Pensione anticipata

Pensioni 2021, cosa succederà dopo Quota 100? Proposta dei sindacati

In vista della Riforma delle Pensioni da attuare prima della fine di Quota 100 i sindacati propongono modifica Legge Dini per uscire dal lavoro a 62 anni

Pensioni 2021, cosa succederà dopo Quota 100? Proposta dei sindacati

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, deve occuparsi prima dello spinoso tema del lavoro per passare poi al capitolo successivo delle Pensioni, con milioni di lavoratori che si chiedono cosa accadrà con la fine di Quota 100, quali forme di flessibilità ci saranno per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.

 

Cosa accadrà dopo Quota 100? I sindacati propongono una riforma della Legge Dini per uscire dal lavoro a 62 anni di età.

 

Ministro Orlando: priorità al lavoro poi le pensioni e Quota 100

Prima di tutto il lavoro, visto che la proroga del blocco dei licenziamenti non può durare per sempre e che serve un paracadute per evitare la catastrofe sociale che si preannuncia con la fine dello stop imposto dal governo per ragioni Covid.

 

Il ministro del Lavoro Orlando sul tema spinoso di Quota 100 e della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro ha dichiarato: “stiamo approntando un’analisi per capire in che termini ha funzionato Quota 100 e che cosa ha prodotto. Non diventerà un tema di priorità politica finché non avremo avviato il lavoro su altre due questioni che ritengo in questo momento più importanti: la riforma degli ammortizzatori sociali e l’avvio di un confronto con le Regioni sulle politiche attive del lavoro”.

 

Ma cosa accadrà dopo Quota 100, dopo la scadenza naturale della misura sperimentale 62 anni d’età +38 anni di contributi il cui termine è fissato al 31 dicembre 2021? Si rischia di tornare ai 67 anni di età della Legge Fornero come unica via di uscita dal lavoro, con uno scalone di ben 5 anni.

 

Riforma Pensioni, proposte sindacati su prepensionamento a 62 anni

La scadenza naturale di Quota 100 richiede urgentemente una Riforma delle pensioni, tanto che il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha già affrontato il tema durante i primissimi incontri con le parti sociali, con l’intenzione di approfondire il dibattito non appena avrà messo a punto la tanto attesa Riforma degli Ammortizzatori sociali per risolvere la questione blocco licenziamenti.

 

Per il momento le proposte dei sindacati sulla Riforma delle pensioni sembrano andare verso la Legge Dini, con l’idea di estendere quanto previsto da questa legge che riguarda chi ha la pensione calcolata con il regime contributivo (chi ha cominciato a lavorare dal 1996 in poi) ai lavoratori più anziani che rientrano nel regime misto: retributivo fino al 1995 e contributivo dopo.

 

Il sistema contributivo consente di andare in pensione a 64 anni di età con un importo della pensione maturata pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale (1.288 euro al mese). Cgil, Cisl e Uil propongono al governo Draghi di abbassare l’età a 62 anni e di ridurre la soglia di accesso a 1,2 o al massimo 1,5 volte la pensione sociale.

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