Alta tensione

Addio Conte dall’Inter: cosa è successo e chi sono i sostituti

All’improvviso il colpo di scena: Conte e l’Inter, dopo un anno di gioie condivise sono pronti a separarsi. Zhang cambia i piani e il tecnico non condivide.

Addio Conte dall’Inter: cosa è successo e chi sono i sostituti

In casa Inter sta per esserci una svolta molto importante per le sorti future della squadra e l'aria è sempre più tesa alla Pinetina. Nonostante lo scudetto e le dichiarazioni d’amore di Conte al club, sembrerebbe vicina la separazione con la società, con cui non condivide, le idee e progetti per la prossima stagione. Troppo le diversità nelle vedute sull’utilizzo del budget mercato e i prossimi giorni rischiano di rivelarsi davvero inaspettati. Le problematiche che portano alla separazione potrebbero non mancare, visto che è aspettato un punto d'incontro tra le due parti.

 

Le motivazioni dell'addio a Conte:

Entro le prossime 48 ore, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l'Inter e Antonio Conte si diranno addio, salvo incredibili passi indietro, ad oggi molto complessi. Un lasso di tempo che servirà per chiarire il tutto, con le decisioni che oramai sembrano prese, seppur ancora i modi non siano stati accordati, viste le grosse spese che costa alla società lo stipendio del mister. L'Inter ha necessità di tagliare i costi e chiudere in attivo il prossimo mercato, esigenze che non coincidono con le ambizioni del tecnico pugliese, che avrebbe voluto un altro grande salto di qualità per poter ambire ad essere competitivi anche in Europa. Il club ha l’obbligo di chiudere il mercato con circa 100 milioni di plusvalenza, che saranno per forza di cose influenti sul budget d’investimenti estivo. In tale calcolo non rientra gli stipendi, che però dovranno essere tagliati almeno del 15-20%, facendo storcere il naso magari anche a qualche giocatore.

 

Quindi anche il rischio di perdere qualche pezzo pregiato (come Brozovic e Skriniar su tutti). Un’insieme di situazioni che alla fine dovrebbero giungere all'addio, con l'Inter che riconoscerà, tramite una buonuscita, economicamente il lavoro svolto. La cifra complessiva dovrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni netti (almeno la metà dello stipendio che recepisce attualmente), più alcuni bonus derivanti dagli obiettivi raggiunti. Un colpo freddo per club e tifosi, che dopo un anno di gioie e grandi vittorie, dovrebbero ricominciare nuovamente un progetto diverso, vista che la mentalità del tecnico salentino si contraddistingue in campo, con un gioco che sa proporre solo lui. Chi potrebbe dunque arrivare al suo posto?

 

Inter, i possibili sostituti:

Con l'addio di Conte, l’Inter dovrà mettersi subito alla ricerca di un profilo di rilievo, che sia disposto pero ad accettare le condizioni che il tecnico ex Juventus ha rifiutato in vista della prossima stagione. Il grande sogno ad oggi sarebbe un altro grande ex bianconero, Max Allegri , che rappresenterebbe per mentalità e visione di gioco il profilo più idoneo. È chiaro che i prezzi, tra stipendio ed investimenti, con lui non sarebbero dei piu lievi, ma per non abbassare il livello generale, e non rischiare di dover ricadere in un vortice senza vittorie ne idee, un allenatore del genere sarebbe perfetto. La cosa più complessa per giungere al livornese è la grande concorrenza, visto che ci sono tre grandi club su di lui da un po’: la prima è proprio la Juventus, che vorrebbe riportato alla base in vista dell’esonero di Pirlo, ormai imminente, per ritrovare le certezze ormai perse e ricostruire il progetto su “mister 5 scudetti”.

 

Poi ci sarebbe il Real Madrid, che lo cerca da un po’, ma deve decidere cosa fare con Zidane. I tempi sono stretti e gli spagnoli rischiano di rimanere i dietro. Infine, seppur meno probabile delle altre due, il PSG, non totalmente convinti dal lavoro svolto da Pochettino, anche se il campionato francese attirerebbe di meno il tecnico. Il secondo nome è quello di Simone Inzaghi, che questa sera avrà l’incontro decisivo con Lotito e probabilmente dirà addio alla Lazio. Il giovane allenatore rappresenterebbe una pista complesso a livello di gioco, visto che con i biancocelesti basava il gioco sul paleggio e l’Inter è una squadra che riparte, attaccando in massa. Sicuramente però vederlo in una nuova realtà, più importante dei capitolini, lo metterebbe sotto una nuova luce e chissà, magari adatterebbe diversamente le sue idee di gioco.

 

Il terzo è l’operazione più “low cost”, ossia Sinisa Mihajlovic, già accostato diverse volte ai nerazzurri in passato. Sotto il profilo degli schemi è quello che assomiglierebbe di più a Conte, seppur le certezze sul suo conto siano meno presenti. Su di lui ci sarebbe però la concorrenza della Lazio in caso Inzaghi dovesse salutare. Molto più indietro, il cosiddetto piano “D” è Paulo Fonseca, che però non è ritenuto per ora un profilo propriamente in linea con l’idea di Marotta nell’impostazione della squadra. Boom societario: La situazione in casa Inter non è delicata solo per il caso Conte, ma a quanto pare anche la stessa società, in particolare modo la dirigenza nerazzurra, era particolarmente scettica sul futuro nel club. L'arrivo del prestito da 275 milioni di euro dal fondo Oaktree, ha però rasserenato per ora gara parte degli gli animi, in particolar modo i mantra Marotta e Ausilio a rimanere almeno anche il prossimo anno, che sarebbe anche l'ultimo del contratto per i due dirigenti. Entrambi hanno discusso prima dell’ultima giornata con l’Udinese insieme all’allenatore, proiettandogli i cambiamenti e i possibili scenari per la stagione 2022.

 

L'incontro col presidente Steven Zhang, però, verrà ritardato e probabilmente non andrà in scena almeno sino a venerdì: la discussione principale sarà non solo sul futuro del tecnico, ma anche dell’impostazione sulla linea i(comunque già chiara), parlando di austerity, autofinanziamento, tagli sugli ingaggi e plusvalenza sul mercato, necessarie per la sopravvivenza della società, ad oggi in grande difficolta, come il resto del calcio italaino. Per questo L'Inter, vista la situazione economica, non può permettersi di esonerare Conte. La speranza della proprietà sarebbe addirittura su un passo indietro del tecnico, che potrebbe dimettersi direttamente nel caso in cui non dovesse accettare la nuova linea. Ricordiamo che recepisce uno stipendio da circa 13 milioni di euro netti e la proposta sul piatto sarebbe di 6/7 milioni di euro come buonuscita come già detto, per evitare scontri extra campo. Indubbiamente la collaborazione dell’allenatore è necessaria se si vuole trovare un’intesa geniale tra ile parti.

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