I Cinquestelle sempre più in pezzi

Grillo quasi come l’omonimo marchese mette in ridicolo Conte

Ore decisive. C’è chi lavora per ricucire ma sembra una missione impossibile. L’ex premier: “diarchia inaccettabile”. Si temono gli effetti in Parlamento

Grillo quasi come l’omonimo marchese mette in ridicolo Conte

Il sodalizio potrebbe saltare. Sulla strada di Conte e Grillo sgambetti, fraintendimenti, prove di forza. L’attacco sferrato dall’ex comico e garante del Movimento è umiliante per l’ex inquilino di Palazzo Chigi. Parole pesanti, troppo: “E’ lui ad aver bisogno di me, non io di lui”. E ancora: “Conte deve studiare e imparare cosa è il Movimento”, dice Grillo rivolgendosi ai ‘suoi’ parlamentari. L’ex premier sarebbe ora a un passo dall’addio: “diarchia inaccettabile”, avrebbe riferito.

 

La crepa che si è aperta è profonda e sta mettendo a dura prova persino le riconosciute capacità di mediazione del leader in pectore. Il quale deve fare i conti con lui, il Grillo nazionale, che non ci pensa proprio a fare un passo indietro sul controllo del nuovo Movimento. E’ una guerra tra due ‘capi’ e la libertà di azione che il fondatore intende lasciare all’ex premier sembra davvero limitata. È sceso a Roma per questo il Garante. Per mettere i paletti su Statuto, doppio mandato, comunicazione. E, soprattutto, sul suo ruolo.

Secondo Davide Casaleggio: “tra Conte e Grillo stanno emergendo due visioni diverse del Movimento. Ho già espresso diverse volte il mio pensiero su come il M5s si stia trasformando in qualcos’altro, i principi erano chiari fino a un anno fa e ora meno. Per questo ho deciso di prendere le distanze”. E aggiunge: “Le idee non sono ancora chiare, perché lo statuto lo tengono segreto? Mi sembra un’organizzazione più basata su modelli partitici del 900 che su un movimento”. 

 

Ma il conflitto non riguarda la forma partito disegnata da Conte. Grillo è arrabbiato. Davanti ai parlamentari pentastellati ha messo in scena una piece teatrale delle sue, a forte impatto emotivo. Teme di essere messo da parte: “Sono il garante, non sono un co….ne”, ha detto. La platea è disorientata. Ma come? Prima ‘incorona’ Conte e poi lo demolisce? L’’avvocato del popolo’ non può fare finta di nullaNon è esclude affatto di accantonare le ambizioni nei 5S per dedicarsi completamente a un progetto politico personale. Quello che è certo è che un nuovo Movimento a due teste sarebbe una creatura mostruosa destinata a non sopravvivere. Con all’ordine del giorno uno scontro di cui si sono visti in queste ore i prodromi.  

 

E se pure quella di Grillo fosse stata solo una sferzata per riportare Conte su binari più movimentisti e verso una maggiore condivisione delle scelte, i toni usati vanno ben oltre. Troppo duri per non incrinare il dialogo, se non addirittura i rapporti personali. In ogni modo, nel Movimento è  caos e se l’ex premier lascia il rischio che nutrite pattuglie di parlamentari lo seguano è reale. Il momento è delicatissimo. Le recenti bordate e l’addio di Conte affosserebbero il progetto su cui si lavora da mesi tra fuoriuscite, litigi, battaglie legali sulla piattaforma Rousseau, dissidi tra le diverse aree interne.

 

Voluto per mantenere in vita un Movimento che ha perso ogni capacità d’intervento sui dossier più importanti, che parla a più voci, privo di una linea politica univoca. Pontieri sarebbero a lavoro perché i due, Grillo e Conte, possano ricucire. Ma l’impresa sembra destinata a fallire.   

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA