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Riforma Reddito di cittadinanza, Orlando: soldi solo a chi studia

Il ministro del Lavoro Orlando sta lavorando alla Riforma del Reddito di cittadinanza. Allo studio condizionalità: soldi solo a chi studia. Tutte le novità

Riforma Reddito di cittadinanza, Orlando: soldi solo a chi studia

In allerta i percettori del Reddito di cittadinanza in vista della Riforma che il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha in mente di attuare entro luglio per superare le criticità evidenziate soprattutto di recente dalla misura di sostegno al reddito.

 

Il premier Draghi non ha mai mostrato simpatia per le misure di sostegno al reddito fini a sé stesse, specialmente ora che le aziende lamentano la mancanza di lavoratori stagionali a causa proprio dell’Rdc.

 

Da considerare poi le spese, con 717,7 milioni di euro solo mese di maggio 2021.

 

Reddito cittadinanza, allo studio riforma: sussidio solo per chi studia

Allo studio una Riforma del Reddito di cittadinanza entro luglio con una clausola di condizionalità: sussidio solo a chi segue un percorso di istruzione finalizzato alla ricerca di un lavoro.

 

L’idea è quella di “migliorare la connessione tra il Reddito di cittadinanza e i vari sostegni con le politiche attive del lavoro e quindi con le politiche per l’istruzione”, ha sottolineato il ministro offrendosi di aiutare gli oltre 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano e che spesso si accontentano dei vari sostegni pubblici per vivere.

 

“Se prendi il Reddito – spiega Orlando - e non hai un titolo di studio, usi quel tempo per prendere un titolo di studio se non trovi un lavoro”, visto che quasi un terzo della platea dei percettori del Reddito non ha un titolo di studio oltre la terza media. L’RdC diventa così un sostegno per investire su sé stessi.

 

Reddito cittadinanza: come cambia con la Riforma Orlando

L’Istruzione avrà un ruolo centrale nel nuovo Reddito di cittadinanza e nella ricerca di lavoro, con il ministero dell’Istruzione invitato a varare la Riforma assieme al dicastero del Lavoro per inserire la formula: Rdc solo a chi studia.

 

Per ovviare al problema di coloro che si rifiutano di accettare lavori stagionali per non perdere l’Rdc, invece, si starebbe pensando ad un meccanismo che obblighi i percettori del Reddito ad accettare un posto di lavoro entro i 100 chilometri dalla propria residenza a pena decadenza dal sussidio, con un’integrazione da parte dello Stato nel caso in cui il reddito mensile sia inferiore all’assegno dell’Rdc.

 

Allo studio poi la ridefinizione dei centri dell’impiego e del ruolo dei navigator.

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