Biografia di un campione

Cafu, i 51 anni dello storico terzino brasiliano. Biografia e carriera

Un’icona per il Brasile, ma anche per il nostro campionato, in cui ha vinto molto con Roma e Milan. Dal Mondiale del 2002 alle rovine finanziarie finali.

Cafu, i 51 anni dello storico terzino brasiliano. Biografia e carriera

Uno dei terzini più rappresentativi della storia del calcio, per classe, sportività e animo vincente: Cafu. Un lottatore capace di illuminare tutti i campi internazionali, dal Sud America, alla Spagna, passando poi dalla nostra Italia. Un simbolo per la sua terra e la nazionale, il Brasile, con cui ha alzato innumerevoli trofei, diventando detentore del record per il maggior numero di partecipazioni alla Coppa del Mondo per la Selecao.

Oggi, lunedì 7 giugno Cafu compie 51 anni, rimanendo un’icona del pallone, come molto tempo fa. Ripercorriamo dunque la storia di un giocatore emblematico, tra i più forti di sempre nel suo ruolo. 

Infanzia:

Marcos Evangelista de Morais, conosciuto come Cafu, nasce il 7 giugno 1970 a Itaquaquecetuba, un quartiere a Sud di San Paolo molto povero. La sua famiglia infatti viveva costantemente con problemi economici e un destino prossimo alla miseria. I suoi genitori, Célio de Morais e Cleusa Evangelista de Morais, avevano sei figli, ma vivevano tutti in una casa molto piccola, composta da una sola stanza.

Con poche ambizioni sullo studio e con la prospettiva di una vita che lo avrebbe messo a dura prova sin dalla giovane età, il ragazzo si mise a giocare da piccolissimo, diventando così Cafu’ per tutti, grazie all’idolo calcistico del padre, l’ala Cafuringa

 

Si innamorò, come gran parte dei brasiliani, del calcio e il suo sogno divenne quello di diventare un calciatore importante, giocando per le strade del suo quartiere. Nel suo percorso è sempre stato incitato dai genitori, che lo supportavano, viste anche le poche ambizioni che potevano proporre alla sua vita. 

Cafu ha tentato di unirsi a diversi grandi club, facendo diversi provini, ma fallendoli tutti: dal  Palmeiras al Santos, passando per il Corinthias. Ha iniziato dunque nella squadra del suo quartiere, all’Itaquaquecetuba Atlético Clube, nel 1988, dimostrando grandi doti e una corsa prorompente, tanto che il São Paulo se ne accorse, portandolo subito nelle giovanili. Lì vinse la sua prima coppa dopo solo 6 mesi.

San Paolo

Nel 1989, entra a far parte della prima squadra del club e conquista subito un trofeo. Pur giocando poco, si inserì pian piano negli schemi, acquisendo le conoscenze dai suoi compagni di squadra, tra i più forti del Paese. 

La squadra di San Paolo, con un Cafu sempre più fondamentale, ha scritto un pezzo di storia del calcio brasiliano, con la bellezza di dieci titoli in cinque anni, dal 1990 al 1995 (due Libertadores, due Coppe del Mondo, contro il Milan e il Barcelona, due Campionati Paulista e un Campionato Brasiliano). Quel team aveva portato l’emblema del calcio Sud Americano in Europa, giocandosela alla pari con tutti e risultando imbattibile per una serie di lunghi anni. Un ricordo che rimarrà indelebile per quel team, dove Cafu ha dominato, dimostrando di essere pronto ad una carriera da fenomeno. 

La Spagna e il ritorno in patria 

Dopo anni di grandi successi decide di voler tentare una nuova esperienza, quella in Europa. Salutò il Brasile, per unirsi agli spagnoli del Real Zaragoza, che in quei anni avevano molte ambizioni internazionali. Fu probabilmente l’esperienza più deludente per il terzino, che giocò meno del previsto, non riuscendo ad imporsi come sperava. Vinse comunque la Coppa delle Coppe nel 1995, ma la sua delusione era tanta che decise di tornare in Brasile, al Palmeiras. In una singola stagione riuscì a ritrovare la fiducia persa, illuminando i campi della sua terra e imponendosi nella vittoria dell’ennesimo titolo Paulista, dominando letteralmente il campionato con una squadra assolutamente offensiva, in cui il terzino trovava più volte la via del goal. 

Italia, la sua terra benedetta

Cafu, dopo aver ritrovato il talento e la grinta, si volle dare una seconda chance in Europa, questa volta scegliendo l’Italia, il Paese che lo avrebbe plasmato da campione per il resto della sua carriera. Iniziò la sua avventura nella Roma di Zeman, nel 1997, giocando un ciclo di stagioni da simbolo di quel club, con cui riuscì a conquistare  lo storico scudetto nel 2001. Ottenne anche la Super Coppa Italia, che per i capitolini rappresentava un trofeo di prestigio, visto che in bacheca non c’era mai stato. La sua prestazione più illuminante fu contro la Fiorentina di Batistuta, in cui firmò due gol indimenticabili, mettendo a tacere tutti quelli che non lo valutavano il più decisivo nel suo ruolo. Purtroppo la sua storia d’amore con i giallorossi non terminò nel modo migliore, visto che la società decise di non proseguire la sua avventura con il difensore a causa dei continui infortuni. Molto lo considerarono addirittura finito, visto l'importante declino nella sua ultima stagione a Roma. 

Lo cercarono tante squadre estere ricche, dagli Emirati Arabi all’America, ma il suo amore per il calcio gli impediva di mollare e decise di aspettare un’offerta che gli desse ancora motivazioni vere. Quelle motivazioni finalmente arrivarono da Milano, sponda rossonera, con il presidente Berlusconi, che stravedeva per lui. Al contrario i tifosi, seppur fosse un parametro zero, lo consideravano ormai a fine corsa. Il brasiliano rispose alle critiche alzando subito la Super Coppa Europea contro il Porto, in cui si dimostrò una pedina ancora importante. In quegli anni il Milan viveva in un sogno, riuscendo a vincere lo scudetto nel 2004 e poi sia la Champions League, che i Mondiali per Club. L’ennesima pagina, questa volta finale, scritta dallo storico brasiliano, che verrà per sempre ricordato come un’icona per i rossoneri.

Nazionale:

Come detto, ha fatto la storia sia nei club, ma anche in Nazionale, in cui ha sollevato tantissimi trofei, trovando però anche delusioni nella sua lunga carriera. Ha portato, insieme ad un gruppo galattico, la squadra a vincere il quinto Mondiale nel 2002, dopo lo scudetto con la Roma. Quell’anno fu indimenticabile. Vinsero in finale con la Germania. 

Cafu ha diversi record con la Selecao, che dal 2006, nell’anno dell’Italia, riuscì a raggiungere traguardi importanti e storici: diventò il calciatore brasiliano con più presenze nelle fasi finali dei Mondiali, quello con più presenze in assoluto nella Coppa del Mondo e il giocatore con più presenze nella propria  Nazionale.

Vita privata: 

È sposato con Regina Feliciano de Moraes, con cui ha due figli: Danilo e Wellington. Negli ultimi anni ha avuto diversi problemi economici, visto che è stato travolto dai debiti della Capi-Penta International Player, società intestata a lui e alla moglie, costituita nel 2004. La magistratura brasiliana gli ha sequestrato cinque immobili e ordinato il pignoramento di altre 15 proprietà, mettendo in gravi condizioni la sua famiglia. In questi ultimi tempi sembrerebbe migliorata la sua situazione, anche se ad oggi si astiene ancora da ruoli importanti nel mondo del calcio. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA