Recovery, slitta ancora Cdm. Tensioni anche sullo stop a Quota 100

Si surriscalda il clima nella maggioranza che non trova la quadra sul Superbonus edilizio, ma tensioni ci sarebbero anche su Quota 100.

La conseguenza è che il Consiglio dei ministri previsto per questa mattina alle 10 e relativo al varo del Recovery Plan, dopo il rinvio di ieri, slitta ancora. Probabilmente al pomeriggio.

A Palazzo Chigi sarebbe in corso un complicato lavoro di limatura sul Pnrr e sulle diverse voci delle tabelle che lo compongono. Fittissima è l’interlocuzione con gli uffici della Commissione europea a Bruxelles. Ma è a Roma che la discussione politica è serrata, in particolare su alcuni interventi e relative coperture. Per il rifinanziamento del Superbonus al 100% fino al 2023, oltre a Pd e M5S, ora spinge anche Forza Italia. Che considera la proroga “una scelta prioritaria da confermare subito”. Un’ipotesi allo studio è quella di garantirne la copertura in autunno, nella legge di Bilancio.

Le forze politiche che stanno dando battaglia attendono però conferme e rassicurazioni.  “Approfondimenti” si starebbero svolgendo anche in materia di pensioni, in merito al superamento a fine anno di Quota 100. E come se non bastasse malumori si registrano pure sulla ‘cabina di regia’ del Recovery, la cui supervisione sarà sostanzialmente concentrata nelle mani della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Economia.

Ieri i ministri politici facevano notare che la convocazione del Cdm era avvenuta senza che avessero avuto la possibilità di visionare la bozza. La trattativa tra i partiti alleati di governo sul ‘Piano nazionale’ si intreccia in queste ore con il tema delle riaperture, soprattutto dei centri commerciali, su cui la Lega non arretra. C’è anche il fronte delle Regioni che resta aperto per le misure che riguardano gli orari delle chiusure delle attività.