Crisi russo-ucraina

Il ministro Di Maio: “Si riducono i margini per evitare una guerra”

Il titolare degli Esteri in Aula per l’informativa del governo: “Esclusi incontri bilaterali senza segnali distensivi”. Mosca: “Strana idea di diplomazia”

Il ministro Di Maio: “Si riducono i margini per evitare una guerra”

“Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno”. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha svolto oggi in Senato la sua informativa sull’escalation della crisi russo-ucraina, mettendo anche in guardia su quanto si stiano riducendo, con il passare delle ore, le possibilità che un conflitto possa essere evitato.

 

Il governo mostra preoccupazione anche se non abbandona la strada diplomatica. Ma il rischio che Putin metta in essere un’operazione “su vasta scala” nel resto del territorio ucraino, in questo momento nessuno può escluderlo. Il presidente russo fa della sua imprevedibilità un vantaggio tattico che per l’Europa è difficile da gestire. La condanna dell’Italia rispetto alla decisone russa di riconoscere le repubbliche di Donetsk e Lugansk che, ricordiamolo, nel 2014 hanno dichiarato la loro indipendenza mai legittimata da Kiev, era già arrivata ieri da parte del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il quale sarebbe dovuto volare a Mosca su invito di Putin nelle prossime settimane. Ma adesso, con il precipitare della crisi, i rapporti si fanno tesi.

 

“Sono esclusi contatti o incontri bilaterali senza segnali di allentamento della tensione, linea adottata nelle ultime ore anche dai nostri alleati e partner europei”, dice in Aula il titolare della Farnesina. Ergo: il viaggio a Mosca è saltato. Ma poco dopo arriva la replica dal ministero degli Esteri russo: “strana idea di diplomazia” che “è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare le tensioni. I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione”.

 

Colpisce, intanto, anche il numero di soldati russi che secondo quanto riferisce Di Maio sarebbero già presenti lungo il confine ucraino: “tra 170 e 190 mila unità”. Il ministro esprime “condanna per la decisione di Mosca di inviare nei territori delle due repubbliche separatiste un contingente di truppe con sedicenti funzioni di peace-keeping. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa”. E sottolinea: “In gioco è la sicurezza europea ed è a rischio la stabilità e la prosperità del mondo. Esiste una minaccia all’ordine internazionale e alla libertà”. Il presidente Zelensky nel frattempo conferma la volontà dell’Ucraina di aderire alla Nato.

 

Quanto alle sanzioni l’obiettivo è che svolgano la funzione di “deterrente” ma la situazione è complicata. Il gas russo che arriva in Italia passa esclusivamente dai gasdotti ucraini. Questo significa che un conflitto avrebbe immediate conseguenze per molti Paesi, compresi il nostro. “Disinnescare la minaccia sull’approvvigionamento via Ucraina, che finora è stato per l'Italia regolare, significherebbe anche allentare le tensioni dei mercati che hanno riflessi sui prezzi del gas”. L’energia resta uno dei temi più importanti in campo. Sulla dipendenza dalle fonti russe interviene anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “La Russia ha strumentalizzato l’energia nei mesi e negli anni scorsi e noi siamo davvero determinati a non essere più dipendenti dal gas russo. Questo è un investimento strategico per la nostra indipendenza”.

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