di un accordo solido per il soccorso e per aiutare gli Stati membri sotto pressione”. Alla Johansson la titolare del Viminale avrebbe spiegato che l'obiettivo immediato dell’Italia, in attesa della definizione del Patto, è attivare entro l’estate “un meccanismo temporaneo di solidarietà tra gli Stati europei disponibili per il ricollocamento delle persone soccorse in mare”.

 

Dunque, Roma attende un segnale ma non estemporaneo. A sollecitare un accordo di ampio respiro sono anche le Nazioni Unite. “Il fatto che in questo fine settimana abbiamo assistito a nuovi arrivi attraverso il Mediterraneo centrale è una prova ulteriore del bisogno del Patto Ue”, dice l’Alto commissario Onu per i rifugiatiFilippo Grandi. Il rappresentante del Palazzo di vetro, a margine di un incontro avuto proprio con la Johansson, sottolinea anche che serve un “meccanismo prevedibile per salvare le persone in mare, perché stiamo assistendo alla perdita di molte vite umane”. 

 

Intanto, nella maggioranza che sostiene il governo Draghi, centrosinistra e M5s fanno fronte comune sul tema dei migranti. Per Enrico Letta, segretario del Pd, “la missione militare europea di fronte alle acque libiche per lo stop al commercio delle armi deve essere trasformata, e diventare la missione per gestire il salvataggio in mare”. I dem pensano che vada chiesto all’Europa di fare “di tutto perché le regole di ricollocamento e gestione vengano rispettate”. La “persona giusta” per farlo è Draghi “perché in Europa è ascoltato”. Anche Italia viva si appella a Bruxelles: “è il momento che anche su questo tema delicato l’Ue dimostri il suo nuovo corso. Ognuno deve fare la sua parte”. 

 

Pronto a cavalcare l’onda anti-migranti dopo gli sbarchi degli ultimi giorni è, invece, Matteo Salvini. “A Draghi porteremo i modelli degli altri Paesi europei”, afferma. “Chiederemo che l’Italia si comporti come Spagna, Grecia e Francia. In nessun altro Paese ci sono i numeri, le dimensioni e i problemi che abbiamo da noi”. Il leader leghista è scettico pure sulla solidarietà europea: “andrà a finire come sui vaccini, il nulla”.  Dai banchi dell’opposizione Fratelli d’Italia chiede che “il blocco navale sia una missione militare europea, fatta in accordo con le autorità del Nord Africa, per impedire ai barconi di partire in direzione dell’Italia”. Si tratterebbe dell’“unica misura seria per contrastare il business dell’immigrazione clandestina e fermare una volta per tutte le morti in mare”.

 

Per il Movimento Cinque Stelle Salvini e Meloni “stanno strumentalizzando la nuova ondata di sbarchi di migranti a scopo di propaganda politica”. I grillini prospettano dal canto loro due strade per gestire i flussi verso l’Italia: la riattivazione “degli accordi bilaterali di rimpatrio dei migranti economici” e “la redistribuzione dei richiedenti asilo con un meccanismo di ricollocamento automatico e obbligatorio”. Quello che va superato”, sostengono, “è il Trattato di Dublino e con esso l’inaccettabile principio della responsabilità del Paese di primo approdo, perché chi sbarca a Lampedusa sbarca nell'Unione europea”. 

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