le nuove norme

Domani, la conferenza stampa di Draghi sul nuovo decreto. Caos scuola

Intanto il calcio ripartirà “dimezzato” con 5.000 persone allo stadio. Boom di prime dose tra gli over 50, per i quali c’è obbligo vaccinale da febbraio

Domani, la conferenza stampa di Draghi sul nuovo decreto. Caos scuola

Sono ore di attesa, ma anche di non poca confusione in Italia dopo il decreto con le ultime norme anti-Covid, decise dal Governo il 5 dicembre e già in Gazzetta Ufficiale. Mentre il mondo della scuola è in subbuglio, data la ripresa imminente delle lezioni (tranne che in Campania, per ordinanza del Governatore de Luca, dove si riparte il 29 gennaio, e in Sicilia, dove si è deciso di far slittare la riapertura di 3 giorni), le nuove disposizioni stanno creando agitazione e non poca confusione, non solo tra le forze politiche.

Per questo il premier, Mario Draghi, ha deciso di parlare alla Nazione con una conferenza stampa che, secondo fonti di Palazzo Chigi, avrebbe dovuto tenersi fin da giovedì scorso e poi invece è slittata. Il presidente del Consiglio, dunque, vuole illustrare gli ultimi provvedimenti e ridabire che non si tratta di una "mediazione politica", ma dell'esigenza di salvaguardare l'economia e la salute.

In particolare sotto la lente c'è l’obbligo vaccinale per tutti gli over 50, che intanto ha portato a un balzo di prime dose proprio in questa fascia di popolazione.

 

Boom di prime dosi tra gli over 50

Il provvedimento che prevede l’obbligo di vaccinazione per tutti gli overo 50 (lavoratori, pensionati, disoccupati, ecc.) è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è entrato in vigore da sabato 8 gennaio. Le sanzioni per chi non si sottopone a immunizzazione partiranno dal 1° febbraio, mentre l’obbligo di Super green pass per gli over 50 partirà dal 15.

Ma novità ci sono anche per la scuola e la gestione delle quarantene.

 

Scuola, braccio di ferro. Bianchi insiste: “No alla DAD”

Il ministro dell'Istruzione, ospite a e-Venti, ha confermato l’intenzione di non ricorrere alla Dad, come invece chiesto dalle Regioni e dai presidi, che invocavano una ripartenza della scuola con la didattica a distanza per 2 o 3 settimane: "Abbiamo visto quanto è difficile gestire la scuola a distanza. Il contagio non è avvenuto nelle scuole, l'aumento dei casi è avvenuto in un momento in cui erano chiuse". Sull'ordinanza del Governatore campano De Luca (che ha imposto la Dad fino a fine mese), Bianchi ha commentato: "È in esplicito contrasto con la norma oggi vigente: stiamo provvedendo con i nostri uffici legali".

 

Calcio, ridotti gli spettatori negli stadi

Cambiano, intanto, anche le capienze degli stadi, dopo una telefonata tra il premier, Draghi, e il numero 1 della serie A, Gravina. Il campionato prosegue, ma si devono fare i conti con numerosi positivi tra i calciatori e le squadre. I focolai maggiori sono nell'Udinese, nel Verona, nella Salernitana, nel Bologna, nel Napoli e nel Torino.

È stato deciso, dunque, di giocare due turni di campionato con il limite di 5mila persone allo stadio, per contrastare l'emergenza Covid. L’Assemblea d'urgenza convocata dalla Lega di Serie A ha votato all’unanimità le novità per le giornate del 16 e del 23 gennaio: in queste occasioni saranno chiusi i settori ospiti. Il premier aveva chiesto al mondo del calcio di valutare l'ipotesi di giocare le gare a porte chiuse.

 

Inps: niente malattia la quarantena per contatto con positivo

Altra novità importante riguarda il caso di chi è in quarantena per contatto con soggetto positivo: non sarà più riconosciuta come malattia e dovranno farla solo i non vaccinati e chi si è vaccinato da oltre 4 mesi. Per non vedersi ridurre lo stipendio, i lavoratori che volessero ricorrere alla quarantena laddove non rientrano nei casi indicati dovranno usare ferie o permessi. Nulla cambia invece per chi risulta positivo: loro avranno diritto al contributo.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA