Ursula vs Viktor

Lgbt, Ungheria rischia i 7 miliardi del Recovery. Meloni: è “ricatto”

Sempre più teso rapporto Ungheria - Europa dopo decisione Orban di non tornare indietro su legge anti-Lgbtq. Possibile stop aiuti Recovery per Budapest

Lgbt, Ungheria rischia i 7 miliardi del Recovery. Meloni: è “ricatto”

Si sta mettendo male per Viktor Orban, con Bruxelles che si prepara ad aprire una procedura d'infrazione contro l’Ungheria dopo le accesissime critiche dei leader europei alla legge contro l'omosessualità che Budapest non sembra essere affatto intenzionata a cambiare nonostante le pressioni dell’Europa.

 

A rischio anche il Recovery plan, con 7 miliardi di euro di aiuti che potrebbero essere bloccati in attesa di un cambio di rotta.

 

Ue contro Ungheria per legge anti-Lgbtq. Recovery a rischio

È scontro aperto tra Ue ed Ungheria sulla legge anti-Lgbtq, quella che potrebbe costare cara a Orban: 7 miliardi di euro, quelli del Recovery Plan.

 

Entro lunedì 12 luglio la Commissione europea dovrà esprimersi sul Pnrr ungherese, con l’approvazione fortemente a rischio visto che Orban si ostina a non voler cambiare la legge duramente criticata dai leader europei che violerebbe alcuni importanti diritti Lgbtq. Il premier ungherese si è difeso dichiarando che la legge approvata dal Parlamento, entrata ieri in vigore, servirebbe solo a proteggere i minori dalla propaganda gay.

 

A questo punto e dopo questo strappo, l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Ungheria appare ineludibile anche se la ministra della giustizia ungherese, Judit Varga, prova a minimizzare: “La trattativa è in corso e prosegue il dialogo costruttivo con l'Unione europea”, scrive in un post.

 

La Commissione europea aveva già anticipato a Budapest che se qualcosa non va, se il Paese non offre garanzie sufficienti anche sui beneficiari, il piano viene rigettato.

 

L’idea di stoppare i 7 miliardi di euro per la ripresa economica post pandemia dell’Ungheria è partita dal presidente del gruppo di Renew Europe al Parlamento europeo, Dacian Ciolos. In una lettera inviata alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, Ciolos ha chiesto di bloccare gli aiuti a Budapest poiché "la corruzione nell'Ungheria di Viktor Orban è endemica e sistemica", ma forse non è solo questa la motivazione che potrebbe spingere l’Ue a mettere in stand-by i fondi europei per Budapest.

 

Ungheria vs Ue, Meloni: stop Recovery fund “inaccettabile ricatto”

La piega che sta prendendo questa vicenda non sembra piacere troppo alla presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che parla di “un inaccettabile ricatto”.

 

“Fonti della Commissione Ue fanno sapere che Bruxelles si appresterebbe a bloccare l'approvazione del Recovery Plan dell'Ungheria. L'ennesimo inaccettabile ricatto politico contro il legittimo governo di una nazione sovrana, reo di voler difendere le proprie prerogative previste peraltro dai trattati vigenti. Si riempiono la bocca di "stato di diritto" ma poi violano trattati e regolamenti pur di colpire Viktor Orban. E lo chiamano ‘europeismo’”, scrive la Meloni.

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