È in programma oggi l’autopsia sul corpo di Chiara Gualzetti, l'adolescente trovata senza vita lunedì pomeriggio a poche centinaia di metri da casa, a Monteveglio, in provincia di Bologna. In carcere, con l’accusa di omicidio volontario, c’è un coetaneo che l'avrebbe colpita 'ripetutamente con violenza, con coltellate al collo, al petto e alla gola e, infine, con dei calci'.
Una storia che nel provvedimento di fermo è definita "a dir poco raccapricciante, sia per i numerosi dettagli macabri e cruenti sia per la freddezza del racconto sia per il movente, che può apparire sotto certi aspetti incredibile e sotto altri estremamente inquietante".
Nelle scorse ore è emerso anche un video che ha permesso di ricostruire quanto accaduto prima del delitto.
Killer capace di intendere e volere
Il giovane omicida, secondo quanto riportato da alcune indiscrezioni di stampa, aveva detto di aver agito seguendo una "voce superiore", un “demone” in particolare soprattutto Samael, l’angelo del giudizio con cui "parlo da molto tempo".
Ma per il Gip, Luigi Martello, l’adolescente è in grado di intendere e volere. Non solo.
L’appuntamento prima del delitto, il video e le parole shock
Stando a quanto raccontato dallo stesso amico e omicida, domenica scorsa sarebbe stato lui stesso a dare appuntamento a Chiara per fare una passeggiata. Un video di una telecamera di sorveglianza della casa della 16enne, scomparsa e poi trovata cadavere in un campo del Bolognese, mostra la giovane camminare con l’amico, prima che quest’ultimo la aggredisse e uccidesse.
Le immagini, trasmesse in esclusiva dal Tg1, risalgono a domenica mattina, poco prima che l’adolescente scomparisse per poi essere ritrovata morta lunedì. Chiara appare tranquilla, come se si trovasse a suo agio e si fidasse dell’amico, mentre si dirige con lui verso il parco dell’Abbazia. Queste sono le ultime testimonianze di lei in vita.
Una volta arrivati nei pressi del bosco, però, il giovane l'avrebbe colpita con un coltello che aveva preso da casa, prima aggredendola alle spalle, poi infierendo con una serie di calci in testa. Durante l’interrogatorio, come riporta Il Corriere della Sera, avrebbe anche detto: "Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano".
La famiglia chiede giustizia
In ricordo di Chiara si è tenuta, intanto, una fiaccolata, al termine della quale la famiglia ha ringraziato per il sostegno ricevuto, chiedendo però anche giustizia: "Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia, io voglio giustizia per mia figlia" ha detto Giusi, la madre di Chiara Gualzetti.
Insieme al marito, è assistita dall'avvocato Giovanni Annunziata, che ha definito l'omicidio "premeditato ed efferato. Quello che ci interessa ora è che sia fatta giustizia per Chiara e per i suoi genitori, la cui sofferenza è indescrivibile".