La battaglia del Prosecco

Prosek croato: ammissibile per Commissione Ue, reazioni dall’Italia

Come stanno le cose in attesa della decisione finale di Bruxelles in merito alla domanda di registrazione della menzione tradizionale del vino “Prosek”.

Prosek croato: ammissibile per Commissione Ue, reazioni dall’Italia

A luglio, le autorità di Zagabria hanno inoltrato una richiesta alla Commissione Ue di registrazione della menzione tradizionale “Prosek”. Una mossa che ha suscitato preoccupazioni e reazioni, in Italia, a partire dai viticoltori di Prosecco, scatenando una diatriba legata all’omonimia totale o parziale con un’Indicazione geografica (IG) già tutelata dall’Ue: quella del tradizionale vino a bollicine prodotto tipicamente nelle colline venete di Conegliano e Valdobbiadene.

Senza rischiare di cadere nella trappola della disinformazione e confondere il consumatore, ecco come stanno le cose su questo dossier caro al Made in Italy e al comparto del vino. Ad occuparsi con urgenza della faccenda è stata l’eurodeputata veneta Mara Bizzotto (Lega) inviando un’interrogazione al Commissario Ue all’Agricoltura. Come si evince da risposta chiara della Commissione, la domanda della Croazia verrà pubblicata - nero su bianco - in Gazzetta Ufficiale dell’Ue. Vediamo cosa sta succedendo in attesa che Bruxelles giunga ad una decisione definitiva.

 

Dall’EP: interrogazione di Mara Bizzotto

Da subito e nei 2 mesi post-pubblicazione in Gazzetta, “noi della Lega e tutto il nostro territorio porteremo avanti una battaglia campale per difendere (...) la qualità (...) e il lavoro di migliaia di aziende”, ha dichiarato l’On. Mara Bizzotto in una nota stampa. “Siamo pronti (...) a difendere (...) il Prosecco Made in Italy” - ha ribadito l’On. Bizzotto – precisando che “l’unico vero Prosecco è quello prodotto nelle nostre terre”.

 

 

Reazioni dal Veneto e dal Made in Italy

Gli esperti, coesi dall’Italia, stanno argomentando una posizione contraria a quella dell’Ue. Tra questi, non solo il Mipaaf (Ministero Agricoltura), ma anche i Consorzi Doc e Docg, Confagri, Coldiretti e CIA. Anche la Regione del Veneto farà la sua parte. Lo ha affermato il Governatore Luca Zaia, spiegando che nel 2019 il Prosecco ha avuto “il massimo riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco”. Per Zaia, la decisione Ue è “in aperta contraddizione con la sentenza (...) della Corte di Giustizia dell’Ue” del 9 settembre che “vieta l’uso di nomi o grafiche che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dalle norme Ue”.

 

 

Risposta di Wojciechowski

La risposta all’interrogazione parlamentare è stata pubblicata il 13 settembre dal Commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. Si legge che la Commissione ha l’obbligo di esaminare, sotto il profilo dell’ammissibilità e della validità, tutte le domande di protezione delle menzioni tradizionali presentate ai sensi della relativa legislazione Ue applicabile.

Prosek: per l’Ue, conforme a requisiti di ammissibilità

La valutazione della Commissione ha concluso che la protezione della menzione tradizionale “Prosek” presentata dalla Croazia è conformeai requisiti di ammissibilità e validità”. Il prossimo passo importante è la pubblicazione del parere sulla menzione stessa in Gazzetta ufficiale.

 

2 mesi per “obiezione motivata”

Le parti interessate disporranno di 2 mesi di tempo a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un’obiezione motivata. La Commissione analizzerà poi le eventuali obiezioni ricevute e adotterà una Decisione finale tenendo conto di tutti gli elementi a sua disposizione.

 

 

Questioni di omonimia con l’IG

La Commissione Ue ha stabilito che “la sola omonimia (ndr: totale o parziale con un’altra IG già protetta) non costituisce un motivo sufficiente per respingere una domanda”. Due termini omonimi possono coesistere, “tenendo conto degli usi locali e tradizionali e del rischio che il consumatore possa confondersi” e delle norme sull’etichettatura alimentare e sulla protezione contro usi impropri delle IG. Ha ricordato il proprio ruolo di tutela delle IG dei 27 fuori dall’Ue (nel quadro circoscritto di accordi bilaterali) e altre competenze di assistenza amministrativa per contrastare presunte inadempienze e frodi a livello transfrontaliero.

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