Corsa agli acquisti

Borsa e Recovery: titoli green, digitale e salute per guadagnare

Gli investitori guardano al Recovery Fund per guadagnare in Borsa. A Piazza Affari esperti decidono di puntare su titoli settore green, digitale e salute

Borsa e Recovery: titoli green, digitale e salute per guadagnare

Il piano Marshall europeo per la ripartenza post Covid sta facendo scattare una corsa in Borsa all’acquisto dei titoli legati alla digitalizzazione, alla salute e al green.

 

Vediamo insieme quali sono le società maggiormente coinvolte nel progetto del Recovery Plan italiano e il loro andamento a Piazza Affari.

 

Recovery Plan spinge alcuni titoli in Borsa. In focus settore green

Gli investitori preparano i propri portafogli titoli sulla base della rivoluzione Next Generation Eu che investirà l’Europa, con circa 200 miliardi di euro solamente destinati all’Italia per la ripartenza post pandemia, per rimettere in piedi un Paese che già da tempo faticava nella competizione con le altri grandi nazioni del Vecchio Continente.

 

A Piazza Affari sono scattati gli acquisti soprattutto sui titoli legati alla digitalizzazione, alla rivoluzione verde, alla salute e alle infrastrutture.

In particolare l’attenzione degli investitori, che come ben sappiamo anticipano i tempi, si sono concentrate su Enel, azienda leader nel campo delle rinnovabili.

 

Guardando la performance di Borsa dell’azienda guidata da Francesco Starace si segnala un incremento del valore del 40% in un anno (+4,4% da inizio 2021), con il prezzo dell’azione che ancora non rispecchia il potenziale di sviluppo nelle rinnovabili, osservano alcuni analisti.

 

Secondo una lista presentata dal Corriere, tra le aziende della rivoluzione green interessate dal Recovery Plan (in ballo ci sono 60 miliardi di euro) ci sarebbero anche Hera, A2A, Erg e Falck Renewables. Per l’economia circolare si guarda invece ad Iren ed Acea.

 

Titoli green, digitalizzazione, salute in focus in Borsa grazie al Recovery

Per la salute il Recovery Plan ha stanziato circa l’8% delle risorse complessive, pari a 20 miliardi di euro, con importanti ripercussioni che si potrebbero osservare in borsa nei prossimi mesi su GPI, A.B.P. Nocivelli e Servizi Italia.

 

Circa 32 miliardi di euro del Recovery Fund verranno destinati invece all’istruzione e alla ricerca: si guarda a H-Farm ed alla biotech Arterra Bioscience, specializzata nello sviluppo di prodotti bio-sostenibili.

 

Tra le aziende che operano nel settore della digitalizzazione e innovazione, invece, oltre a Nexi che si occupa di pagamenti digitali, ci sono Tinexta, FOS e Websolute.

 

In arrivo consistenti fondi anche per le infrastrutture per la mobilità sostenibile, con Convergenze sotto la lente degli investitori.

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