Piano Marshall europeo

Recovery plan: cos’è il Pnrr e cosa prevede il testo. Oggi alla Camera

Il Recovery plan arriva in Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea: oggi lunedì 26 aprile 2021 alla Camera. Cos’è Pnrr e cosa prevede

Recovery plan: cos’è il Pnrr e cosa prevede il testo. Oggi alla Camera

Appuntamento importante quello di oggi 26 aprile 2021 alle 16 alla Camera, con il premier Mario Draghi pronto ad illustrare ai deputati di Montecitorio il Recovery Plan, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)epocale” che farà ripartire l’economia italiana nell’era post Covid.

 

Il Recovery fund italiano da 222,1 miliardi di euro, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, inizia così il suo iter in Parlamento in vista della trasmissione del testo alla Commissione europea entro il termine ultimo fissato al 30 aprile 2021.

 

Cos’è il Recovery Plan e cosa prevede il testo?

 

Recovery plan: comunicazioni di Draghi alla Camera, oggi lunedì 26 aprile 2021

Premier Draghi in Parlamento per le comunicazioni sul Recovery plan in vista della trasmissione del testo alla Commissione europea entro il termine ultimo fissato al 30 aprile 2021. Oggi lunedì 26 aprile 2021, il Piano nazione di ripresa e resilienza verrà presentato alla Camera alle ore 16, domani sarà la volta del Senato, con la replica e le dichiarazioni di voto finali in agenda martedì 27 aprile 2021 alle ore 11.

 

Nel testo approvato dal Consiglio dei ministri si legge che “l’Italia non è necessariamente destinata al declino” e che grazie al Next Generation EU (NGEU), “programma di portata e ambizione inedite” potremmo assistere ad una ripresa economica con tassi eccezionali di crescita: si stima un impatto di circa 16 punti percentuali al 2026, fino al 24% per il Sud.

 

Recovery Plan: 222,1 miliardi per sei missioni e quattro riforme

Il Recovery fund è il Piano Marshall europeo da 750 miliardi di euro per la ricostruzione economica post Covid: prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

 

A diposizione dell’Italia 222,1 miliardi di euro, 191,5 miliardi grazie al Recovery plan e 30,6 miliardi grazie ad un fondo complementare creato ad hoc dal governo per gli investimenti che non rientrano nel Pnrr.

 

Sei le missioni Piano:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;

  • rivoluzione verde e transizione ecologica;

  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;

  • istruzione e ricerca;

  • inclusione e coesione;

  • salute.

 

Il 38% del Pnrr è destinato a progetti ‘verdi’ e il 25% a progetti digitali. Il 40% circa delle risorse del Piano sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale.

 

Quattro le grandi riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Inoltre, sono previste iniziative di modernizzazione del mercato del lavoro e di rafforzamento della concorrenza nel mercato dei prodotti e dei servizi. In agenda anche una riforma fiscale, che affronti anche il tema delle imposte e dei sussidi ambientali.

 

In merito alla governance, il governo ha predisposto uno schema che prevede una struttura di coordinamento centrale presso il Ministero dell’Economia per supervisionare l’attuazione del piano, una struttura di valutazione e una struttura di controllo. La supervisione politica del piano è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti.

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