Tokyo 2020

Tamberi e Jacobs: orgoglio italiano a Tokyo. Due ori storici

In appena 13 minuti i due azzurri hanno riscritto la storia dell’Italia nell’atletica, vincendo nei 100 metri e nel salto in alto. Chi sono i due campioni

Tamberi e Jacobs: orgoglio italiano a Tokyo. Due ori storici

Le due medaglie d’oro sono arrivate quando già in Italia si iniziava a parlare di “eccesso di bronzi”, di mancanza di successi “pieni”, come se salire sul podio di un’Olimpiade non fosse già un traguardo per pochi eletti.

 

Le due medaglie d’oro di Tamberi e Jacobs sono arrivate in una domenica storica per l’Italia, in appena 13 minuti nei quali il Tricolore ha sventolato da Tokyo a Roma, passando per Desenzano del Garda e per Ancona, le due città degli atleti che hanno fatto sognare tutta l’Italia, che ci hanno reso “orgogliosi” come ha detto subito il premier, Mario Draghi, telefonando al presidente del Coni, Giovanni Malagò, per farsi passare gli azzurri e complimentarsi con loro.

 

Draghi: “Italia orgogliosa di voi”

"Siete stati bravissimi, vi aspetto a Palazzo Chigi" ha detto il presidente del Consiglio parlando con i due campioni olimpici in collegamento telefonico con Casa Italia a Tokyo. "Sono orgoglioso di voi, vi ho seguito: state onorando l'Italia" ha aggiunto il premier parlando con Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, oro rispettivamente nei 100 metri e nel salto in alto.

 

Mattarella "Grande apprezzamento e soddisfazione"

A stretto giro è arrivato anche il messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il Quirinale ha ricordato che, quando il residente della Repubblica ha consegnato agli atleti olimpici e paralimpici le bandiere, si era concordato che quanti avessero conquistato medaglie sarebbero stati invitati al Quirinale per ricevere le congratulazioni e i ringraziamenti. "Questi successi nell'atletica conferiranno – ha spiegato ora il presidente della Repubblica - significato ancora maggiore a quell'appuntamento".

 

Malagò: “Hanno riscritto la storia”

"Marcell Jacobos e Gianmarco Tamberi hanno riscritto la storia. Sono orgoglioso di loro e della federazione di atletica" ha commentato il numero 1 del Coni, Giovanni Malagò. Grande entusiasmo anche da parte di Livio Berruti, campione olimpinico sui 200 metri ai Giochi di Roma 1960: "E' stata una gara emozionante, mi ha fatto tornare indietro di sessant'anni. Ho trovato un valido erede" ha commentato riferendosi a Marcell Jacobs e aggiungendo: "Mi è piaciuto davvero come ha corso e come ha vinto. Si è migliorato di gara in gara, dimostrando una grande maturità".

 

Tamberi insonne: “Non voglio svegliarmi da questo sogno”

Intanto notte insonne per Gianmarco Tamberi, detto “Gimbo”, che per l’emozione non ha chiuso occhio. “Sono le 6 di mattina e ho paura di andare a dormire... Non voglio svegliarmi da questo sogno che sembra così tanto realtà!" ha scritto proprio il campione olimpico di salto in alto su Instagram. Proprio ieri, pochi minuti dopo aver conquistato l'oro ex aequo con il qatariota Mutaz Barshim, l'azzurro aveva detto: "Ora non dormirò mai più".

 

Jacobs e l’amore per l’Italia

Anche Marcell Jacobs ha espresso sui social la propria gioia, unita all’amore per l’Italia: "Io in Texas sono solo nato: da quando ho 10 mesi vivo in Italia, e l'Italia è il mio Paese" ha ribadito. "Siete incredibili! Ho sentito tutto il vostro supporto! Promesso che piano piano risponderò a tutti" ha aggiunto.

 

Chi è “Gimbo” Tamberi

Anconetano, classe 1992, Tamberi non è una sorpresa: il suo nome gira nel mondo dell’atletica da almeno 7 anni, cioè dalla vittoria agli Assoluti italiani di Rovereto. Dal 2014 al 2016 la sua è stata una escalation velocissima, fino a stabilire il primato italiano con 2.39 proprio nella stagione in cui era diventato Campione Europeo e poi Campione Mondiale Indoor.

 

Tamberi è oro olimpico grazie ai 2,37 metri nel salto in alto, esattamente la stessa misura del qatariota Mutaz Barshim, con il quale ha condiviso non solo medaglia più ambita (senza voler procedere allo spareggio), ma anche l’infortunio che gli aveva sbarrato la strada verso le scorse Olimpiadi di Rio 2016, con una caviglia rotta. Proprio in pedana ecco che “Gimbo” ha portato anche il gesso, a ricordo di quell’episodio doloroso e della sua rivincita.

 

"Non esiste altra persona con cui avrei voluto condividere pedana e medaglia se non Barshim – racconta Tamberi – Ha avuto il mio stesso infortunio, sa cosa ho passato e io so cosa ha passato lui. Ora siamo qui, a goderci la stessa medaglia". "Two is better than one" ha commentanto, d’accordo, l’atleta rivale e amico.

 

"Finalmente il mio sogno si realizza e non potrei essere più felice di così. Posso dire di tutto ciò che ho passato che ne è valsa la pena, anche dell'infortunio e di tutto il percorso successivo. Mi tenevo questo sogno dentro e l'abbiamo realizzato, parlo al plurale perché non sono da solo, c'è Chiara con me (la futura moglie), tutto il mio team di allenatori e medici, c'è mio papà (che lo ha sempre allenato, NdR)".

 

Jacobs, il texano con il cuore azzurro

Nato in Texas, Lamont Marcell Jacobs è il primo italiano a vincere la medaglia d'oro nei 100 metri ad un'Olimpiade dopo essere stato il primo ad entrare in una finale.

 

Nato ad El Paso, negli Stati Uniti, il 26 settembre 1994, suo padre è un militare che ha conosciuto la madre di Marcell quando si trovava nella base di Vicenza.

 

l matrimonio, però, finisce presto e la mamma di Jacobs torna in Italia, a Desenzano sul Garda quando Marcell ha appena 10 mesi. Dopo il basket e il calcio, Marcell inizia l’atletica, con il salto in lungo, lasciato per gli infortuni, e la decisione di tirar fuori il talento per la corsa. Jacobs ha le ali ai piedi, ma anche tre figli: Anthony e Megan, avuti dalla attuale compagna Nicole, e Jeremy, nato da una precedente relazione.

 

Cresciuto con il mito di Pietro Mennea, ha superato anche lui.

 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA